I fantasmi della Rocca di Gradara

… Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona che mi fu tolta;
e ‘l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense

Questi versi soavi e tristi sono tratti dal Canto V dell’Inferno della Divina Commedia e anche se non la si è letta a scuola sono certo che almeno una o due righe vi dicano qualcosa perchè si sentono spesso citare.
Nel quinto canto dell’Inferno il “Sommo Poeta” scende nel girone dei lussuriosi, dove ha un breve colloquio con le anime dannate di Paolo e Francesca, dal cui appunto sono tratti questi versi. Ma che c’entrano Paolo e Francesca con la Rocca di Gradara? C’entrano eccome e ora lo scopriremo.
Il castello di Gradara è una fortezza medievale che sorge nel comune di Gradara, in provincia di Pesaro e Urbino ed è stato costruito attorno al 1150 dalla potente famiglia dei De Griffo.
La famiglia però sperperò gran parte dei loro soldi e presto cadde in disgrazia, così il papa pensò bene di sottrarre loro l’investitura della Curte Cretarie e affidò la fortezza al condottiero guelfo Malatesta da Verucchio. Malatesta fu capostipite e fondatore della dinastia dei Malatesta, i grandi Signori di Rimini, Cesena e Pesaro.
Secondo le ricostruzioni degli storici qui si consumò la tragica storia d’amore di Paolo e Francesca, che ebbe luogo attorno all’anno 1280. Dai documenti giunti fino a noi Giovanni Malatesta nel 1275 sposò Francesca da Polenta (nota anche come Francesca da Rimini) e poco tempo dopo venne investito della carica di Podestà a Pesaro. Scelse come dimora proprio Gradara, che è poco distante da Pesaro.
Giovanni Malatesta era anche detto “Giangiotto” o “Ciotto” (che significa “zoppo”) ed è descritto come uomo di brutto aspetto e sciancato; al contrario Paolo, fratello minore di Giangiotto, neanche a farlo apposta era soprannominato “il bello” e molto ambito tra le dame dell’alta aristocrazia. Paolo Malatesta aveva avuto in dono diversi possedimenti nella zona e passava spesso dalla rocca dove si soffermava ospitato dal fratello, ma sopratutto dalla cognata.
Le conseguenze furono inevitabili: i due giovini si innamorarono, ma col tempo divennero sempre meno prudenti, insospettendo la servitù che informò lo stesso Giangiotto. Fu così che il padrone di casa finse di partire per Roma per affari, per tornare a notte fonda e sorprendere moglie e fratello nel suo letto abbracciati. Si avventò a spada tratta contro Paolo, ma Francesca gli fece da scudo restando trafitta a morte. La sorte di Paolo fu ancora più atroce perchè pare che Giangiotto, in preda alla rabbia, lo fece cadere in uno dei tanti trabocchetti accuminati della rocca. Ancora oggi i “pozzi a rasoio” sono presenti e visibili con le loro lame e spuntoni, dove probabilmente il corpo di Paolo rimase diversi anni.
Oggi la Rocca di Gradana si dice infestata da diverse entità, due delle quasi sarebbero proprio le anime di Paolo e Francesca che non riescono a trovare pace dopo la tragedia che li coinvolse. L’anima inquieta di Francesca da Polenta vagherebbe senza pace tra i ricchi arredamenti e le sontuose sale del castello, incapace di staccarsi da quei luoghi dove visse il suo vero amore e dove lo perse nonostante il suo estremo sacrificio. Allo stesso modo l’anima di Paolo Malatesta cerca invano di trovar pace nei sotterranei della rocca dove apparirebbe come una nebbiolina biancastra che risale i tranelli cercando di raggiungere il piano terra. Sembra che Francesca appaia di notte sui merli del castello e che si soffermi a scrutare l’orizzonte in attesa di qualcuno, mentre Paolo la chiama e se con sospiri e lamenti provenienti dalle fondamenta.
Oggi chi fa visita alla Rocca con lo stato d’animo adatto, magari all’imbrunire, può avvertire un leggero brivido correre lungo la schiena, quasi vivesse di persona le numerose disgrazie avvenute nella fortezza. Il tenue sibilo del vento che penetra dalle fessure delle grandi finestre a volte pare assumere il tono del doloroso lamento dei due giovani amanti lussuriosi e in alcuni momenti può anche sembrare di intravedere l’ombra fugace di Francesca che si allontana nei corridoi.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere