La Leanhaun Shee: la terribile fata vampiro

Stupende fanciulle delle quali ci si innamora a prima vista; formose e vestite succinte per ammaliare gli ignari contadini e cacciatori; dallo sguardo penetrante a cui è in possibile resistere… Certo che in Irlanda gli uomini sono davvero messi alla prova! Come faranno a rimanere fedeli alle loro spose quando davanti a loro si presenta una bellissima fata?
A parte la battuta, le fate sono le creature incantate forse più conosciute dell’Europa settentrionale (ma non solo, il mito si allarga a tutto il mondo in pratica): sono quasi sempre descritte come ragazze bellissime, a volte minuscole ma spesso dall’aspetto completamente umano, che vivrebbero a metà tra il nostro mondo e quello ultraterreno in un regno chiamato “Fairyland”.
Siamo abituati a vedere le fate come creature buone, timide e sfuggenti: sono creature eteree dei boschi e della natura in generale che aiutano gli esseri umano di buon cuore e puniscono coloro che la danneggiano. Beh, in realtà sotto il nome di “fate” ci sono diverse creature (diciamo razze) dalle caratteristiche molto diverse le une dalle altre e non sempre buone: alcune fare sono creature orribili e crudeli, rapirebbero i bambini e le donne e ammalierebbero la gente con lo scopo di provocare in loro dolore o addirittura la morte.
E quale luogo migliore che l’Irlanda per parlare di fate? Il folclore irlandese tratta la figura della fata in maniera molto ampia e suddivide appunto le fate buone da quelle cattive, al contrario dell’ideologia nostra che le vediamo sempre come spiriti della natura positivi. Tra le più atroci ci sarebbe una fata che vive quasi esclusivamente sull’ Isola di Man, nel Mare d’Irlanda del Nord, una fata-vampiro che sedurrebbe e lentamente ucciderebbe le sue vittime cibandosi del loro sangue.
Viene chiamata leanhaun shee, che deriva dal gaelico scozzese “leannan Sìth”, ovvero “concubina del Sidhe” (il Sidhe è il “popolo dei tumuli”) e vivrebbe sotto terra in piccoli aggregati costruiti in grotte sotterranee.
La leanhaun shee viene di solito descritta come una bellissima ragazza dai lunghi capelli neri o rossi, con occhi penetranti e dal corpo sinuoso e formoso; apparirebbe ad ignari viaggiatori solitari, contadini e boscaioli offrendosi come musa ispiratrice per convincerli a diventare artisti (scrittori, poeti, pittori, scultori…) in cambio della devozione e, secondo la tradizione, avrebbe “argomentazioni” difficili da rifiutare.
Come tutte le fate ha il potere di sedurre ed ammaliare, e non solo gli uomini: pare che non disdegni anche la fanciulle ingenue e spensierate. Quell’attrazione verso la leanhaun shee farebbe il neo artista in una lenta ma inesorabile pazzia che lo porterebbe al desiderio compulsivo di averla coma amante.
Lo scrittore William Butler Yeats ha diffuso una prospettiva leggermente diversa dall’ideologia delle fate e nel suo libro “Fiabe e Folclore d’Irlanda” identifica la leanhaun shee come uno spirito vampiro che cerca l’amore dei mortali per poter nutrirsi del loro sangue. Si dice che il tentativo di resistenza ai tentativi di seduzione della fata-vampiro la facciano andare su tute le ire e si accanirebbe sulla vittima riducendola ad uno schiavo che lentamente dissanguerebbe fino alla morte; se invece ricambia la avances la leanhaun shee gli darebbe l’opportunità di svincolarsi dal suo destino, a patto che egli le porti qualcuno che prenda il suo posto come schiavo.
La fata sarebbe visibile solo a colui o colei che ha scelto come preda, mentre per tutti gli altri sarebbe invisibile: ecco perché molti artisti sarebbero spesso assorti o con lo sguardo perso quando si rilassano immersi nella natura.
La leanhaum shee raccoglie il sangue delle sue vittime in un calderone di colore rosso e a questo aggiunge delle sostanza magiche che lo trasformerebbero in un intruglio potentissimo dalla capacità straordinarie: oltre ad alimentare la fata-vampiro le darebbe la capacità di rimanere sempre bella e giovane e mutare forma in un cervo bianco, altra creatura mitica delle leggende irlandesi.
La vampira potrebbe anche prendere in simpatia la sua vittima e potrebbe nutrirla con piccole quantità di sangue in modo che il suo amante sia ispirato a scrivere poesie d’amore o a creare opere di qualità sublime. Alla fine, però, la sua vittima diventerà un guscio vuoto privo di volontà e morirà, costringendo la leanhaum shee a cercarsi un altro amante.
La maggior parte dei poeti gaelici, anche in tempi recenti, hanno davvero avuto la leanhuan shee come musa ispiratrice e molti di loro le hanno perfino dedicato alcune opere. Lo stesso Yeats le dedicò questa poesia (tradotta ovviamente):

«Io bacerò da un capo all’altro delle
lunghe ali nere il tuo corpo,
prigioniero è il mio cuore che
pulsa selvaggio sotto la mia mano!
Prenderò la tua bocca nella mia bocca
come il bambino prende seno della madre.
Tremo per il bacio profondo che affonda e
che dovrebbe essere sufficiente per
l’amore che provo.»

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere