La demonessa volante di Guadalupe

L’uomo-gufo d’Inghilterra, l’uomo-pipistrello di Houston, la donna volante di Da Nang e, naturalmente, l’uomo falena di Point Pleasant sono solo alcune delle creature umanoidi volanti che i criptozoologi inseguono e sperano di immortalarli per dimostrare la loro esistenza.
Nel mondo già da diversi secoli si moltiplicano le bizzarre testimonianze di persone che affermano di aver visto mostruosi umanoidi volare e attaccare la gente. Ma è così? Esistono creature del genere oppure si tratta di allucinazioni, leggende a notizie false architettate per un po’ di fama?
Beh, quando le testimonianze vengono da gente comune sono in pochi a prenderle sul serio, specialmente quando quei testimoni hanno la bella idea di scriverci un libro, pubblicizzare la loro città o la loro attività; esistono però dei casi in cui quanto meno il dubbio rimane. Il caso di cui sto per parlarvi non è molto diverso dagli altri, ma a testimoniare furono un commissario e diversi agenti di polizia, quindi persone decisamente attendibili. Certo, non esistono fotografie o video a loro supporto, ma in questo caso le ricerche del “mostro” sono quanto meno giustificate da parte dei biologi e gli amanti del mistero.
Non dobbiamo nemmeno andare indietro nel tempo di molto: era venerdì 16 gennaio del 2004 e il commissario Leonardo Samaniego aveva il turno di notte in prossimità di Guadalupe, in Messico. Verso le 3 del mattino si trovava nella zona della colonia Valles de la Salle e faceva molto caldo per essere notte fonda.
Assieme ad un agente era in pattuglia e come di routine era appostato a bordo strada per fermare i veicoli per accertamenti. A quell’ora non passava molta gente sulla statale, ma di tanto in tanto avevano l’opportunità di fermare qualche camion che trasportava merci per i vari mercati; questo è per dire che i due in effetti si annoiavano, ma all’improvviso tra gli alberi dietro la pattuglia Samaniego sentì dei cespugli muoversi e agitarsi.
All’inizio ci diede poco peso e sperava che se fosse stato un animale selvatico, questo scappasse alla vista dei fari; ma all’improvviso una figura scura saltò fuori dalla boscaglia volò da terra ad un ramo di un grande albero che si ergeva sul lato della strada, per poi girarsi lentamente a osservare l’ufficiale. Data l’ora l’oscurità era quasi totale, così Samaniego accese la sua torcia elettrica e puntò il fascio di luce verso la creatura.
Con orrore vide quella che sembrava una ragazza con lunghi capelli neri accovacciata su un ramo. Aveva la pelle nerissima come i capelli, quello che sembrava un vestito strappato addosso anch’esso nero e un volto terrificante che ricordava solo in parte quello umano: aveva lunghe orecchie appuntite, un naso appena accentuato e una bocca simile a quella dei cani piuttosto che umana. Gli occhi scintillavano sotto il fascio di luce e la creatura emetteva una sorta di rantolio nervoso.
Samaniego fece qualche passo indietro e la creatura si alzò prima in piedi e poi spiccò il volo, mostrando che in realtà quello che sembrava un vestito erano ali simili a quelle dei corvi ripiegate su se stesse. Il corpo sembrava umano, con forme accentuate, ma coperto di un folto pellame nero.
L’ufficiale corse alla macchina e diede ordine al collega di mettere in moto e partire, ma la creatura, dopo aver svolazzato sopra le loro teste, scese in picchiata sulla pattuglia atterrando sul tettuccio e provocandone un’ammaccatura di diversi centimetri.
L’agente mise in moto l’auto e quello che sembrava un diavolo alato apparentemente scappò spaventato dal rumore del motore; questo però solo per pochi secondi, giusto il tempo per la pattuglia di mettersi in carreggiata e fare qualche centinaio di metri.
La creatura tornò nuovamente ad attaccare l’auto e nuovamente si posò sul tettuccio, causandone quasi lo sfondamento. Poi con gli artigli si chinò per tenersi contro la forza dell’aria e nel mentre con una mano iniziò a battere sul parabrezza nel tentativo di romperlo. L’agente chiamò la centrale segnalando la cosa e per fortuna vennero mandati dei rinforzi, ma solo a fatto avvenuto.
Preso dal panico, Leonardo Samaniego alla guida dell’auto iniziò a fare svolte, inversioni e a muovere l’auto a zig zag nella speranza che quel mostro desistesse, ma la donna mostruosa si aggrappava al parabrezza con tale forza che non riuscì a farla staccare. L’agente estrasse la sua pistola e sparò due colpi al soffitto dell’auto: probabilmente riuscì a colpire la creatura perché staccò gli artigli dagli sportelli, ma fece leva sull’auto e Samaniego perse il controllo andando a sbattere contro un muro a lato della strada.
L’agente svenne sul colpo, mentre Samaniego riaprì gli occhi per qualche secondo vedendo che la creatura era ancora lì sul tettuccio e lo guardava malevolmente. Tale fu la sua paura che l’uomo svenne. Pochi muniti dopo giunse una seconda pattuglia e in breve tempo anche un ambulanza di paramedici. La bestia alata non c’era più, ma c’erano i segni dei graffi sulla carrozzeria e il tettuccio quasi completamente sfondato.
Samaniego e l’agente fortunatamente si ripresero e se la cavarono con qualche giorno di ospedale. Incredibilmente, quando Samaniego ha raccontato la sua storia ai suoi colleghi al lavoro, diversi agenti nel dipartimento hanno ammesso che anche loro avevano visto una “strega volante” nella zona di notte, ma non avevano segnalato i loro incontri per paura di essere ridicolizzati.
Nel maggio 2009, un criptozoologo Ken Gerhard di San Antonio (in Texas) è giunto in Messico per investigare sulla questione, ma nei 4 mesi in cui ha esplorato la regione intorno a Guadalupe non ha trovato mai la fatidica creatura.
Cosa ha attaccato i due agenti quella notte? I biologi credono si sia trattato di un attacco da parte di un avvoltoio nero, uno sparviero o un corvo imperiale; si tratterebbe quindi di un uccello e Samaniego si sarebbe lasciato suggestionare anche a causa della stanchezza. Per contro non solo il commissario, ma anche diversi agenti affermano ancora oggi di aver incontrato una demonessa volante, una specie di donna mostruosa aggressiva e malvagia.
Quello che è certo è che le testimonianze di strani e terrificanti umanoidi volanti sono centinaia e in diversi luoghi del mondo. Detto questo non è che io mi fidi delle testimonianze non verificabili, ma qualcosa di strano sta succedendo nei cieli, su questo non c’è dubbio.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere