Condie CunninghamIl fantasma di Condie Cunningham

Il caso di Condie Cunningham è conosciuto negli Stati Uniti come “Girl on Fire” e riguarda molte apparizioni del fantasma di una giovane ragazza che morì bruciata viva presso l’Università di Montevallo, in Alabama.
Nel 1908 l’istituto era ancora chiamato Alabama Girls Industrial School e Condie Cunningham era una delle studentesse che, oltre a frequentarlo, ci viveva anche. La sua camera era al 4 ° piano del residence studentesco e la condivideva con altre due compagne.
Una notte di settembre di quell’anno Condie e le sue amiche decisero di fare della cioccolata calda nella loro stanza. Sapevano che era contro le regole cucinare nelle camere delle studentesse, ma Connie aveva da poco ricevuto come regalo per il suo 17° compleanno un fornelletto da campeggio ed era ansiosa di provarlo in quella serata privata tra amiche.
Era poco prima mezzanotte ed erano tutte sedute sul letto di Condie in camicia da notte, quando probabilmente un movimento goffo fece rovesciare accidentalmente il bruciatore.
Il letto prese immediatamente fuoco e subito dopo anche la camicia da notte di Condie Cunningham. La ragazza si fece prendere dal panico e corse nel corridoio gridando aiuto e cercando di spegnere le fiamme. Ora, come molti sanno, correre e sbracciarsi quando si è in fiamme è la cosa peggiore da fare perchè in questo modo invece di estinguerle le si alimenta. Ci si dovrebbe stendere a terra e rotolare su se stessi in modo da ridurre l’afflusso di ossigeno e soffocare la fonte di calore. Già, è facile mantenere la mente lucida quando non ci si passa, e soprattutto non è detto che Condie lo sapesse.
La ragazza, in preda alla paura e al dolore sempre più straziante, corse avanti e indietro per il corridoio chiedendo aiuto, ma in quel modo il fuoco avvampò ancora di più consumando completamente il suo corpo. Le sue amiche e la ragazze del piano poterono solo guardare con orrore come Condie bruciava fino all’inevitabile collasso e morte. Il suo corpo venne spento diversi minuti dopo dal personale della struttura, ma ne rimase solo un ammasso carbonizzato.
Dopo la sua morte, il fantasma di Condie Cunningham sembra abbia iniziato ad ossessionare al 4 ° piano del dormitorio. Gli studenti che frequentano l’istituto e che dormono lì hanno riferito che a quel piano spesso si sentano urla agghiaccianti di una ragazza che echeggiano attraverso i corridoi. Molti altri hanno sentito di notte dei passi per il corridoio quando in realtà non c’era nessuno nelle vicinanze. Altri ancora hanno anche sentito la voce di una ragazza che piange sommessamente e chiede aiuto.
Una ragazza che ha alloggiato nella vecchia stanza di Condie, ha affermato che una notte venne svegliata da strani fuori dalla porta. Quando aprì la porta rimase scioccata nel vedere l’apparizione di una ragazza in fiamme che correva lungo il corridoio: il suo corpo bruciato e annerito ardeva come un tizzone e sembrava una torcia umana. La ragazza spaventata chiuse la porta e voltandosi vide il suo letto in fiamme. Scappò allora in corridoio urlando, ma la torcia umana era svanita, così come le fiamme sul suo letto. La mattina dopo lasciò il dormitorio dell’Università e non ci tornò più.
Di tutti gli eventi paranormali che circondano il dormitorio universitario il più strano è quello che è successo alla porta della vecchia stanza di Condie: alcuni giorni dopo la morte di Condie, la sue amiche dissero di aver visto l’immagine del volto di Condie apparire sulla sua superficie.
Il dirigente scolastico, per mettere la parola fine su tutta la questione, fece sostituire tutta la camera, compresa la porta, ma a quanto pare il volto di Condie ha cominciato a comparire anche sulla nuova porta. La porta negli anni è stata sostituita numerose volte, ma ogni volta appare l’immagine di un volto femminile.
Oggi la stanza di Condie è chiusa agli studenti e viene utilizzata come magazzino. Gli studenti dell’ Università di Montevallo sono ancora restii ad accettare una camera al 4° piano e i pochi “temerari” giurano che le porte delle loro camere spesso si aprono e chiudono di propria iniziativa. Un mistero che si tramanda di studente in studente.