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Archeologia spaziale, gli alieni del passato.

Alieni nel passato

L’archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra, in epoche remote, di visitatori extraterrestri. Per questo suo rivolgersi al passato, essa può essere considerata parte, o complemento, della clipeologia. Sbarchi di popoli extraterrestri che avrebbero aiutato l’evoluzione della nostra civiltà , se non, addirittura, “creato” l’uomo con ardite operazioni di biogenetica: è la cosiddetta Ipotesi extraterrestre, secondo la quale all’origine della civiltà umana vi sarebbe un popolo alieno, proprio come sostengono le varie mitologie quando parlano di “Dei venuti dal Cielo”. I visitatori spaziali avrebbero fornito ai terrestri le conoscenze necessarie per iniziare il loro lungo cammino verso la civiltà; poi, compiuta la missione, sarebbero tornati al loro mondo sperduto nella Galassia.

Testimonianze e reperti

Se ne distingue tuttavia nettamente per due aspetti: per il suo interessarsi esclusivamente al documento di natura archeologica, e per il suo prescindere da ogni rapporto con la fenomenologia ufologica attuale.
Reperti del genere sono per esempio le linee incise sulla sabbia del deserto di Nazca (Perù), che solo dall’aereo si rivelano come i contorni di gigantesche figure; il disegno scolpito sulla lastra tombale rinvenuta nel 1952 nell’interno di una piramide a gradini a Palenque (Messico), disegno che suggerisce l’idea di un uomo ai comandi di un veicolo a reazione; le antiche raffigurazioni degli Oannes, gli “uomini-pesce” che secondo la mitologia babilonese sarebbero stati degli “istruttori divini”; e così via dicendo tante altre raffigurazioni anche nell’era dell’uomo preistorico. La bibbia non è immune a tutto questo, nei suoi racconti fa riferimento ad angeli scesi dal cielo, a carri di fuoco, e tanti altre descrizioni. Tuttavia, è bene sottolinearlo, queste interpretazioni “spaziali” restano a livello di pure e semplici ipotesi di lavoro. L’importante è fare in modo che l’immaginazione e la fantasia non finiscano per prendere il sopravvento sulla ragione. Esaminando i volumi dedicati all’ipotesi extraterrestre scritti da tanti studiosi del campo, è stato possibile tracciare una cronistoria dei principali sbarchi di alieni sulla Terra.

Gli sbarchi alieni in sintesi:

18.617.837 a.C.

Un gruppo di alieni chiamati Kumaras e provenienti da Venere sbarcano su un’isola nell’attuale deserto del Gobi, allora un oceano (Tradizioni Braminiche)

5 milioni a.C.

Sempre i Venusiani atterrano presso il lago Titicaca, in Bolivia, ove fondano la fortezza di Tiahuanaco. .. (Peter Kolosimo)

443.000 a.C.

I Nefilim, provenienti dal Pianeta Marduk, sbarcano in Mesopotamia e danno origine alla civiltà sumera (Zecharia Setchin)

ca. 400.000 a.C

Extraterrestri anfibi diffondono la cultura di Oaness, il Dio Pesce, presso i Sumeri, i Filistei e i Dogon ..

8000 ~ 500 a.C.

Una nuova ondata di extraterrestri sbarca in vari punti della Terra, e contribuisce a fondare alcune civiltà cosiddette “misteriose” (Maya, Incas, Egizi, Baschi, Etruschi) (Von Daeneken) ..

3097 a.C

Di nuovo i Venusiani, costretti ad abbandonare il loro pianeta a causa di una catastrofe cosmica, approdano sulla Terra. La catastrofe causa il famoso diluvio universale (Signorini)

1927 a.C.

A seguito di guerre celesti combattute sul nostro pianeta, la progredita civiltà di Mohenjo Daro (Pakistan) viene cancellata dalla faccia della Terra da un esplosione atomica (Davenport) .

607 a.C.

Viaggiatori di un altra dimensione, giunti per “riassettare l’orbita della Terra e il sistema solare” (?) fondano la civiltà Maya (Josè Arguellas)

Alla luce di quanto scaturisce dalle indagini qui esposte e dalle molte altre fatte, è dunque più che lecito supporre, che gli UFO ed i loro possibili occupanti facciano parte sin dai tempi più remoti della nostra realtà e che ci abbiano accompagnati attraverso tutta la nostra storia. Oggi, noi tutti qui siamo riuniti per testimoniare questi fatti, per informare e divulgare in modo disinteressato ciò che ufficialmente dovrebbe essere portato a conoscenza della popolazione, permettendole di integrare conoscenze storiche, culturali e spirituali che sono di diritto comune e necessarie per favorire lo sviluppo degli individui. Forse, così facendo, si aprirebbero nuove vie di comunicazione tra gli uomini, basate su un senso civile di equità e non di sopraffazione e violenza, come tutti i giorni siamo costretti a constatare. Considerando che non siamo soli nell’universo, che non lo siamo mai stati, si aprirebbero forse di nuovo le “porte dei cieli”, rendendo infine palese sul nostro pianeta la nostra origine universale e la nostra comunione con l’immenso Creato.