Un fantasma per amico

Il fantasma che apparve a Telly Savalas.

La ristrettezza e, se permettete, l’ignoranza della mente umana pone i fantasmi su un piano del tutto errato. Infatti la maggioranza della gente è convinta, grazie anche ad alcuni discutibili film sull’argomento, che l’apparizione di un fantasma debba essere necessariamente spaventosa e, in alcuni casi, perfino pericolosa. Niente di più inesatto.

E’ proprio quella ristrettezza mentale che spinge l’uomo a credere che ciò che torna in questo mondo dopo averlo lasciato deve essere per forza cattivo, perché è nella natura umana essere diffidenti e avere paura di ciò che è diverso o, apparentemente, incomprensibile alla parte razionale della mente.

Non metto in dubbio che si siano verificate apparizioni spaventose perfettamente documentate, ma nella stragrande maggioranza dei casi gli spiriti dei defunti sono innocui e ritornano, il più delle volte, per aiutare noi vivi. Nota è l’esperienza capitata al grande e ormai defunto attore Telly Savalas, ovvero il tenente Kojak, raccontata nel libro scritto da Roger Boar e Nigel Blundell “Fantasmi”.

Erano le 3 del mattino e l’attore stava ritornando a casa a bordo della sua auto dopo essere stato a far visita ad un amico che abitava in una zona fuori mano di Long Island, a New York.Ad un certo punto si rese conto di avere il serbatoio completamente a secco.Gli andò bene poiché nell’oscurità apparvero le insegne gialle di un bar aperto la notte.

Si fermò, ordinò un caffè e chiese informazioni su dove si trovasse la più vicina pompa di benzina.Il barista gli indicò una scorciatoia da prendere passando a piedi in mezzo ai boschi che si estendevano dietro il locale, scorciatoia con la quale avrebbe raggiunto un’autostrada e da lì una stazione di servizio.Savalas si era appena messo per strada, quando sentì una voce acuta che gli chiese se volesse un passaggio.Si girò e vide un uomo in Cadillac nera. Lo ringraziò, salì in auto e si diressero verso l’autostrada.Con grande imbarazzo, l’attore si accorse di non avere con sé il portafogli perché doveva averlo smarrito.

Ma l’uomo gli prestò un dollaro. Savalas insistette per restituirglielo e lo convinse a scrivere nome e indirizzo su un pezzo di carta. L’uomo si chiamava Harry Agannis.Il giorno seguente Telly Savalas cercò nell’elenco telefonico il numero dell’uomo che gli aveva dato il passaggio. Rispose una voce femminile. Harry Agannis era suo marito ma la donna disse che non era possibile parlare con lui perché era morto da tre anni.

La prima reazione dell’attore fu di sconcerto e giunse alla conclusione che ci doveva essere stato un errore, ma non riusciva a togliersi dalla testa quanto gli era accaduto. Alla fine decise di recarsi dalla signora portando con sé il pezzo di carta su cui l’uomo aveva scritto nome e indirizzo. Quando le fece vedere il pezzo di carta, lei rimase ovviamente impressionata e gli disse che quella era senza ombra di dubbio la calligrafia del marito.L’attore le descrisse il modo in cui era vestito e lei disse che era lo stesso vestito con cui era stato sepolto tre anni prima. Savalas era stato aiutato dal fantasma di Harry Agannis senza alcun dubbio. Questa testimonianza dovrebbe far riflettere quanti non credono nell’esistenza dei fantasmi e quanti li vedono come entità malvagie e spaventose.Non dimentichiamo che un giorno, vicino o lontano che sia, potremmo essere noi dei fantasmi!