7 Ragazze scomparse nel nulla7 Ragazze scomparse nel nulla

Da una lista stilata nel 1974 si calcola che ogni anno in Italia spariscano circa 200 persone l’anno. Dall’anno della sua costituzione, nel 2007, l’Ufficio del Commissario di Governo per le persone scomparse ha censito oltre 2.500 sparizioni, di cui la metà minorenni. Una percentuale pari al 40% sono donne straniere e/o comunitarie, mentre il 15% sono donne italiane. Le principali cause sono l’allontanamento volontario e i disturbi psicologici,mentre una piccola percentuale riguarda rapimenti o fuga dopo aver commesso un reato. Negli ultimi anni poi si è aggiunta la crisi economica che fa aumentare disturbi e crisi depressive portando i soggetti ad allontanarsi dal proprio ambiente o addirittura al suicidio.
Sta di fatto che, purtroppo, quasi ogni giorno abbiamo a che fare con sparizioni di persone. Per fortuna la grande maggioranza viene ritrovata, ma ci sono alcuni casi in cui la persona sembra sparire nel nulla e senza riceverne più notizie.
Chiamiamola pure coincidenza, ma esiste una serie di casi che ha fatto molto discutere e riguarda la sparizione di 7 ragazze dalla città di Torino in tempi piuttosto ravvicinati che ha steso un alone di mistero su tutta la città. Ho scritto coincidenza? Beh, senza prove certe di ciò che è successo ( solo un caso ha portato a qualcosa, ma anche lì c’è ancora molto di incerto) possiamo parlare solo di coincidenze, anche se normalmente due o tre sarebbero una coincidenza, mentre qui sono 7 le donne scomparse.
Forse per arrivare ad ipotizzare un motivo per queste sparizioni è esaminare l’ambiente in cui sono avvenute: Torino è una città magica, con una parte in superficie che mostra la frenesia di un popolo inconscio e immerso nella routine del business, e una parte al di sotto di essa con chilometri di cunicoli e gallerie, dove secondo gli esoterici si nascondono tre “grotte alchemiche”, ovvero luoghi di massima concentrazione di energia dove i pensieri dell’inconscio possono essere materializzati.
Torino, oltre ad essere esoterica è anche misteriosa e segreta e negli ultimi decenni ha acquisito la fama di essere il ritrovo di gruppi “satanisti” di tutta Europa: le cronache lasciano pensare effettivamente che sia diventata negli ultimi decenni teatro di strani culti e sette che di tanto in tanto vengono scoperti e sgominati, ma la cosa più inquietante è proprio la sparizione di alcune persone che sarebbero legate a quei gruppi.
Bene, ora veniamo alle sparizioni.
La prima della serie a svanire fu Sabina Badani, di 25 anni. Era il 10 settembre del 1986 e la ragazza aveva già preparato le valigie per andare il giorno dopo a Falconara per il giuramento militare di un parente. La sera uscì verso le 22 per andare a gettare la spazzatura, ma non tornò più a casa e nessuno la rivide mai più.
L’8 agosto 1989 Camilla Bini, di 34 anni, giunse finalmente alle meritare ferie estive e da giorni aveva preparato le valigie per andare in vacanza in Toscana. Parenti e amici si accorsero della sua scomparsa soltanto tre settimane dopo, il 28 agosto, quando non rientrò al lavoro presso la filatelia Bolaffi dove lavorava. Nello stesso negozio lavorava Paolo Stroppiana: questo nome lo riprenderò più avanti perché pare che sia il comune denominatore delle scomparse.
Erika Pierno, di 21 anni, scomparve da Torino nell’estate del 1993. Aveva da poco iniziato una collezione di francobolli e quel giorno disse ai genitori che sarebbe andata in giro per la città alla ricerca di un negozio dove rivendere i doppioni che aveva accumulato. Anche lei non fece più ritorno a casa e a nulla valsero le ricerche.
Il 16 febbraio 1994 ful il turno di Paola Tagliatela, di soli 17 anni. Assieme ad una sua amica andarono in giro per il centro e verso sera si salutarono prendendo strade opposte. L’utima volta che fu vista stava prendendo il tram per tornare a casa, ma non ci arrivò mai.
L’ 11 agosto 1995 da casa sua sparì Mariangela Corradin di 46 anni. Casalinga da sempre aveva come unico hobby quello delle monete straniere e i vecchi modelli di banconote della lira. Quando il figlio Paolo tornò a casa nel pomeriggio e trovò il ferro da stiro acceso e una sigaretta lasciata nel posacenere e consumata da sola, segni che la donna non era intenzionata ad uscire di casa quel giorno. In casa c’era la borsa della mamma con documenti e soldi e ciò fece escludere un rapimento o una rapina.
Il 30 agosto del 1995 Letizia Teglia, una ragazza di 24 anni, fu vista per l’ultima volta mentre attendeva un taxi nei pressi della stazione centrale. Abitava nel vicino paese di Borgaro Torinese ed aveva un grave problema agli occhi che l’aveva fatta diventare quasi cieca. Quando il taxi arrivò sul posto concordato al telefono la ragazza non c’era e non fu più rivista.
L’8 maggio del 1996 sparì nel nulla Marina Di Modica, logopedista con lo studio in centro a Torino. Il caso è diventato di notorietà nazionale tanto che oltre alla stampa se ne occupò anche il telegiornale nazionale.
In tutti queste sparizioni sembra che ci sia una persona in comune, ovvero Paolo Stroppiana. Giovane allegro e stimato, amato da tutti e avviato in politica con incarichi di responsabilità, era un amante dei francobolli e lavorava nella filatelia Bolaffi. Sebbene si scoprì che tute le donne scomparse avessero in comune l’hobby per le monete e i francobolli a Stroppiana fu imputato un solo omicidio, quello di Marina di Monica. Che poi omicidio non fu, o meglio: non fu mai trovato il cadavere della donna e non è certo cosa le sia successo.
Ciò che si sa è che tra la donna e Stroppiana ci fu un incontro tra amici amanti del collezionismo e che i due si erano dati un appuntamento successivamente. Per quell’incontro Marina aveva comprato della calze e intimo nuovi, ma non tornò mai a casa.
Poi il fratello trovò l’appunto sull’agenda della donna: Stroppiana negò l’appuntamento davanti agli investigatori, ma ritrattò e ammise che si erano incontrati, ma che aveva liquidato la ragazza dicendo che aveva un terribile mal di schiena. Si dice ( ma sono solo voci) che Stroppiana facesse parte di un gruppo di satanisti che si ritrovava nei sotterranei della città per celebrare culti di notte, ma le indagini effettuate si orientarono più sull’ipotesi di omicidio a scopo sessuale.
Nonostane i molti indizi a suo carico le indagini non arrivarono a prove definitive e, nonostante i 14 anni di galera inflitti con l’accusa di omicidio, il ragazzo fu scarcerato nel 2011 con piena assoluzione.
Dopo la vicenda di Marina di Monica a Torino le sparizioni di donne finirono e quelle che avvennero successivamente furono risolte e spiegate con semplici casi di depressione o ragazzine ribelli. Delle 7 donne sparite a Torino non si è più saputo nulla e i pochi che ancora ne parlano ipotizzano che un giorno se ne troveranno i cadaveri sepolti in qualche campo alla periferia della città.
Il mistero è ben lungi dall’essere risolto, ma a Torino non si ha molta voglia di parlarne, figuriamoci di indagare a fondo.