Il fantasma della miniera di Argentiera

Per chi non ci vive la Sardegna è una splendida isola dalle bellissime spiagge su cui affollarsi ogni estate; chi ha la passione per la storia e le tradizioni ci vede anche un luogo di antichi riti e si interessa ai famosi menhir e dolmen disseminati in tutta l’isola.

Il vero spirito della Sardegna però lo percepisce solo chi ci vive: una regione piena di segreti, misteri, leggende e luoghi che sembrano intrisi di potere e magia.
Tra questi uno dei più caratteristici è il villaggio dell’Argentiera, nato come borgo di minatori tra Alghero e Stintino, in provincia di Sassari.

Fino al 1963 l’attività estrattiva ha permesso il fiorire di una cospicua comunità: nei primi anni del 1900 la miniera contava oltre 300 minatori e le loro famiglie ad Argentiera erano piuttosto attive nel commercio. La miniera era già utilizzata in epoca romana e medievale, ma riprese l’attività di estrazione nel 1867 come produttrice di galena argentifera e blenda (più calcare e carbonato di piombo).

Nella storia mineraria dell’Argentiera accaddero diversi incidenti e qualcuno finì nel peggiore dei modi: il problema principale fu che essendo il giacimento molto vicino al mare era in atto una continua erosione delle rocce che provocò numerosi crolli. Se poi a questi aggiungiamo anche che la sicurezza era l’ultimo dei problemi per i gestori possiamo anche immaginare le morti sul lavoro nei pozzi e nelle gallerie che arrivarono alla profondità di oltre 700 m.
Oggi tutta la zona è sottoposta ad un’opera di riqualifica ambientale e oggi si fa molta più attenzione quando ci si avventura in quella che oggi è solo una meta turistica e Argentiera è meta di passeggiate e incontri guidati. Ciò comunque non intacca la tranquillità del luogo e anche la cittadina oggi non brulica mai di turisti, nemmeno nel periodo estivo.

Danni ’80 in poi sono nate diverse leggende riguardo la miniera abbandonata di Argentiera: si dice che in certe notti, soprattutto quelle estive, si possano sentire rumori di picconi e suoni metallici provenienti dalle profondità; si dice che molte volte a chi si inoltra nelle gallerie appaia una strana nebbiolina grigiastra che sale dai pozzi; c’è poi chi afferma di aver intravisto ombre umane lungo i cunicoli o addirittura di aver visto apparire figure umane evanescenti.
Monti sono convinti che le anime dei minatori che persero la vita all’interno della miniera o per colpa di incidenti durante il lavoro, ancora adesso si aggirino in quelle grotte.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere