Emilie Sage'eEmilie Sage’e e il suo doppelganger

Il “Doppelganger” è uno strano fenomeno che si presenta in maniera rarissima: secondo gli esperti del paranormale alcune persone sono capaci di “sdoppiarsi” sia in maniera volontaria che inconscia. Chi osserva ha modo di vedere una sorta di “copia eterea” del soggetto in questione. Un fantasma che agisce in maniera indipendente dal suo corpo e con volontà propria.
Quel giorno del 1845 era vacanza nella scuola di Neuwelcke, un collegio per le figlie della nobiltà della Lettonia. Alcune delle ragazze si stavano preparando per partecipare ad una festa organizzata dalla scuola e la signorina Emilie Sagée, un’insegnante di francese da poco entrata a far parte del corpo insegnante, aiutava le ragazze nei preparativi.
Quando una delle ragazze, Antonie Von Wrangler, si voltò per scrutare la sua immagine allo specchio appeso alla parete dietro di loro, fu sbalordita di vedervi riflessa due copie della signorina Sagée.
L’una e l’altra disponevano con cura le pieghe del vestito che la ragazza stava indossando. Antonie non resse a quella vista e svenne. Eppure non era la prima volta che accadevano strani avvenimenti attorno alla nuova insegnate. L’insegnante era una donna attraente, una persona gradevole e rispettata, ma le ragazze sentivano che c’era in lei qualcosa di strano: a volte sembrava che la signorina Sagée avesse la facoltà di trovarsi contemporaneamente in due luoghi diversi. Se una ragazza la vedeva per esempio nel vestibolo, spesso si scopriva che qualcun altro l’aveva vista da tutt’altra parte nello stesso momento.
I fenomeni si ripeterono anche nei giorni a seguire.
Durante un giorno di lezione 13 ragazze si trovavano in un’aula con lei quando il suo doppio (o “doppelganger” come chiamano in Germania queste entità), apparve dietro di lei e cominciò a seguire il movimento della sua mano che scriveva qualcosa alla lavagna. Successivamente altre studentesse e alcune cameriere avevano visto la copia della professoressa sostare accanto a lei durante l’ora di pranzo.
Ovviamente il riprodursi di questo fenomeno, testimoniato da così ampi gruppi di persone, diffondeva tra tutti un senso di sconcerto, ma l’evento più eclatante doveva ancora accadere. In un caldo giorno d’estate del 1846 le 42 allieve della scuola erano riunite nel laboratorio di cucito per fare esercizi di ricamo.

Attraverso le quattro porte spalancate il gruppo aveva una chiara visione della signorina Sagée che coglieva fiori nel giardino. Ad un certo punto l’insegnante addetta alla sorveglianza si allontanò un momento dalla stanza e la sua sedia fu occupata immediatamente da Emilie Sagée. Contemporaneamente, tuttavia, le ragazze meravigliate continuavano a vedere la donna nel giardino, benché i suoi gesti sembrassero essersi fatti più languidi.
Volendo vederci chiaro, due delle alunne più audaci tentarono di toccare la sagoma seduta sulla sedia, ma le loro mani incontrarono una minima resistenza. Una delle ragazze osò portarsi di fronte alla sedia dell’insegnante e fece qualche passo avanti in modo da attraversare in parte l’apparizione, dalla quale non venne tuttavia né un cenno né una parola. Poco dopo l’immagine cominciò ad impallidire sino a svanire completamente, mentre nel giardino Emilie Sagée riacquistava la consueta vivacità.
Alcune delle ragazze le chiesero più tardi che cosa ricordasse dell’accaduto. La donna rispose solo che dal giardino aveva visto l’altra insegnante uscire dalla stanza, e aveva desiderato di essere al suo posto per evitare che le ragazze, lasciate sole, combinassero qualche guaio.
Emilie Sagée stette solo un anno in quella scuola, poi ricevette il trasferimento in Francia, in un altro istituto femminile. Assieme a lei i fenomeni sparirono nel nulla e il collegio tornò alla normalità di sempre.
Le allieve sono state vittime di un’allucinazione isterica, causata da chiacchiere e dalla suggestione?
Questa storia non è unica nel suo genere, benché sia forse la più famosa. I fantasmi dei vivi, i doppi o sosia, hanno una lunga storia e ancora oggi vengono regolarmente segnalati. Molti degli incontri del genere avvengono con fantasmi di persone vive, e di questi circa i due terzi non sono collegati con momenti di crisi nella vita del percipiente (il testimone dell’apparizione) o dell’agente (la persona di cui si vede il fantasma). Più raramente avvengano in momenti assolutamente normali della vita quotidiana (come nel caso dell’insegnante francese), spesso senza la consapevolezza dell’agente e abitualmente senza che il percipiente ne sia particolarmente turbato.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere