Il fantasma del passo della Presolana

La penisola italiana è ricca di luoghi incantevoli e di paesaggi mozzafiato che ispirano poeti e artisti. Non stupisce quindi che molte celebrità straniere decidano di investire o acquistare case nel nostro paese.

Non si tratta di una moda recente, ma di una corrente di pensiero molto antica: da secoli persone facoltose o in cerca della giusta aspirazione per le loro opere si soffermano ad ammirare i nostri splendidi panorami. Se la vista del mare rapisce, quello di un bel panorama montano allieta e instaura un senso di pace e tranquillità.

Escursionisti, ciclisti o semplici amanti delle montagne, ogni anno migliaia di persone preferiscono passare parte del tempo libero tra sentieri e paesini montani. Un luogo stupendo da dove è possibile ammirare un panorama più unico che raro è il Passo della Presolana, un valico alpino delle Prealpi Bergamasche del comune di Castione della Presolana.

Non molto distante dal passo, lungo la costa orientale del Monte Scanapà, c’è un suggestivo spiazzo a strapiombo sulla Val di Scalve dove scorre il torrente Dezzo e da lì si possono ammirare montagne fino alla Val Camonica: quel punto ha preso il nome di “Salto degli Sposi”.

Oltre a mostrare un panorama mozzafiato, quel luogo è stato teatro di un episodio tragico che ancora oggi sprofonda nel mistero perché non se ne conoscono le cause. Nel 1871 un musicista polacco di nome Maximilian Prihoda venne in Italia per stare un po’ con la sua famiglia che si era stanziata nel comune di Castione della Presolana e assistere ad un concerto alla Scala; alla fine rimase talmente rapito da quelle zone idilliache che decise di rimanerci.

Sua moglie Anna Stareat, affermata pittrice, giunse poco dopo e i due decisero di stabilirsi lì per godere della bellezza di quei paesaggi e trarne ispirazione per le proprie opere. Comprarono una vecchia casa nel comune di Donico e da allora iniziarono a fare lunghe passeggiate in montagna ogni giorno.

La coppia raggiunse il belvedere e lo trovò talmente bello che spesso sia Maximilian che Anna si soffermavano ore a trarre ispirazione per la loro arte. Quel balcone naturale però fu anche teatro della loro morte: i due dopo una terribile tempesta si gettarono nel baratro e furono ritrovati la mattina dopo senza vita, ma ancora abbracciati. Da quel giorno il belvedere prese il nome di “Salto degli Sposi”.

Ancora oggi molti curiosi si recano sul luogo, non solo per ammirare il panorama: sulle rocce ci sono due figure che rappresentano la coppia di suicidi e sono state messe in modo da ricostruire quel tragico gesto. Le sagome si affacciano sul dirupo, anche se sono ben inchiodate a terra. Al belvedere c’è anche uno scritto che racconta la loro storia e sarebbe corredato da una loro antica fotografia.

Ma la triste storia ha anche risvolti paranormali. Nel 1927 un uomo del luogo, Tullio Re, riferì che mentre tornava dal lavoro vide una misteriosa donna con una grande lanterna in mano che scendeva dalla montagna verso il belvedere; quella donna assomigliava sia nei vestiti che nei tratti somatici alla bella Anna Stareat e quando si accorse di lui sparì nel nulla all’improvviso.

Altre persone videro la stessa figura femminile in più occasioni, anche se alcuni hanno riferito che non fosse una donna ma una ragazzina. Se fosse quello di una ragazzina probabilmente si tratterebbe del fantasma della giovane Rina, conosciuta anche come “Fior di rododendro”, che nel 1908 si suicidò per pene d’amore gettandosi nel fiume Dezzo.

Ancora oggi di tanto in tanto qualcuno afferma di aver visto un fantasma aggirarsi nei pressi del Salto degli Sposi e anche se la sua identità è in dubbio sono tutti d’accordo che la sua espressione sia triste e sofferente.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere