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Giorgio Bongiovanni

Giorgio Bongiovanni nasce in Sicilia, a Floridia (SR), il 5 settembre 1963. Fin da piccolo, raccontano il padre Carmelo e la madre Giovanna, mostra una particolare attitudine verso gli altri. La sua vita cambia per la prima volta nel 1976, a soli 13 anni, quando incontra Eugenio Siragusa, il noto contattista catanese, che diviene suo Padre Spirituale. Eugenio spalanca a Giorgio Bongiovanni la conoscenza universale, lo segue e lo ammaestra con insegnamenti cosmici che in alcuni casi sono conferme e spiegazioni di esperienze che Giorgio ha già vissuto: avvistamenti di globi luminosi e incontri con Esseri speciali della cui reale essenza prenderà coscienza nel corso degli anni.

Spinto da quella ardente fiamma che Eugenio Siragusa ha riacceso nel suo Spirito, Giorgio si dedica anima e corpo allo studio dei messaggi che il suo Padre Spirituale riceve da antichi Esseri venuti da altri mondi per assistere all’evento della creazione del nostro sistema solare e per aiutare la razza umana nel suo percorso evolutivo. Apprende che il pianeta Terra è una creatura viva il cui Spirito può essere identificato con quell’Essere comunemente indicato con il nome di Maria, Myriam o Madre Terra, a seconda delle culture.
Una Madre generosissima che senza nulla chiedere nutre incessantemente i suoi figli in totale simbiosi con il Sole, la sede della Luce Cristica, che come un Padre la feconda dando la Vita per poi illuminarla e riscaldarla. Allo stesso tempo Giorgio comprende che questa stessa Madre si trova in pericolo a causa del gravissimo stato di inquinamento e soprattutto per l’altissimo rischio di conflitto atomico. Sono tantissimi infatti gli avvertimenti di questi Esseri che, attraverso Eugenio Siragusa, manifestano una viva preoccupazione per la sopravvivenza del pianeta e quindi della razza umana progredita in scienza, ma non in coscienza. Con il passare del tempo la personalità spirituale di Giorgio va delineandosi con sempre maggior chiarezza. Con il fratello Filippo Bongiovanni e alcuni amici fonda il giornale Nonsiamosoli che coniuga i diversi aspetti del messaggio di Eugenio Siragusa: la vita nell’universo, la degenerazione dell’uomo affetto dall’Harbar, la peste dei neuroni del cervello causata dall’inquinamento che lo spinge a compiere atti di follia, come uccidere e uccidersi, e la conseguente compromissione dell’equilibrio del pianeta. L’attività divulgativa lo porta a trasferirsi nelle Marche, a Porto S.Elpidio (AP), dove tuttora vive. Qui si sposa con Lorella che gli darà un figlio: Giovanni. Giorgio Bongiovanni mantiene la giovane famiglia grazie alla sua piccola attività imprenditoriale che produce accessori per calzature. Al lavoro che lo impegna per moltissime ore Giorgio Bongiovanni alterna l’edizione del giornale, l’organizzazione e la partecipazione a conferenze e i contatti con tutte le persone nel mondo che vengono a sapere di Eugenio Siragusa. Un giorno di aprile, il 5, del 1989, verso mezzogiorno, Giorgio esce dal lavoro per andare a pranzo. Scorge vicino alla sua auto una Signora che gli pare lo stia aspettando. Lo colpisce la luminosità che proviene da questo Essere poiché il sole primaverile è alto in cielo. Avvicinandosi si rende conto che la Signora vestita di bianco è sospesa da terra. Lo saluta, gli dice di chiamarsi Myriam e lo invita a prepararsi a successivi incontri. Giorgio Bongiovanni è emozionato, ma sconvolto. Rientra a casa, racconta tutto a Lorella e si precipita al telefono per chiamare Eugenio Siragusa che lo tranquillizza spiegandogli che è stato visitato dalla Madonna..

Seguono nuove apparizioni, sempre più intense, fino a quando la Vergine invita Giorgio Bongiovanni a recarsi a Fatima poiché lì gli avrebbe dato un segno per tutta l’umanità. A settembre, il 2, del 1989, Giorgio, accompagnato da due amici spagnoli, è in ginocchio sotto la grande quercia che domina la piazza del santuario. Ha portato in dono rose rosse e attende, raccolto in preghiera.

GiorgioBongiovanni

Con le mani e i piedi segnati Giorgio Bongiovanni arriva a Mosca. Forse per la prima volta nella storia un uomo religioso parla in diretta sul primo canale della televisione nazionale ad un pubblico di 150 milioni di persone.

E’ aprile, il 2, del 1992. La Russia è già stata sconvolta dal golpe militare che ha deposto il presidente Gorbaciov spazzando via probabilmente l’unica possibilità di una pacifica apertura verso l’Occidente. Giorgio rivolge alle autorità un appello affinché i capi del Cremlino non abbandonino la loro nazione nella corruzione e nel degrado. Spiega che la Vergine Maria, nella seconda parte del messaggio di Fatima, aveva chiesto che la Russia venisse consacrata al suo Cuore Immacolato, altrimenti avrebbe sparso i suoi errori per il mondo. Impossibile non leggere nell’accorato richiamo il riferimento al pericolo nucleare che questa potenza in declino continua a rappresentare anche oggi, in termini di armamenti in disfacimento e di svendita di materiale contaminante, così come alla diffusa criminalità organizzata che ricicla miliardi di dollari reinserendoli nel circuito mondiale. In netto contrasto con l’iconografia classica del veggente intento in preghiere e guarigioni, propagandata del potere ecclesiastico, le stimmate di Giorgio Bongiovanni sono un monito vivente che entra negli eventi della storia contemporanea spesso anticipandoli.

E’ il caso dell’Africa, un continente particolarmente caro a Giorgio per la profonda commozione che in lui suscitano la sofferenza e l’aristocrazia di questo popolo martoriato dalla miseria e dagli orrori della guerra e delle malattie. Anche qui, a Kinshasa (ex Zaire), partecipa ad una trasmissione televisiva. Il giovane stimmatizzato parla con umiltà, ma con estrema fermezza. Accusa il dittatore di allora, Mobutu, di salvaguardare i suoi soli interessi a scapito della sua gente; il fatto è di tale eclatanza che la trasmissione viene interrotta dall’incursione di alcuni soldati dell’esercito di repressione. Alla folla di uomini e donne radunatasi allo stadio Giorgio chiede di rimanere uniti nel nome di Cristo e di non cedere al tranello delle diatribe etniche fomentate e soprattutto foraggiate con armi e denaro da Stati esteri interessati solamente a depredare il ricco territorio. Nonostante la viva sensibilità verso il segno e verso il messaggio, purtroppo, proprio nei luoghi toccati dai numerosi viaggi di Giorgio, si scateneranno guerre fratricide e tragici genocidi la cui brutalità sconvolgerà anche il pasciuto Occidente. Molti anni più tardi, sempre in diretta TV, mostrando le stimmate, Giorgio avverte anche il popolo argentino della crisi economica che dopo poco lo avrebbe travolto. L’anno 1992 è molto significativo per Giorgio.

A maggio, il 28, è di nuovo in Sud America, a Montevideo, Uruguay. Si apre la quinta stimmata, al costato, sul lato sinistro. La sanguinazione è abbondante e lo sgorgare del sangue disegna sul corpo del giovane l’evidente forma di un calice. Cinque giorni prima, in Italia, viene barbaramente assassinato il giudice Giovanni Falcone, assieme alla moglie e ai tre agenti della sua scorta. Neanche due mesi dopo toccherà al giudice Paolo Borsellino e a cinque guardie del corpo pagare lo stesso prezzo per l’ineguagliabile servizio al valore della Giustizia. La morte dei due giudici siciliani colpisce profondamente Giorgio Bongiovanni e segnerà una svolta determinante nella sua storia, per il momento è soltanto un appuntamento rinviato. In autunno Giorgio è di nuovo in Russia. Tra i vari appuntamenti è invitato, ad Alma Ata, in Kazakistan, a partecipare al Congresso della Concordia Spirituale cui sono presenti i rappresentanti di tutte le chiese orientali. Durante il suo intervento invita tutti all’unione spirituale e umana al di là delle diversità culturali o religiose. Religione infatti, dal latino religare, significa unire, mentre le diverse Chiese non solo hanno diviso gli uomini con le “sante” guerre che continuano a infuocare il mondo, ma a causa della loro corruzione temporale hanno disgiunto l’essere umano dalla sua essenza spirituale relegandolo nella disperazione materiale. Coniugare le forze positive in qualsiasi ambito si trovi ad operare è una delle priorità dell’agire di Giorgio Bongiovanni. Fin dal principio della sua missione infatti cerca di mettersi in contatto con tutti i veggenti mariani che hanno ricevuto messaggi di avvertimento così come è accaduto a lui esortandoli a rivelare le profezie che la Vergine ha loro affidato in modo da avvertire i rispettivi popoli degli enormi rischi cui andavano incontro. Tutti rispondono di essersi rimessi alle decisioni della Santa Madre Chiesa ubbidendo quindi alle disposizioni di silenzio imposte loro. Eppure la Celeste Signora, a Medjugorie, aveva profetizzato la terribile guerra che da lì a non molti anni si sarebbe verifi cata in terra Jugoslava, così come in Africa, ai veggenti ruandesi, aveva predetto le atrocità del genocidio mostrando loro fiumi di sangue e montagne di cadaveri. Difficile dire ora se tutto quel dolore poteva essere evitato semplicemente rispondendo all’appello accorato della Madonna che richiamava alla conversione e al pentimento tutti i suoi figli, indistintamente, a prescindere dalla loro provenienza o etnia. La stessa Suor Lucia Dos Santos, l’unica dei tre pastorelli di Fatima ad essere ancora in vita, ha delegato la rivelazione del Terzo Segreto al Vaticano che il 13 maggio del 2000 ne ha fornito una versione da molti giudicata parziale. Al proposito Giorgio Bongiovanni pubblicherà uno speciale nel quale fornirà una spiegazione dettagliata del messaggio così come lo ricevette egli stesso e un’interpretazione più completa della visione. Proprio all’apparizione di Fatima si lega un altro aspetto fondamentale dell’esperienza di Giorgio Bongiovanni. La Vergine infatti, oltre ad annunciare l’imminenza della Terza Guerra mondiale causata dalla perseveranza dell’uomo nella sua condotta violenta, egoistica ed irresponsabile, gli preannuncia che “Esseri cosmici giungeranno sulla terra da lontani lidi dell’universo. Nel nome di Dio”. E’ una rivelazione straordinaria di cui è a conoscenza anche Lucia che la scrisse di suo pugno in venticinque righe che ancora sono mantenute nel più assoluto segreto.

Il legame tra le apparizioni mariane e la visita di Esseri provenienti da altri mondi è avvalorata da tantissimi testimoni che raccontano di avere visto globi luminosi in cielo proprio in corrispondenza dello sguardo estatico del veggente. Sono moltissime anche le prove filmate e fotografiche in questo senso, alcune delle quali risalgono a tempi antichissimi come dimostrano anche quadri del ‘500. Giorgio Bongiovanni stesso, durante le prime esperienze, vede sia la Vergine che Gesù uscire da globi di luce e tra i suoi messaggi ve ne sono moltissimi provenienti da Esseri Extraterrestri.

Tra i più importanti alcuni che concernono la visita del Cristo su altri pianeti, dove, invece di essere crocifisso, è stato accolto da queste civiltà che per tanto sono state redente. Sono, poi, quattro oggetti volanti luminosi a preparare il giovane stimmatizzato ad un ulteriore segno di sofferenza. E’ luglio, il 26, del 1993. Ad Aurora, Uruguay, si apre sulla sua fronte, all’altezza del terzo occhio, una ferita a forma di croce: è la sesta stimmata. Prima di fare ritorno a casa Giorgio Bongiovanni si ferma a città del Messico, dove viene intervistato per la prima volta dal famoso giornalista messicano Jaime Maussan che sarà l’autore dell’unica videocassetta esistente sulla sua storia. Giorgio, infatti, avendo piena fiducia del professionista, consente di venire sottoposto ad analisi e perizie ematologiche, psicologiche e psichiatriche. Il risultato conferma il pieno equilibrio mentale dell’uomo e diagnostica una sorprendente differenza nella velocità di coagulazione del sangue che fuoriesce dalle stimmate rispetto a quello venoso e nel profumo: quello delle ferite emana una delicata fragranza di rosa. Le ferite, nonostante le condizioni igieniche in cui Giorgio si è trovato durante i viaggi nel mondo, non hanno mai presentato alcuna traccia di infezione e non sono mai state trattate con medicamenti o pomate. Dopo la sanguinazione, l’unica protezione sono guanti, calzini di cotone e una garza sul costato. I medici finora hanno ritenuto il suo caso inspiegabile. Da questo momento in poi Jaime Maussan sarà attento osservatore dell’esperienza di Giorgio Bongiovanni della cui validità si è fatto garante in tante trasmissioni televisive e radiofoniche da lui stesso condotte nel suo paese, nei tantissimi programmi e conferenze pubbliche internazionali in cui è invitato.
Nel settembre del 1993 si tiene a Nicolosi (CT) una riunione con tutti i rappresentanti dei centri Nonsiamosoli che si sono andati istituendo nel mondo con il passare degli anni. In quell’occasione, davanti a centinaia di persone, tra cui alcuni giornalisti, Eugenio Siragusa consegna ufficialmente nelle mani del Figlio Spirituale la responsabilità della diffusione del messaggio universale di cui entrambi sono testimoni. E’ presente all’incontro anche Jaime Maussan il quale, in occasione del congresso ufologico di San Marino che si tiene pochi giorni dopo, presenterà a Giorgio Bongiovanni l’antropologo tedesco Michael Hesemann. La conoscenza con questi due eminenti ricercatori, divenuti poi due cari amici, segna per lo stimmatizzato l’inizio di una nuova fase della sua missione. Infatti Hesemann introduce Giorgio Bongiovanni nell’ambito della comunità ufologica internazionale e per la prima volta, nel novembre 1994, partecipa all’International UFO Congress di Mesquite, Nevada, dove si riuniscono i migliori studiosi del fenomeno per presentare i risultati delle loro ricerche. Il ruolo di Giorgio all’interno dell’ambiente, che per altro lo accoglie con favore e affetto, è di spiegare l’implicazione spirituale della visita extraterrestre sulla Terra. Infatti fino a quel momento gli esperti di tutto il mondo si erano maggiormente concentrati nella raccolta e nell’analisi di documenti filmati e fotografici che comprovassero almeno la presenza di oggetti volanti non identificati nei cieli del nostro pianeta. Lo stimmatizzato offre un ulteriore punto di vista: partendo dalla sua esperienza diretta di contattista, può cominciare a spiegare chi sono, perché vengono e che cosa vogliono questi Esseri dalla tecnologia così superiore alla nostra. Ogni anno Giorgio Bongiovanni verrà invitato, come relatore o ospite, all’annuale appuntamento dove ormai, oltre all’entusiasmo dei partecipanti per la sua straordinaria esperienza, è considerato uno stimato esperto. Gli ottimi rapporti di amicizia con tanti ricercatori permetteranno a Giorgio di creare un archivio immenso di reperti visivi di comprovata validità. 28 ottobre 1994 insieme a Michael Hesemann Giorgio Bongiovanni parla alle Nazioni Unite, invitato dalla SEAT (Society for Enlightment and Transformation), e interviene sul tema “Dialogo sull’universo: l’incidenza del contatto extraterrestre nell’evoluzione umana”. Intanto gli eventi incalzano esattamente nella direzione contraria agli amorevoli richiami della Vergine e di questi Esseri. Scoppia la guerra in Ruanda e la Francia, con gli esperimenti nucleari negli atolli polinesiani, rilancia la corsa agli armamenti letali. Seguiranno infatti i test atomici di Cina, India, Pakistan, Corea del Nord. Gli anni ’95 e ’96 vedono Giorgio Bongiovanni continuamente impegnato all’estero e anche in Italia comincia ad acquisire una certa notorietà. Viene invitato in diverse trasmissioni televisive sia sui canali statali che su quelli privati. Il suo messaggio fa scalpore anche perché vi sono sia i segni delle stimmate che i numerosi documenti raccolti da Giorgio nei vari viaggi a supportare le sue tesi. Filmati spettacolari e fotografi e incredibili, testimonianze autorevoli di militari, piloti, astronauti e scienziati di fama provata vengono diffusi dal giovane stimmatizzato e dal suo gruppo di collaboratori tramite la rivista Nonsiamosoli e alcuni documentari video. Proprio in un ciclo di conferenze in Italia gli viene presentata Paola Giovetti, la nota scrittrice che si occupa da anni di spiritualità. Con Paola nascerà una sincera e produttiva amicizia che sfocerà nella realizzazione dell’unico libro esistente sulla storia di Giorgio. (La straordinaria esperienza di Giorgio Bongiovanni, Ed. Meditterranee 1997).
Giorgio però non ha dimenticato i più indifesi e i più deboli. Nell’agosto del 1996 organizza a Porto S. Elpidio una riunione con amici e simpatizzanti per raccogliere fondi da destinare ad una piccola comunità africana. Con quanto ricavato prenderà in affitto un piccolo appezzamento di terreno in modo da consentire a questi fratelli di sfamarsi e di rendersi indipendenti. In Africa, dove si reca personalmente a portare gli aiuti incontra, oltre alle centinaia di persone che chiedono la sua benedizione, il leader dell’opposizione congolese Bernard Kolelas cui offrirà il suo sostegno contro il dittatore del momento. Arriva ancora una volta settembre, il 2, del 1996. Giorgio compie 33 anni. Nella sua città natale, a Floridia, presso la casa di suo fratello Filippo, vive un nuovo miracolo. Sanguina dalla corona di spine e versa lacrime di sangue. L’impatto emotivo per familiari e amici è forte; Lorella, però, con incredibile presenza di spirito riesce a riprendere l’evento con una videocamera amatoriale. Riavutosi dalla grande sofferenza Giorgio racconterà di avere avuto una visione drammatica degli eventi futuri e di essere ora giunto ad una più piena consapevolezza della sua missione. La visione è apocalittica e il messaggio di Gesù promette Giustizia per i pargoletti della Vita e per la Madre Terra in agonia. Ben presto Giorgio Bongiovanni riparte alla volta dell’America sia del Nord che del Sud, Messico, Europa e ancora Russia. Qui la situazione politico-economica è precipitata. Il Presidente uscente Eltsin ha ridotto il paese sul lastrico, la corruzione dilaga incontrollata così come la povertà e il degrado. Giorgio, memore delle parole della Madonna, non può che constatare la disfatta della Santa Madre Russia che tuttavia, proprio per il mistico legame con la sua opera, gli consente di conseguire un risultato straordinario. Dopo anni di lavoro, infatti, riesce ad ottenere un incontro con una delegazione militare russa capeggiata dal generale a tre stelle G.Rescetnikov e composta da referenti del generale, studiosi del fenomeno UFO e da un agente speciale di quello che una volta era il KGB. Davanti alle telecamere, per la prima volta nella storia, un militare in carriera ammette di essere a conoscenza dell’esistenza di civiltà aliene e di studi militari che si sono occupati del fenomeno per conto del governo russo. Fa poi a Giorgio un’incredibile proposta. Gli chiede se è disponibile a diffondere nel mondo alcuni reperti fotografici e filmati custoditi all’interno della base. Proposta che Giorgio accetta immediatamente. Con la sua équipe infatti realizzerà un filmato che, tradotto anche in inglese, sarà mostrato ovunque. La Russia in effetti si rivela essere per lui una fonte inesauribile di documentazione eccellente. Testimonianze dirette di astronauti come il generale a tre stelle Kovalenok che disegna per Giorgio l’oggetto volante che ha avvistato durante una delle sue missioni spaziali, o il cosmonauta Krikaliov che racconta di essersi sentito osservato come da una presenza femminile durante il suo viaggio in orbita e ancora il generale Aksenov che addirittura, dopo aver visitato il cosmo, ha fondato “La società spirituale russa” e così ha spiegato la sua opinione sull’esistenza di esseri extraterrestri: “Un contatto non solo ci sarà, ma è necessario se vogliamo che l’umanità abbia un futuro”. E moltissimi altri ancora. Grazie a questa speciale entratura nell’ex Unione Sovietica Giorgio Bongiovanni fornisce alla ricerca ufologica delle prove assolutamente uniche che gli valgono sempre più notorietà proprio nella potenza storicamente opposta. Anche negli Stati Uniti infatti viene ospitato da diverse reti televisive tra le più famose; la gente lo ascolta attentamente. L’incontro con diverse culture è un evento naturale per Giorgio che si rende disponibile a parlare a tutti i popoli. Viene anche chiamato dalla tribù indiana dei Lakota-Dakota a partecipare ad un congresso a Sioux-Falls, nel South Dakota. L’intesa tra il giovane stimmatizzato e i pochi capi indiani rimasti a custodire l’antica sapienza della razza rossa è immediata. Dopo avergli reso gli onori riservati ad un ospite illustre gli rivelano che i loro antichi padri tramandarono di generazione in generazione la conoscenza portata loro dai fratelli delle stelle che hanno da sempre accompagnato il cammino dell’uomo. Un’altra conferma al messaggio di cui Giorgio è ambasciatore e che trova radici nelle tradizioni più remote dei popoli che per primi hanno abitato il grande continente come i Maya e gli Aztechi le cui abilità astronomiche e matematiche lasciano esterefatti ancora oggi gli studiosi. Settembre, il 2, del 1997. Ancora sangue, ancora lacrime per questa umanità che scivola sempre più velocemente verso il punto di non ritorno. Giorgio Bongiovanni sa di non avere molto tempo a disposizione e lavora instancabilmente e incessantemente. Vola fino in Australia, ospite di una cara amica Glennys Mackay che si preoccupa di organizzare diversi appuntamenti. Il proverbiale distacco anglosassone viene superato dall’universalità dei concetti che proprio nel corso di quest’anno Giorgio raccoglie in un breve saggio che prende il titolo di Nuova Teologia. Si tratta della rivisitazione dei dogmi cristiani basati sull’interpretazione data dalle chiese del vecchio e del nuovo testamento e soprattutto del superamento di tali concetti grazie all’introduzione di una filosofia cosmica che nasce dal principale assunto che non siamo soli nell’universo cioè che l’Intelligenza Divina Onnicreante, sia essa chiamata Dio o Spirito Santo, ha generato la vita in tutto l’universo. E che ci sono razze abitanti su altri pianeti e anche in altre galassie la cui origine risale a molti miliardi di anni prima della nostra creazione. Sono diverse le razze che ci visitano a seconda del grado di evoluzione e sono coordinate da Esseri purissimi, il cui corpo è composto interamente di luce pulsante così come i mezzi che utilizzano per viaggiare nel cosmo. A riprova di questa strabiliante realtà Giorgio Bongiovanni diffonde nel mondo le fotografie scattate da un contattato messicano, Carlos Diaz, la cui nitidezza illustra perfettamente la consistenza luminosa di queste astronavi. Così come le scoperte galileiane rivoluzionarono la visione dell’uomo sotto tutti i punti di vista, la concezione di fare parte di un progetto creativo immenso di cui non siamo che una minuscola espressione ancora in via di perfezionamento potrebbe stravolgere completamente l’ordine precostituito, voluto e gestito da pochi, non certamente per il bene e il progresso di tutti. E’ per questa principale ragione che Governi e grosse Istituzioni religiose, i cui interessi sono ormai identificabili con quelli delle potentissime multinazionali internazionali che determinano l’economia mondiale, hanno da sempre negato le prove dell’esistenza di queste civiltà. Il loro messaggio di Giustizia, di Equità e di Fratellanza e la netta superiorità tecnologica dei mezzi di cui dispongono che consentono loro di viaggiare nel cosmo rappresentano agli occhi dei potenti una minaccia. Di qui le campagne di scredito a base di film che presentano gli extraterrestri come invasori crudeli e di false informazioni infiltrate negli ambienti di ricerca per creare confusione sia tra gli studiosi sia tra coloro che si sono mostrati sensibili a questo tema. Giorgio Bongiovanni prosegue i suoi viaggi tra la gente cui spiega questa intima connessione tra il Cristo, la sua Seconda Venuta promessa e il contatto con civiltà aliene. Il messaggio Cristico è sempre lo stesso: ama il prossimo tuo come te stesso. Su altri pianeti questo sacro comandamento è stato compreso e realizzato consentendo così l’evoluzione di civiltà pacifiche e progredite in equilibrio tra scienza e spirito e per questo in grado di viaggiare attraverso lo spazio e il tempo per raggiungere pianeti ancora arretrati come il nostro e assisterli nel loro travaglio evolutivo. Ed è per questo che, a prescindere dall’eventuale assenso dei nostri governanti < precisano questi Esseri nei vari comunicati affidati a Giorgio > questo contatto avverrà, sia in tempo di pace che in tempo di guerra, sia nell’equilibrio sia nel caos climatico che comunque segnerà il passaggio del Pianeta Terra dalla terza alla quarta dimensione. Sempre nel 1997 Giorgio Bongiovanni fonda la casa editrice Nonsiamosoli Video che si occuperà di produrre documentari e di editare le riviste TERZOMILLENNIO e UFO la visita extraterrestre distribuite nelle edicole italiane. La strada che ha portato Giorgio a questi risultati non è stata affatto semplice, ma, al contrario, lastricata di mille difficoltà e sofferenze. La ferita più profonda, che mai troverà sollievo, è la separazione dal suo Padre Spirituale Eugenio Siragusa. Divergenze di metodologia dovute sostanzialmente alle scelte intraprese da Giorgio . Molti non comprendono il delicato passaggio. Il messaggio non va solo divulgato, deve essere vissuto con forza e coerenza, non importa il prezzo. Per farlo l’impegno richiesto è assoluto e totale. Questa ferma presa di posizione costa a Giorgio Bongiovanni la perdita di tanti sostenitori in Italia e all’estero che lo accuseranno di avere fallito il suo programma. Nonostante il fardello sempre più gravoso lo stimmatizzato prosegue il suo cammino. Nel maggio del 1998 la rivista TERZOMILLENNIO viene pubblicata con il sottotitolo “verso l’Antropocrazia”, ovvero il “Governo dell’uomo”. A coniare questo termine è Nicolò Giuseppe Bellia, un filosofo dei tempi moderni che teorizza la messa in pratica di alcune riforme legislative ed economiche tali da consentire l’instaurazione di un governo più equo. Giorgio accoglie con entusiasmo il progetto antropocratico facendosene promotore poiché di fatto rappresenta una possibilità di concretizzare i principi universali di giustizia e uguaglianza cui si ispira il messaggio. Nemmeno in questa sua apertura verso un’opera in tutto simile a quella da lui servita gli saranno risparmiate aspre critiche.

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Settembre, il 2, 1998
Giorgio Bongiovanni sanguina ancora una volta dalla corona di spine e piange lacrime di sangue.
L’effetto di questa ennesima esperienza di sofferenza si legge sulla sua rivista il cui registro si fa più tagliente. Gli attacchi sono diretti ai responsabili delle cause che determinano la disperazione, la miseria e l’abbandono dei più deboli così come l’inquinamento e la devastazione dell’ambiente e delle sue risorse. Anche in questo caso Giorgio Bongiovanni cerca di unire le forze e ospita su TERZOMILLENNIO articoli e interviste di personaggi impegnati in una qualsiasi causa a favore della vita, indipendentemente dal loro credo o convinzione politica. Con lo stesso spirito a ottobre nasce UFO la visita extraterrestre diffusa in tutta Italia con allegati i documentari realizzati grazie ai contatti stretti da Giorgio Bongiovanni nei vari congressi internazionali cui è stato invitato.

Un prodotto straordinario, unico nel suo genere, nel quale confluiscono le ricerche, i documenti, le analisi, i pareri degli esperti e le testimonianze dirette della gente di tutto il mondo. Nemmeno su UFO possono mancare le aspre critiche ai governi che occultano questa realtà impedendo di fatto che l’uomo possa crescere in conoscenza e soprattutto in coscienza. Gli attacchi piovono da ogni dove, sia dai nemici che dai presunti amici. Prima dell’estate del 1999 Giorgio scioglie tutti i gruppi Nonsiamosoli nel mondo, affinché, dopo dieci anni di viaggi, sanguinazioni e messaggi, ognuno cominci a raccogliere ciò che ha seminato e si assuma la responsabilità delle proprie scelte sia individuali sia di impegno concreto. Durante l’estate, all’ormai consueto incontro estivo per raccogliere fondi da destinare ai bambini africani, cui partecipano ricercatori e amici provenienti da tutto il mondo, Giorgio invita Maria Falcone, la sorella del giudice assassinato dalla mafia 7 anni prima. Sarà un grande onore e una forte emozione per Giorgio, la sua famiglia e i suoi collaboratori ospitarla e ascoltare il suo racconto di vita vicino ad un martire della Giustizia. Questo evento segna un’ulteriore svolta nella vita di Giorgio Bongiovanni. E’ tempo di andare a quell’appuntamento rinviato. L’11 agosto avviene una grande eclissi di sole che adombra l’assolato pomeriggio estivo e porta con sé un significato spirituale molto importante. Gli Esseri di Luce comunicano a Giorgio che a partire da questa data vi sarà un’accelerazione delle frequenze vibrazionali del pianeta. Questo cambio causerà una sequenza di eventi sia climatici – si pensi alle continue inondazioni e ai repentini ed inspiegabili mutamenti atmosferici – sia apocalittici; il riferimento è chiaramente all’escalation della violenza terrorista

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Settembre, il 2, 1999

Dieci anni di stimmate

Per la quarta volta il sangue sgorga dalla corona di spine e dagli occhi di Giorgio Bongiovanni. Ha inizio la terza parte della sua missione. Oltre ai continui spostamenti e incontri Giorgio si dedica alacremente allo studio di atti processuali e all’ascolto di centinaia di audiocassette in cui magistrati, primi fra tutti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e collaboratori di giustizia spiegano che cos’è Cosa Nostra, quale sia la sua reale potenza e soprattutto perché non si riesce a sconfiggerla. Con quali interessi collimano gli interessi della mafia? A queste risposte cerca di rispondere con una nuova rivista ANTIMAFIADuemila, pubblicata in temporanea sostituzione di TERZOMILLENNIO i cui contenuti comunque iniziavano a vertere nella stessa direzione. Il 25 marzo 2000, grazie all’aiuto indispensabile della direttrice responsabile Andreina De Tomassi, la rivista viene presentata a Palermo dove è accolta con favore da diversi magistrati e operatori della legalità che sin da subito concedono a Giorgio Bongiovanni e al suo gruppo di giovani apprendisti giornalisti la loro collaborazione in termini di materiale ufficiale, interviste e articoli. La decisione di Giorgio Bongiovanni di dedicarsi anche alla lotta alla mafia viene compresa da un’esigua maggioranza dei suoi sostenitori. Molti si allontanano tra paura e polemiche. Eppure, sin dall’inizio della sua esperienza mistica la Vergine aveva incaricato Giorgio Bongiovanni di smascherare il volto dell’Anticristo, inteso non tanto come un personaggio che incarna in sé il male, ma come quell’insieme di forze negative che soggiogano il mondo. E la mafia, spiega Giorgio, è una di queste e rappresenta la via più veloce per arrivare al compimento della sua missione. Sono anni molto difficili per lui, per la sua famiglia e per i pochi amici che hanno deciso di sposare la sua stessa causa. Lo studio della criminalità non solo da un punto di vista tecnico e giornalistico, ma anche in chiave spirituale, rappresenta per tutti un’ulteriore presa di coscienza della battaglia in atto su questo pianeta. Risuonano le parole della Bibbia: Armaghedon, lo scontro fi nale tra bene e male. Il prezzo per il proprio contributo all’interno di questo progetto evolutivo è alto e rischioso. Giorgio Bongiovanni come sempre è il primo a pagare questo tributo non solo offrendo il suo sacrificio di sangue, ma mettendo a completa disposizione la sua vita. La rivista ANTIMAFIA raccoglie un notevole consenso tra gli addetti ai lavori, ma l’argomento è poco popolare. Per sostenerla Nonsiamosoli Video viene convertita in STUDO 3, che fa sempre capo a Giorgio Bongiovanni, e diventa una vera e propria ditta di produzioni video e multimediali il cui ricavato viene completamente impiegato per il prosieguo dell’opera che può contare fortunatamente anche sulle donazioni spontanee di anime di buon cuore e sull’autofinanziamento dei collaboratori più stretti. Settembre arriva presto, il 2 dell’anno 2000 signifi ca per Giorgio Bongiovanni una sofferenza ancora più violenta delle altre. Oltre alla lacrimazione e alla sanguinazione dalla corona di spine, sul suo corpo sono presenti altre ferite all’altezza delle rotule e sulle braccia in corrispondenza dei polsi e dei gomiti. Come se avesse ricevuto dei colpi sulle ginocchia Giorgio giace nel suo letto senza quasi riuscire a muovere le gambe e il resto del corpo. Attorno a lui la famiglia e qualche amico assistono sconvolti a questo nuovo prodigio di dolore. I messaggi ricevuti in questo periodo hanno un potente contenuto profetico e prevedono, entro breve, fatti gravissimi che si devono manifestare, questa volta, nei paesi più ricchi. Giorgio Bongiovanni spiega inoltre ai suoi collaboratori che man mano che passano gli anni prende sempre più consapevolezza di essere guidato da un Essere di Luce che chiama Nibiru-Arat-Ra. La simbiosi con questo Fratello superiore è tale che spesso sente di non poter scindere la sua stessa personalità da quella che lo compenetra. Per questo molti messaggi, anche se scritti in prima persona, porteranno la firma di Nibiru. L’attività antimafia nel frattempo si fa sempre più densa di impegni e appuntamenti. Convegni, presentazioni di libri, interviste. La rivista, supportata anche da un sito internet in continua espansione, diventa un punto di riferimento e Giorgio Bongiovanni viene invitato a partecipare in qualità di giornalista esperto del tema. Le stimmate, sebbene piuttosto evidenti, in particolare quella sulla fronte, non rappresentano un ostacolo al suo lavoro. Magistrati e giornalisti sono interessati alla professionalità con cui vengono pubblicate le notizie e gli approfondimenti a prescindere dalla sua esperienza mistica personale. Nel 2001 a settembre Giorgio Bongiovanni si trova negli Stati Uniti. Per la prima volta trascorre la giornata del 2 completamente solo in terra straniera. La famiglia e gli amici sono tutti riuniti in attesa di sentirlo. Giorgio ha sanguinato come ogni giorno da tutte e 6 le stimmate e raccomanda di restare uniti. Fa appena in tempo a tornare in Italia, dove arriva il 5 settembre, il giorno del suo compleanno. L’11 settembre 2001 si scatena la furia del terrorismo islamico. Quattro aerei di linea con a bordo centinaia di persone vengono dirottati da kamikaze fondamentalisti. Due verranno lanciati nelle torri gemelle di New York dando vita ad una macabra e altrettanto spettacolare esecuzione di follia, uno sfonderà un lato del Pentagono e l’ultimo precipiterà nello stato della Pennsylvania. Da quel giorno il mondo conosciuto da questa generazione è cambiato. Paura e orrore sono arrivate anche nel benestante e tranquillo Occidente, nei paesi più ricchi. Giorgio Bongiovanni decide di seguire gli avvenimenti legati alla nuova guerra anche su Antimafia all’interno della quale inserisce dodici pagine di TERZOMILLENNIO. L’intento è sempre il medesimo: analizzare e denunciare le cause che hanno portato allo stadio di guerra preventiva che viviamo da allora. Chiaramente Giorgio Bongiovanni diffonde, tramite l’opuscolo Armaghedon, anche una lettura spirituale dell’evento collegandolo immediatamente con il contenuto del Segreto di Fatima. Riceve anche messaggi dagli Esseri di Luce e ripubblica alcuni scritti di Eugenio Siragusa. Il tono degli avvertimenti è grave. Senza mezzi termini questi Esseri ribadiscono ancora una volta che la nostra civiltà si trova sull’orlo di una catastrofe, di un olocausto nucleare e avvisano che in caso di confl itto atomico interverrebbero per salvaguardare il pianeta. Sul fronte del suo impegno antimafia Giorgio Bongiovanni riesce ad ottenere un’intervista esclusiva con Salvatore Cancemi, uno dei più importanti collaboratori di giustizia, ex membro della Commissione provinciale di Cosa Nostra, la cosiddetta Cupola. Il risultato dei numerosi incontri avvenuti in piena riservatezza data la condizione particolare di protezione in cui vive il pentito sarà il libro “Riina mi fece i nomi di” (ed. Massari) pubblicato nel 2002. Le quotidiane sanguinazioni e le esperienze mistiche in questi anni sono vissute da Giorgio Bongiovanni in maniera più intima rispetto al passato, così come gli incontri spirituali sono più radi e ristretti a pochi amici. A febbraio, l’11 del 2002, Giorgio sente di doversi recare a Medjugorie dove dopo diverso tempo rivive l’apparizione mariana. Alla Vergine, che mai lo ha abbandonato e che sempre ha steso il suo manto pietoso per proteggerlo e consolarlo, Giorgio chiede di rendere invisibile la stimmata sulla fronte, pur mantenendo il dolore, poiché la missione che sta svolgendo richiede una certa discrezione. La Madonna accoglie la sua richiesta specificando però che la croce si renderà nuovamente palese in corrispondenza di determinati eventi, mentre le altre stimmate rimarranno permanenti fino alla conclusione del suo compito. Così, dopo 9 anni la fronte di Giorgio torna ad essere libera, almeno ad occhio nudo, come se non vi fosse stato mai nulla. Un altro miracolo che colpisce gli studiosi del fenomeno e in particolare Michael Hesemann, giunto in visita in Italia. Nel mese di maggio, in occasione del decennale della strage di Capaci, Giorgio Bongiovanni presenta a Palermo una videocassetta intitolata “Il potere e la mafia” in cui le voci originali di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino spiegano, nei numerosi convegni cui presero parte, la nascita e lo sviluppo della criminalità mafiosa e i metodi per contrastarla. Nello stesso anno Giorgio conosce Manfredi Borsellino, il figlio del giudice assassinato il 19 luglio 1992, che gli concede il permesso di pubblicare gli scritti inediti del padre contenuti nell’ufficio del magistrato. A luglio del 2003 esce il libro “Giustizia e Verità”, la raccolta completa dei manoscritti del giudice introdotta da una prefazione di Manfredi stesso. Nel corso di quest’anno, spinto dalla grande richiesta e in obbedienza alla Volontà Superiore, Giorgio Bongiovanni ricomincia ad accettare inviti a conferenze e congressi spirituali.

E’ Natale, 2003

Giorgio Bongiovanni sanguina abbondantemente e riappare sulla sua fronte la croce. I messaggi che riceve sono di alto contenuto esoterico e riguardano principalmente il ritorno del Cristo e il compimento della missione di questo servo devoto. Dopo pochi giorni la stimmata si riassorbe nuovamente. Nel gennaio del 2004 Giorgio riprende a pieno ritmo anche l’attività spirituale e decide di far pubblicare una parte dei suoi messaggi nel libro “De Rerum Divinarum Scientia Nova” (La nuova teologia). L’11 marzo 2004 il terrore sconvolge ancora una volta il mondo. Dieci bombe fatte esplodere su 3 treni in partenza da stazioni ferroviarie vicino a Madrid causano centinaia di morti e determinano la caduta del governo. Le profezie si compiono. Si avvicina la Pasqua, la Madonna annuncia a Giorgio Bongiovanni un periodo di forte sofferenza, fisica, psichica e spirituale cui Giorgio si predispone ancora una volta con piena devozione. Alla famiglia e agli amici più stretti ripete spesso che non gli è rimasto molto tempo per portare a termine il suo compito. La sua ansia di Giustizia è grande, tanto da farsi spesso spasmo di dolore. Per ogni bambino che muore Giorgio invoca Giustizia, per ogni essere umano calpestato, violentato, dimenticato, Giorgio grida Giustizia fino a rivolgersi direttamente al Padre affinché il suo desiderio d’Amore venga esaudito. Amore e Giustizia, Giustizia e Amore. Sono i principi fondanti su cui Giorgio Bongiovanni ha basato tutta la sua vita e per i quali ha dato tutta la sua vita fino ad oggi. Amore per la Madre Terra martoriata a causa della scelleratezza dei suoi figli degeneri, e Giustizia affinché Ella reagisca e, attraverso i quattro elementi che la compongono, si rigeneri a Vita Nuova, Amore per i più deboli, ma Giustizia affinché i prepotenti e i criminali, attraverso la lunga sofferenza della morte seconda, possano redimersi. Amore per ogni creatura del cosmo che vive nell’equilibrio che solo la Giustizia può stabilire, sia essa divina o umana. Come nel microcosmo, così nel macrocosmo. Come in Cielo, così in Terra. Amore che si è fatto carne e sangue, insegnamenti che in Gesù Cristo si sono fatti vita. Ad imitazione di Cristo Giorgio ha reso vivo il messaggio celeste. Ad ogni uomo, donna o bambino che incontra nel suo incedere, non importa se sia credente o meno, né di che razza o religione sia, Giorgio chiede di impegnarsi in una qualsiasi attività a favore della vita. Non è sufficiente essere bravi padri di famiglia, onesti e lavoratori, bisogna guardare fuori dalla propria cittadella e dedicarsi al prossimo nel modo che più si confà alla propria natura. Il cambiamento di questa generazione ha inizio dal servizio agli altri, è solo sacrificandosi per l’altro, amandolo, tollerandolo, aiutandolo e lasciandosi aiutare che si può espandere la propria coscienza e diventare Uomini e Donne della Nuova Era. Il cammino è ripido, la strada è impervia e piena di insidie, ma non siamo soli nell’universo, non lo siamo mai stati e non lo saremo mai.