Nina Kulagina: la donna dai superpoteri

Anche per chi è credulone come me diventa difficile credere a fenomeni paranormali come la levitazione e la psicocinesi; questo perché negli ultimi decenni del secolo scorso sono stati in molti i truffatori che hanno raggirato la gente per soldi o fama e molto di loro sono stati miseramente smascherati. Ecco quindi che parlare di una donna che spostava gli oggetti col pensiero, prevedeva malattie nella gente, controllava e attirava il fuoco, vedeva oggetti nascosti, imprimeva immagini su negativi, ecc. fa davvero storcere il naso.
Eppure Nina Kulagina è un esempio eclatante di misero umano perché nonostante su di lei vennero fatti numerosissimi test, nonostante venne esaminata da esperti, venne controllata a vista e venne messa alla prova da illustrissimi scienziati, nessuno trovò indizi di truffa nei suoi presunti poteri e se davvero è stata una truffatrice fu davvero brava nel imbrogliare centinaia di persone.
Ninel Sergeyevna Kulagina nacque a Leningrado nel 1926 e la sua vita fu tutt’altro che felice: sin da piccola venne abituata alla dura vita nei campi e non ebbe nemmeno il tempo di diventare donna che scoppiò la guerra mondiale. Nel 1940 infatti, quando lei aveva appena 14 anni, lei venne arruolata nell’esercito assieme al padre e ai fratelli per fronteggiare l’avanzata dei tedeschi: i bambini venivano utilizzati in prima linea al apri degli adulti, ma Nina ebbe in un ceto senso un po’ di fortuna e vene impiegata come operatrice radio.
Pur essendo molto giovane si distinse per operazioni molto pericolose, come portare razioni di cibo e acqua ai soldati assediati, fare da ponte tra le trincee e i campi base e nel primo soccorso dei feriti; ciò le valse la promozione a sergente, ma la sua carriera militare finì quando venne colpita da un colpo di artiglieria che la rese incapace di correre.
Negli anni a seguire si sposò ed ebbe un figlio e divenne famosa per le sue incredibili capacità psichiche che la fecero diventare uno dei personaggi più conosciuti della Russia.
Prima di illustrarvi tutti i “poteri” che mostrò a scienziati e scettici, lasciate che insinui qualche dubbio; lo scrivo qui e non al fondo perchè leggendo la serie di capacità ed esperimenti poi l’articolo diventerà un po’ dispersivo (cerco di scrivere solo l’essenziale comunque).
Perché molti scettici avanzano l’ipotesi che Nina Kulagina non fosse dotata di nessuna capacità paranormale? Partiamo dal principio che, a differenza di molti altre persone “presunte dotate”, per lei non vi fu nulla (di riportato su documenti ufficiali, intendiamoci) che facesse pensare a trucchi o aiuti esterni e paradossalmente è proprio questo che fa storcere il naso alla gente: le doti di Nina erano talmente tante e di diverso tipo che ancora oggi è impossibile immaginare che una sola persona possa disporre di tutte le sue capacità. C’è da dire poi che Nina Kulagina manifestò i suoi poteri nel periodo della Guerra Fredda, quando la politica russa puntava a dimostrare la superiorità del suo popolo rispetto a quello americano in ogni campo: per questo motivo c’è la possibilità che i suoi poteri fossero solo una trovata per incentivare la propaganda sovietica in parallelo alla corsa allo spazio combattuta contro gli americani. Infine c’è chi pensa che molti studiosi abbiano voluto creare un personaggio (e quindi coperto i suoi trucchi) in modo da entrare nella storia come i primi ad aver scoperto un essere umano superiore: sempre in quel periodo gli esperimenti sugli esseri umani erano in pieno sviluppo, sia legali che non, ed ogni scienziato cercava scrivere il proprio nome negli annali di tutte le materie scientifiche; ciò porterebbe a pensare che pur di farlo abbiano potuto avallare persino una truffa ben congegnata.
Tenendo presente questi pensieri io di seguito vi riporto il perché Nina Kulagina è ancora oggi considerata una delle donne più dotate dell’intero genere umano.
Nina divenne famosa negli anni ’50, quando iniziò a manifestare la cosiddetta “visione a distanza”: un po’ come facevano gli illusionisti negli anni ’80 lei riusciva a “vedere” oggetti nascosti addosso o nelle tasche delle persone e addirittura si dice che identificasse anche tumori e malattie che danneggiavano gli apparati interni dei malati. Nina era solita affermare che quando le capitava aveva una sorta di visione in cui poteva vedere mentalmente la forma sfocata dell’oggetto.
Successivamente iniziò con i fenomeni di levitazione (sarebbe meglio dire “psicocinesi”): ancor prima di sottoporsi ai famosi test scientifici di cui ci sono ancora oggi in rete molti video in bianco e nero, Nina si rese conto che alcuni oggetti nelle sue vicinanze si spostavano o cadevano a seconda del suo umore. A suo dire la prima volta accadde in casa sua una sera in cui era particolarmente arrabbiata e passando nei pressi del davanzale una brocca d’acqua si mosse fino al bordo per poi rompersi a terra in mille pezzi. Da allora lei notò diversi fenomeni attorno a lei che prima non aveva mai notato, molto simili a quelli tipici del poltergeist: oggetti che si muovevano sulle mensole, altri che cadevano dal tavolo o dagli armadi, ante e finestre che si aprivano e si chiudevano, luci che si accendevano e si spegnavano in sua presenza. Nina era convinta che quei fenomeni fossero indotti inconsciamente dal suo cervello e avrebbe potuto controllarli con un po’ di concentrazione.
Le prime testimonianze sulle capacità di Nina Kulagina provengono da due medici che l’avevano in cura nel 1964: la donna infatti era stata ricoverata per un forte esaurimento nervoso e pur rimanendo quasi tutto il tempo in camera a ricamare, stupiva chiunque le si avvicinava con gesti a lei consoni, ma fuori dal comune. Secondo le pubblicazioni la donna era capace di scegliere i gomitoli da usare da dentro un cesto senza guardarli e prendere esattamente il colore che le serviva. Furono quelle dichiarazioni che spinsero i primi parapsicologici ad interessarsi al suo caso e a chiederle di sottoporsi ad alcuni esperimenti. I test confermarono l’effettiva capacità della donna di scegliere i colori indicati e lei giustificava tale abilità dicendo che era capace di “sentire” il colore sotto i polpastrelli.
Gli stessi studiosi affermarono che Nina potesse addirittura “imporre le mani” e curare piccole ferite e dolori alla gente semplicemente tenendo sopra la parte danneggiata per alcuni istanti. Questa capacità però non venne mai provata.
Ad ogni modo Nina Kulagina divenne famosa per le sue capacità di muovere gli oggetti col pensiero: era capace di separare, spostare, capovolgere e piegare piccoli oggetti come fiammiferi, sigarette, accendini, posate, ovviamente senza toccarli; sui suoi poteri di telecinesi vennero effettuate decine di esperimenti, tutti documentati da video e fotografie e quasi tutti basati sugli stessi meccanismi: Nina veniva fatta sedere ad un tavolo e gli oggetti posti al centro sopra di esso, la donna necessitava di parecchi muniti per concentrarsi, ma alla fine riusciva a spostarli nelle modalità che le venivano prescritte. Il primo dei nomi illustri che si interessarono a Nina fu il biologo Edward Naumov che osservò la capacità di Nina di spostare fiammiferi sparpagliati sul tavolo: la donna li riunì e poi li fece cadere oltre il bordo.
La voce si sparse velocemente e furono in molti a voler esaminare la donna, tanto che per diversi anni dovette utilizzare lo pseudonimo Nelya Mikhailova per tenere nascosta la sua identità e godere di una certa privacy quando non era sottoposta ai test.
Nei test Nina era solita tenere le mani distese sopra gli oggetti e ciò fece supporre ad alcuni scienziati che usasse fili trasparenti o smuovesse l’aria con i gesti delle mani per far muovere gli oggetti; ciò nonostante la donna divenne talmente famosa che nel 1968 si esibì al International Conference on Parapsychology, alla quale fu concesso a molti scienziati stranieri di assistere ai suoi poteri.
Da quell’anno la donna fu subissata di proposte di esperimenti, a cominciare da Zdenek Rejdak, uno dei maggiori scienziati cecoslovacchi: lo studioso verificò che la donna non avesse addosso magneti o altri oggetti e che nemmeno li nascondesse sotto pelle; fece lavare le mani a Nina e con una bussola controllò che non vi fossero interferenze nell’ambiente in cui fece il suo esperimento; infine posò sul tavolo una serie di oggetti che lei doveva riuscire a spostare. Davanti ai suoi occhi increduli e di altri scienziati Nina prima fece ruotare l’ago della bussola per diversi giri completi, poi la mosse fino a farla cadere dal tavolo; la stessa cosa fece con un mucchietto di fiammiferi e con una sigaretta appena presa da un pacchetto integro.
Nel 1970 toccò allo statunitense William A. McGary investigare sui fenomeni psichici di Nina Kulagina, che riuscì a constatare che la donna spostava più facilmente oggetti cilindrici o comunque con bordi arrotondati, mentre faceva fatica con quello squadrati; osservò inoltre che in genere gli oggetti si muovevano in maniera continua e lineare e solo raramente a scatti. Ciò portò nuovamente alcuni scettici ad ipotizzare che si servisse di magneti o di correnti di aria create dagli stessi studiosi che dovevano esaminarla.
Per mettere a tacere tutte le ipotesi di truffa si passò allora ad utilizzare un grande cubo di plexiglass all’interno del quale venivano messi gli oggetti da muovere con il pensiero: la costruzione serviva a confutare l’ipotesi di fili e correnti di aria, ma non quella di inclinazioni del piano o di magneti. Ancora oggi si discute non tanto dei suoi poteri, ma alla ricerca di “scoprire quali trucchi usasse”, questo perché nessuno delle decine di scienziati che assistettero ai suoi test furono in grado di instaurare dubbi sulle sue capacità.
Ma andiamo avanti. Nina Kulagina godeva anche di altre capacità: una era la “psicografia”, notata dal dottor V.F. Shvetz, ovvero l’abilità di imprimere figure o lettere su lastre fotografiche (per lo più riusciva ad imprimere le lettere A e O)
La donna sembrava riuscire perfino possedere una forma di “pirocinesi”, ovvero la capacità di controllare il fuoco con la mente: in realtà non era proprio così perché Nina più che altro sembra attirare il fuoco più che controllarlo; diverse volte gli scienziati affermarono di aver visto i vestiti della donna prendere fuoco all’improvviso e di fiamme spegnersi in sua presenza.
Infine (forse, non sono andato a fondo su tutte le sue capacità) un’equipe di studiosi, accertata la capacità di agire su oggetti inanimati, volle studiare la sua capacita di influire su esseri viventi: Nina Kulagina tentò di controllare il battito del cuore di una rana e (pare) riuscì prima ad accelerare il battito, poi a rallentarlo e infine addirittura a fermarlo per alcuni secondi.
A questo punto capirete anche voi che le capacità di Nina erano davvero molte, troppe forse per non destare sospetti anche nei più convinti. Gli ultimi anni della sua vita la donna li passò non tanto a mostrare le sue capacità, ma sottoponendosi a visite mediche alla ricerca di anomalie fuori e dentro il suo corpo. L’ipotesi più accreditata era che in guerra fosse stata ferita da ordigni metallici che avevano lascito residui all’interno delle ferite e che si erano in qualche modo magnetizzati. Venne esaminata anche ai raggi X, ma non risultarono anomalie.
Concludendo, non si sa quanto rigidamente vennero eseguiti i controlli durante gli esperimenti, quanto gli stessi test fossero genuini e non condizionati da politici o medici in cerca di fama; sta di fatto che davvero furono rigorosi non si spiega come facesse a muovere oggetti non magnetici (come i fiammiferi e le sigarette) e come potesse spostare più oggetti contemporaneamente anche in contenitori di plexiglass.
Nina Kulagina morì nel 1990 e al suo funerale venne acclamata come eroina di Leningrado, grazie al coraggio dimostrato durante l’assedio di 900 giorni alla città durante la seconda guerra mondiale; oggi nessuno con i dati attualmente in possesso può affermare con certezza né che si tratti di trucchi né che sia tutto vero, ma in ogni caso è stata una donna unica nel suo genere sia in guerra che nel campo del paranormale.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere