Vasili Arkhipov,Vasili Arkhipov, l’uomo che salvò il mondo

Chi di noi non ha mai sognato di essere un supereroe? Credo che la maggior parte degli esseri umani covi in se il desiderio di diventare un eroe almeno un giorno nella vita e di salvare la vita di un sacco di gente, preferibilmente di tutta la gente del mondo.
La storia è piena di eroi, persone che hanno salvato migliaia di vite con il loro coraggio. E queste persone, a volte, vengono ricordate in libri e film, dando loro un giusto ricordo e la fama che avrebbero meritato in vita.
Ma per caso qualcuno di voi si ricorda di coloro che hanno salvato il mondo? Ce ne sono stati molti, ma i loro nomi spesso sono stati tenuti segreti per le operazioni cha hanno dovuto compiere.
Uno di questi fu Vasili Alexandrovich Arkhipov, l’uomo che davvero salvò il mondo, ma solo nel 2002 si venne a sapere della sua storia, quando gli archivi di sicurezza nazionale vennero desecretati.
Vasili nacque nel 1926 in un paesino vicino a Mosca da una famiglia contadina. Studiò all’accademia navale del Pacifico e nel 1945 servì il suo paese nella guerra contro il Giappone. Dopo la guerra si laureò all’accademia navale del Caspio e prese servizio nella marina sovietica, sui sottomarini. Ed è proprio su uno di questi sottomarini che Vasili si distinse per il suo coraggio.
Il 4 luglio 1961 il sottomarino K-19, primo sottomarino russo a propulsione nucleare, è in missione esplorativa nelle acque della Groenlandia.
Quella mattina il sottomarino ebbe un guasto al sistema di raffreddamento del reattore nucleare e una falla nel reattore fece sversare parecchio liquido di raffreddamento, facendo diminuire la pressione nelle pompe, facendo fuoriuscire materiale radioattivo ovunque e facendo impennare la temperatura del reattore. Il sottomarino, essendo il primo della serie, non possedeva un sistema di raffreddamento di emergenza e nemmeno un sistema di blocco del reattore.
La rotta non era molto solcata, ma a poche miglia c’era una barca battente bandiera americana e l’equipaggio non poteva permettersi di concedere informazioni segrete ai nemici. Il team di ingegneri a bordo del sottomarino escogitò una soluzione al loro problema, ma comportava molti rischi: costruire un nuovo sistema di raffreddamento usando i pezzi del sistema di ventilazione e del sistema idrico del sottomarino. La temperatura del reattore continuava a salire così il capitano Zatayev ordinò di metterla in pratica.
Il team si mise subito al lavoro e con loro c’era anche Vasili. Il tempo passava e il liquido radioattivo continuava ad uscire dalla falla: la fusione del nocciolo e la successiva esplosione erano solo questione di tempo. Intorno alla squadra di riparazione l’ambiente era fortemente radioattivo, e purtroppo si sa questo cosa vuol dire per l’essere umano, ma Vasili e gli ingegneri mantennero il sangue freddo e riuscirono in qualche modo a costruire un sistema di raffreddamento in tempo ad evitare la catastrofe.
La temperatura del reattore inizia a scendere con grande sollievo di tutti, ma il coraggio di quegli uomini costerà loro molto caro: 8 di loro morirono per gli effetti delle radiazioni nelle tre settimane successive e tutti gli altri subirono dosi molto alte di radiazioni, tra cui lo stesso Vasili
L’anno dopo, nel 1962, gli USA tentarono di rovesciare il governo comunista installatosi a Cuba. Vasili navigava nuovamente, stavolta su un sul B-59. I russi accorsero ad appoggiare Cuba e chiesero ai cubani di poter costruire le rampe per i loro missili nucleari. Il 22 ottobre Kennedy parlò alla nazione e al mondo: se i russi avessero continuato il loro armamento, l’azione sarebbe stata intesa come un atto di guerra. Il 26 ottobre Castro manda un telegramma a Khrushchev per chiedere che la Russia lanci l’attacco nucleare.
Mentre il mondo tratteneva il respiro aspettandosi l’olocausto nucleare da un momento all’altro, Vasili era a bordo del sottomarino d’attacco B-59 classe Foxtrot. Il sottomarino faceva parte di un gruppo di 5 con il compito di forzare il blocco USA e stabilire una base sottomarina a Cuba.
Un viaggio lungo ed estenuante. L’equipaggio, non sapeva cosa stava succedendo sopra di loro perchè non avevano più contatti con Mosca da diversi giorni. Tutto quello che sapevano era che la guerra era imminente già quando erano partiti e che poteva addirittura già essere scoppiata.
Il sottomarino russo venne intercettato e un gruppo di navi americane calò delle cariche di profondità sopra il sottomarino che ebbe diversi scossoni.
Come tutti gli altri sottomarini Foxtrot anche il B-59 eradotato di armi nucleari e, prevedendo un lungo silenzio radio, il comando sovietico diede al capitano la facoltà di usarle se necessario, a patto però che i due ufficiali a bordo fossero d’accordo.
Il capitano Savitsky non poteva sapere che le cariche di profondità erano cariche non letali, così diede quindi l’ordine di armare un siluro a testata nucleare. L’uso di una tale arma avrebbe spazzato via l’intera flottiglia americana. L’ufficiale politico Maslennikov si schierò subito con la decisione del capitano di lanciare l’attacco nucleare. Vasili era l’ufficiale in seconda sul B-59, ma per il suo eroico comportamento a bordo del K-19, era considerato un eroe stimato in tutta l’Unione Sovietica.
Per fortuna Vasili si oppose alla decisione dell’uso della testata nucleare.
La linea di Vasili prevalse e il sottomarino, ormai senza quasi senza corrente e con il sistema di ricircolo d’aria bloccato, riemerse in mezzo alla flotta nemica che, dopo averlo identificato, lo spinse a ritornare in Russia. La crisi di Cuba rientrò, i russi ritirarono i loro missili da Cuba e gli americani ritirarono i loro dalla Turchia.
Quello che sappiamo oggi è che la 3° guerra mondiale non venne decisa a Washington o a Mosca, ma in un sottomarino in immersione nel mar dei Caraibi. Vasili continuò a servire nella marina russa, nonostante le radiazioni subite nell’incidente del K-19 lo portarono alla morte nel 1998.
La storia è piena di eroi, eroi che tutti conoscono. Vasili Alexandrovich Arkhipov non lo conosce quasi nessuno, è grazie a lui se il mondo oggi è quello che conosciamo. Un solo uomo, che contro la decisione dei suoi superiori, è riuscito ad evitare milioni di morti.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere