Eleonora ZugunEleonora Zugun, la ragazza preda del Dracu

Tra i molti fenomeni paranormali che alcuni sostengono di vivere, sicuramente uno dei più spaventosi e duraturi è quello del poltergeist. Lo avrete sentito dire molte volte, ma faccio un piccolo ripasso: “poltergeist” è una parola tedesca e significa “spirito chiassoso”; il fenomeno si manifesterebbe sostanzialmente con il movimento improvviso di oggetti in presenza di una particolare persona, detta persona focale che nella maggior parte dei casi è in età adolescenziale.
Di casi famosi di poltergeist ce ne sono circa una decina, su cui hanno compiuto studi anche persone di un certo ceto sociale e ritenute attendibilissime; quello di cui vorrei parlarvi forse è meno noto, ma ampiamente documentato da psicologi e psichiatri.
La protagonista fu Eleonora Zugun, nata il 24 maggio del 1913 a Talpa, un comune nel sud della Romania che oggi ha poco più di 2.000 abitanti. Al tempo le famiglie della zona erano per lo più contadine ed Eleonora, come è facile immaginare, crebbe nei campi quasi completamente analfabeta.
Nel febbraio del 1923, a soli 10 anni, visse un’esperienza simile a quella di Cappuccetto Rosso nell’omonima fiaba: la madre la mandò a far visita alla nonna di 105 anni a Buhai, a pochi chilometri di distanza dal suo villaggio; la bambina quel giorno trovò dei soldi sul ciglio della strada così’ quando arrivò a Buhai li spese per comprare dei dolci e se li mangiò.
La nonna aveva la reputazione di essere una strega e quando sentì Eleonora rivelare l’accaduto alla cuginetta ebbe un sobbalzo e la ammonì dicendo che quei soldi li aveva lasciati il “dracu” ( il diavolo in rumeno) per tentarla: prendendoli lei da allora non si sarebbe più liberata di lui.
Le parole dell’anziana nonna non vennero prese sul serio dagli zii di Eleonora che la ospitarono, ma dopo due giorni iniziarono ad accadere cose strane in casa: all’alba una pioggia di pietre investì la casa facendo cadere diverse tegole e rompendo le finestre; il giorno dopo nella camera dove dormiva la bambina dei piccoli oggetti vicino ad Eleonora iniziarono a muoversi, cadere e alcuni a fluttuare da soli a mezz’aria; il quarto giorno dal cassetto delle posate si sollevarono alcuni coltelli che si scagliarono contro il muro nei pressi della bambina.
La nonna era molto superstiziosa e si convinse che la ragazza fosse posseduta dal diavolo, così Eleonora venne rapidamente rimandata a casa sua a Talpa. Lì tre giorni dopo i fenomeni poltergeist iniziarono di nuovo: una brocca piena d’acqua si alzò lentamente in aria e volò diversi metri senza alcun versamento di acqua; un tizzone di legno nei pressi della stufa volò su e giù; una ciotola si scagliò contro un ospite e lo colpì alla testa.
Quei fenomeni inspiegabili continuarono per giorni e nel paese di contadini iniziò a girare la voce che la bambina fosse posseduta dal dracu. I genitori di Eleonora, esasperati dai pericoli che correvano continuamente e dal vociferare della gente, decisero di portarla al monastero di Gorovei affinchè esorcizzassero la loro bambina. Rimase lì tre settimane, in cui vennero tentati diversi riti, ma sempre senza successo: la bambina non sembrava essere la causa di quei fenomeni, ma il bersaglio. Non riuscendo a risolvere il problema della bambina e constatando che i fenomeni stavano aumentando di violenza, i monaci consigliarono ai genitori di portarla in un centro di sanità mentale.
Lì però Eleonora vene trattata alla stregua di una schizofrenica e subì diversi trattamenti di elettroshock che provocarono le ire dei genitori; decisi a fermare quel trattamento disumano alla loro bambina cercarono qualcuno che li volesse ascoltare
Il caso arrivò sui giornali e fortunatamente lo lesse il ricercatore psichico austriaco Fritz Grunewald, che da Charlottenburg, in Germania, raggiunse la famiglia e riuscì a far rimandare la bambina al monastero, dove egli stesso iniziò a prendersene cura.
Era il 1925 e Grunewald ebbe modo di studiare e scrivere appunti dettagliati sui fenomeni sorprendenti che ruotavano attorno ad Eleonora. Il fenomeno più comune era il movimento di oggetti che venivano lanciati violentemente contro la bambina e le persone che le stavano vicino, ma ci furono anche casi di oggetti apparsi dal nulla, colpi occasionali lungo le pareti e addirittura due focolai scoppiati durante le sedute.
Nel maggio di quell’anno una presenza invisibile iniziò a schiaffeggiare la ragazzina e da allora su di lei iniziarono ad emergere ferite, graffi e lividi sempre più frequentemente. Nel luglio Grunewald morì a 41 anni a causa di un attacco di cuore: si dice si avvenuto durante una seduta con la sfortunata Eleonora, che vide “qualcosa” afferrare l’uomo e scaraventarlo contro il muro. I genitori rimasero talmente scossi che abbandonarono la ragazza e tornarono a casa dicendo a tutti gli abitanti di Talpa che la loro figlia era morta.
Fortunatamente in quello stesso anno Eleonora ricevette la visita al monastero della contessa Zoë Wassiliko-Serecki, una donna viennese che era stata in contatto con Grunewald e che si interessava alla ricerca psichica da anni.
Quando vide Eleonora nel settembre del 1925, la trovò poco curata, sporca e molto spaventata; dopo essere stata anch’ella testimone dei bizzarri fenomeni che accadevano in presenza della ragazzina decise di adottarla e portarla via da quel freddo monastero. Dal gennaio 1926 riuscì, dopo complesse trattative, a portare Eleonora a Vienna per vivere con lei nel suo appartamento.
Lì Eleonora era felice, pulita e in certo senso amata, ma l’attività poltergeist non tardarono a presentarsi di nuovo. La contessa teneva un diario degli eventi e divise i fenomeni prodotti dalla ragazza in categorie tra cui c’è questa annotazione:
<<Entrai nella stanza e vidi dei segni apparire sul braccio di Eleonora. I segni assunsero un aspetto sempre più livido e gonfio, come i segni lasciati sulla pelle da una frusta o un bastone sottile, ma sono sicura che né la ragazza né nessun altro le abbia inflitto tali colpi. In pochi minuti i segni sparirono completamente. Più tardi, mentre stavo aiutando Eleonora ad aggiustare un giocattolo, vidi dei lividi simili comparire sull’altro braccio e nella parte posteriore del collo. Nessuno era vicino a lei ed entrambe le sue mani erano completamente occupate con il giocattolo. Vidi anche un segno di denti, come un morso sul collo>>.
Una volta la contessa entrò nella sua stanza e vide Eleonora sporta dalla finestra; all’improvviso un’ombra scivolò dietro la bambina muovendosi a zig-zag. Poi sentì un rumore di qualcosa che cadde alle sue spalle e sia lei che la bambina sobbalzarono. Si voltò e vide una piccola scatola di ferro contenente tessere del domino sul pavimento. Tornò a guardare in direzione della bambina, ma l’ombra era sparita; in compenso sul suo viso erano apparsi alcuni graffi rossi.
Un’altra volta la contessa era seduta al tavolo con un amico, mentre Eleonora aveva un gatto in braccio. L’amico involontariamente guardò la ragazzina e notò un’ombra grigia provenire dall’altra stanza dietro ad Eleonora. Il gatto soffiò e l’ombra sparì sotto il tavolo.
L’entità aveva iniziato a diventare violenta con la piccola Eleonora, con vere e proprie aggressioni fisiche sul suo corpo. Degli oggetti furono scagliati violentemente contro di lei, venne schiaffeggiata, graffiata, tenuta con la forza sdraiata a terra, gettata giù dal letto, le vennero tirati i capelli e morsa. Come se ciò non bastasse da fine marzo 1926 le cose peggiorarono ulteriormente: sulle mani e le dita della ragazza apparvero numerose punture di aghi ed alcuni vennero anche ritrovati infilati nella sua pelle.
Il 30 aprile 1926 Harry Price, il noto ricercatore psichico inglese, arrivò a Vienna. Visitò la contessa in tre occasioni e fu testimone anch’egli di fenomeni paranormali: vide un tagliacarte in acciaio volare dall’altra parte della stanza, un piccolo specchio galleggiare sopra il divisorio di una stanza, un cuscino muoversi da una sedia e osservò segni di morsi apparire sul braccio e il petto di Eleonora.
Price rimase impressionato al punto di voler portare Eleonora a Londra per studiarla presso il Laboratorio Nazionale di Ricerca Psichica, un’istituzione in gran parte creata e gestita da lui.
Eleonora e la contessa arrivarono a Londra il 30 settembre 1926 e ci rimasero fino al 14 ottobre. Lacerazioni fisiche, segni di morsi e fenomeni di telecinesi si verificarono più volte quando Eleonora era sotto stretta osservazione.
Verso la fine di ottobre, la contessa ed Eleonora lasciarono Londra per andare a Berlino. Successivamente la capacità telecinetica di Eleonora cominciò a svanire, ma i morsi e i graffi continuarono a presentarsi, con un importante e sgradevole nuovo elemento: la comparsa sulla pelle di grandi quantità di saliva che non era la sua.
Un articolo pubblicato il 12 dicembre 1926 raccontava:
<<Un gruppo di persone stava prendendo il tè quando Eleonora, nell’atto di alzare la tazza alle labbra, emise un grido di dolore e arrotolò la manica. Sul suo avambraccio era apparso quello che sembrava essere un segno di denti molto profondo, come se lei, o qualcun altro, avesse morso ferocemente il braccio. Il segno divenne molto rosso e infine prese la forma di vesciche bianche in rilievo. Gradualmente sbiadirono, ma erano ancora visibili dopo più di un’ora>>.
Il Dottor Hans Rosenbusch, un medico di Monaco che era stato presente a due delle sedute, invitò Eleonora e la contessa a fare una seduta nella sua casa con la promessa di scrivere uno dei maggiori trattati di medicina del tempo sulla base della storia della bambina. Ma fu proprio lui ad interrompere l’incontro accusando la bambina di essere una bugiarda e la contessa di barare: a suo dire la contessa, rendendosi conto che non stava accadendo nulla durante il loro incontro, aveva dato un calcio alla sua borsa rovesciandone il contenuto e affermando che era opera del poltergeist.
In difesa di Eleonora intervenne Harry Price che affermò che tutti i suoi esperimenti con lei furono eseguiti in modo strettamente controllato e che si verificarono fenomeni inspiegabili.
La contessa citò Rosenbusch per diffamazione, ma il caso infine fu chiuso senza che una parte prevalesse sull’altra. Da allora la contessa riportò Eleonora a casa e rifiutò ulteriori test sulla ragazzina affermando sempre che non era disposta ad affidare la ragazza a studiosi di dubbia fama e capacità.
Pare che all’inizio dell’estate del 1927, nel periodo del suo quattordicesimo compleanno, Eleonora Zugun ebbe il suo primo ciclo mestruale e i fenomeni di poltergeist iniziarono a scemare, fino ai 15 anni quando cessarono per sempre.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere