Casa del Diavolo

Casa del Diavolo, un paese misterioso ed oscuro

L’Umbria è una regione dal passato profondamente religioso, con una grande quantità di chiese e diversi luoghi influenzati dalla cristianità. Il simbolo più evidente è Assisi, che ogni anno richiama migliaia di pellegrini in memoria di S. Francesco.
Ma l’Umbria è anche una regione dai mille segreti e dal lato oscuro, a volte non così celato come si potrebbe immaginare. Ci sono le Grotte del Diavolo, il Passo del Diavolo, Infernaccio, Casa del Diavolo e molti altri luoghi il cui nome richiama il maligno o entità malvagie. Proprio Casa del Diavolo sembra essere il luogo più oscuro e inquietante di tutta la regione.
Casa del Diavolo è una frazione di Perugia di circa 1.000 abitanti, un paese al confine tra il comune di Perugia e quello di Gubbio il cui nome ha origini antiche e poco chiare: ci sono diverse versioni sulla nascita del borgo e su come gli fu dato questo nome.
C’è chi fa nascere Casa del Diavolo ai tempi dell’invasione di Annibale nel 216 a.C: la distruzione apportata dal passaggio delle truppe cartaginesi guidate da Annibale causò una tale strage di romani nei pressi di Perugia che secoli più tardi si pensò che il Diavolo stesso vi avesse trovato dimora. Altri credono che la località e il suo nome ebbero origine nel Medioevo: a dimostrazione di ciò, di recente nella zona sono state trovate moltissime urne funerarie medievali contenenti ossa di bambini (comuni nel caso di bambini nati morti o non battezzati), che secondo i canoni cristiani non potevano accedere al Paradiso e il loro destino era l’Inferno.
Casa del Diavolo è anche protagonista di molte leggende al limite del “creepypasta”. Per completezza ne ve riporto due brevi.
– Si dice che alla fine del Medioevo tutta l’area fosse quasi interamente ricoperta di boschi, eccezion fatta per alcune case sparse qua e là e una locanda, posizionata proprio dove attualmente c’è il “palazzo rosso”, un edificio abbandonato al centro del paesino. In quella locanda erano soliti soggiornarvi persone molto crudeli, come banditi, balordi, assassini e commercianti di schiavi. Proprio quella malvagità concentrata in un solo punto attirò l’attenzione del Diavolo stesso che una notte si intrattenne portando con se bellissime donne infernali. Dopo aver soggiornato ed essersi dilettato nello stringere patti con frequentatori abitudinari della locanda, ritornò all’Inferno aprendo una buca profondissima nel terreno, dalla quale successivamente molti abitanti giurarono di aver udito provenire voci incomprensibili e urla agghiaccianti.
– Poco distante dal centro del borgo, alla fine del XVIII secolo, sorgeva un convento di frati, i cui spostamenti notturni insospettirono i contadini della zona che una notte vollero seguirli per scoprire dove andassero. Si dice che nelle notti senza luna e in quelle nebbiose i frati si radunassero attorno ad un pozzo senza fine ed assumessero forme demoniache per partecipare a sabba con demoni femminili che risalivano dagli inferi per intrattenersi con loro. Poiché quei frati parevano anch’essi provenire dall’Inferno, quel monastero prese il nome di “Maniero del Diavolo”.
Casa del Diavolo ha quindi un passato incerto e quasi sempre riconducibile al Diavolo, ma non ci sono solo le leggende ad rendere questo borgo inquietante: nel secolo scorso (ma anche di recente) la cittadina è salita in cima alle cronache per diversi fatti di cronaca nera legati a misteriose morti, sparizioni, omicidi e sette sataniche
Uno dei più recenti è avvenuto nella notte del 30 gennaio 2011, quando ai carabinieri giunsero due strane telefonate.
La prima fu di una ragazza il cui nome è rimasto sconosciuto (per sua tutela), amica della vittima, che ne denunciava la scomparsa: le due viaggiavano su una Fiat Punto ed ebbero un incidente che fece impantanare l’auto; le due vennero raggiunte da un gruppo di ragazzi conosciuti nella serata che liberarono l’auto e lei si intrattenne con loro per qualche minuto. Inspiegabilmente la sua amica, Elisa Benedetti, di 25 anni, mise in moto la macchina e si allontanò entrando nel bosco di Casa del Diavolo e fu l’ultima volta che l’amica la vide.
La seconda telefonata fu fatta poco più tardi da Elisa stessa, che aveva una voce terrorizzata: affermava di trovarsi nel bosco, di aver avuto un altro incidente e di essere stata violentata. Lei era spaventata perchè “quella cosa” era lì nel buio e lei era caduta in una buca da cui non riusciva a risalire.
Le ricerche partirono immediatamente e nella mattinata l’auto venne ritrovata in un fosso nei pressi del torrente che taglia il bosco. Di Elisa non c’era traccia, ma il 31 gennaio il corpo venne recuperato lungo un torrente a poca distanza da Casa del Diavolo e sul suo corpo c’erano profonde ferite e segni di morsi.
Si dice che nei boschi di Casa del Diavolo e nelle case abbandonate nei presi del torrente i demoni infernali abbiano trovato dimora: molti dicono di aver visto i loro terribili volti apparire dietro le finestre dei casali e gli stessi abitanti del borgo si tengono alla larga da quel luogo.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere