La Corriveau

Di spiriti maligni ce ne sono moltissimi e fanno parte del folclore di ogni paese del mondo. Alcuni tormentano le persone, alcuni gli edifici e altri luoghi in cui si sono verificati spiacevoli episodi.
La Corriveau è una delle leggende più famose del Québec, in Canada, e sarebbe lo spirito malvagio e vendicativo di una donna che nel 1700 uccise ben 7 mariti prima di essere arrestata a e condannata a morte.
Marie Josephte Corriveau nacque nel 1733 nel villaggio di Saint-Vallier, in Quebec, dove crebbe e visse fino alla sua morte. A soli 16 anni fu data in sposa ad un contadino di nome Charles Bouchard, con cui ebbe 3 figli. Marie era bella e non si lamentava per la vita pesante, ma aveva un pessimo difetto: era molto gelosa. Il suo matrimonio durò ben 11 anni, ma negli ultimi tempi in lei si insinuò il sospetto che il marito la tradisse con una contadinella del villaggio.
Una notte, dopo una sfuriata a cena in cui il marito negò ogni relazione fedifraga, versò nel suo orecchio dello stagno fuso, ovviamente uccidendolo all’istante. La mattina successiva, dopo aver recuperato il metallo, andò lei stessa alla polizia dicendo che suo marito era morto misteriosamente nel sonno. I controlli furono grossolani e la morte fu archiviata come naturale.
Dopo aver tumulato Charles, Marie Corriveau era libera di sposarsi nuovamente. Il suo secondo marito fu un medico e per un certo periodo la coppia andò d’amore e d’accordo. Ma la gelosia della donna ebbe di nuovo la meglio e, dato che suo marito aveva molte clienti femminili, Marie si convinse che avesse una relazione con una di loro. Una sera aggiunse alla cena del marito del veleno per i topi; poi per allontanare i sospetti, mise il veleno in un barattolo delle spezie e nuovamente andò a denunciare la morte del suo congiunto. Il coroner concluse che era stato un incidente e la povera donna non sapeva di aver avvelenato involontariamente il marito.
Marie Corriveau ebbe ben 7 mariti, tutti morti in maniera atroce:

– soffocò il suo terzo marito dopo averlo fatto ubriacare, poi legò un capo al collo e lo appese alle travi per farlo sembrare un suicidio;

– colpì il quarto marito con un attrezzo di ferro mentre faceva un pisolino sotto un albero, poi con una corda fece cadere un grosso ramo e lo mise sopra la testa in modo da simulare un altro incidente;

– infilzò il quinto marito con un attizzatoio, poi rovesciò su di lui molti pezzi di legna simulando un crollo improvviso della catasta per la stufa;

– probabilmente avvelenò o fece ubriacare il sesto per poi dargli fuoco nella legnaia e andare disperata a chiamare i vicini affinché l’aiutassero a spegnare il fuoco.

L’errore lo fece con il suo settimo marito, o almeno non fece così attenzione da non destare sospetti come i precedenti. Il suo ultimo marito era un altro contadino di nome Louis Étienne Dodier e tra i due non fu facile fin dall’inizio: l’uomo era burbero e prepotente e a Marie ben presto iniziò a litigarci sempre più spesso; dopo l’ennesimo litigio il marito decise di dormire nel fienile per la notte, ma la donna ne approfittò per inscenare un altro incidente.
Prese l’ascia con cui l’uomo tagliava la legna e fece scempio dell’uomo; poi, per creare una scena credibile, andò nella stalla, prese il cavallo e lo fece passare più volte sul corpo malandato del marito in modo che sembrasse che l’animale imbizzarrito lo avesse travolto. Punse il cavallo che iniziò a scalciare e pestare il cadavere, ma non si rese conto che il nitrito del cavallo aveva attirato uno dei vicini. Venuto a controllare, l’uomo vide la donna completamente sporca di sangue che aizzava il cavallo sul corpo dell’uomo e lui corse a denunciare la donna.
Sicuramente con metodi poco ortodossi la donna fu costretta a confessare tutti i suoi omicidi e per il giudice fu facile condannarla a morte. Per punizione alla donna con un fero rovente fu marchiata la mano sinistra con la lettera M (“murder”, ovvero omicida) e poi venne trascinata sul patibolo dove venne preparata per l’impiccagione. Alla domanda se aveva delle ultime parole, Marie Corriveau gridò: “Mi vendicherò!”
Dopo la sua esecuzione, il cadavere di Marie non venne seppellito, ma venne messo in una gabbia di ferro e appeso da un palo ad un crocevia fuori dal villaggio, in modo da fungere da monito a chiunque avesse osato sfidare le autorità della zona. Le persone che passavano di là assistevano ad uno spettacolo raccapricciante: i corvi e molti altri rapaci si ammassavano per banchettare con la carne in putrefazione del cadavere e il vento di tanto in tanto scuoteva la gabbia rilasciando un inquietante cigolio che spaventava i passanti.
Dopo la sua morte Marie rimase nella memoria della gente semplicemente come “La Corriveau”e la vista del suo cadavere o del suo scheletro più tardi (il cadavere rimase appeso a lungo) fecero nascere nella gente probabilmente una suggestione di massa.
Alcuni iniziarono a dire che il cadavere della Corriveau apriva gli occhi e che le mani decadenti si allungavano e cercavano di afferrare chiunque passava nei paraggi; molto viaggiatori sostenevano di averla sentita sussurrare i loro nomi al loro passaggio; altri addirittura di averla vista trapassare le sbarre per scendere in strada ed inseguire i carri che transitavano.
Sta di fatto che presto tutti quelli a conoscenza della sua presenza non osarono più percorrere la strada, specialmente dopo il tramonto. In lungo e in largo si sparse la voce che nei pressi di Saint-Vallier c’era uno spirito malvagio e che si faceva sentire con rumori di ossa, cigolii e urla e aggrediva le persone che si avvicinavano, a volte attraverso una forza invisibile, a volte sotto forma di feticcio maleodorante.
I commercianti della zona iniziarono a lamentarsi che le persone che andavano a Quebec City preferivano andare in barca anziché prendere la strada e che i loro commerci stavano crollando; alla fine le autorità furono costrette a tirare giù la gabbia e a seppellire Marie Corriveau. Le voci che il suo spirito fosse libero di vagare lungo la strada richiesero un esorcismo da parte del prete; infine il corpo martoriato venne seppellito, ma sempre rinchiuso nella gabbia e nella zona del cimitero riservata a persone sconosciute (nella speranza che tutta la storia venisse dimenticata).
Ma a quanto pare il fantasma della donna malvagia continuò a infestare il villaggio e non più solo lungo la strada dove venne esposto il suo corpo, ma pressoché ovunque. Circa 80 anni dopo la morte di Marie Corriveau la gabbia venne incredibilmente trovata in un cimitero vicino: del corpo era rimasto solo un osso della gamba. La gabbia fu venduta al famoso showman americano P.T. Barnum che la espose più volte nel suo circo come parte dei freak show.
Ancora oggi nella piccola cittadina di Saint-Vallier di tanto in tanto si sentono strani cigolii nel vento e c’è chi è pronto a giurare di essere colpito, graffiato o spinto da una forza invisibile lungo le strade meno frequentate.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere