donna grigiaIl caso della donna grigia

Non bisogna per forza essere ufologi o amanti del genere per aver sentito parlare di “grigi”. Gli alieni grigi sono una delle molte razze che si crede abbiano interagito e interagiscano ancora con l’umanità e sono forse quelli più presenti nei casi di abduction.
Si pensa provengano da Zeta Reticuli, un sistema stellare binario localizzato a 39,2 anni luce dalla Terra, hanno la pelle grigia e sono degli umanoidi di altezza variabile tra 120 e 180 cm ( ci sono delle sottorazze in effetti); chi dice di averne visto uno afferma che non abbiano organi esterni o che questi siano in forma ridotta (ad esempio orecchie, narici e bocca sono semplici fessure). Posseggono occhi molto grandi di colore nero e sono privi di organi sessuali.
Ma cosa vogliono i grigi da noi?
Secondo molta gente “informata” gli alieni grigi sarebbero degli extraterrestri frutto di ripetute ibridazioni perchè la loro forma originaria era diventata sterile ( si dice a causa di radiazioni invalidanti sui loro pianeti di origine) e oggi starebbero tentando incroci con la razza umana ( questo spiega i numerosi rapimenti) per permettere la sopravvivenza della loro specie.
Di testimonianze di incontri ravvicinati, fotografie e video di grigi ne esistono a migliaia, e purtroppo molte sono palesemente dei falsi, ma quella che vi sto per raccontare è una testimonianza molto particolare: pur non essendo un caso famoso questa storia sembra accomunare molte teorie sulle abduction e sui mondi paralleli e se fosse vera sarebbe una della più chiare conferme che la nostra vita non è proprio come la conosciamo.
Il caso venne esposto nel 2006 da Linda Moulton Howe, conosciuta in tutto il mondo per le sue ricerche sulle mutilazioni di bestiame in tutta America che, secondo molti ufologi, avrebbero un’origine extraterrestre. Le sue numerose apparizioni in TV e i molti documentari sugli UFO hanno portato molte persone a considerarle un punto di riferimento a cui rivolgersi quando capita un’esperienza anomala.
Nel settembre del 2015 Linda Howe venne contattata da Cinde Shilf, una massaggiatrice di 49 anni residente a Chicago, nell’Illinois, che la invitò ad ascoltare la propria esperienza. Cinde è una massaggiatrice terapeutica che sin dal 2001 lavorava presso una centro di estetica in centro città di alto livello ( si parlava già allora di 100 $ l’ora per un semplice massaggio) e nel giugno del 2015 si presentò una signora di mezza età vestita con abiti lussuosi e che lasciava trasparire uno stile altolocato.
La donna descrisse la cliente come una donna castana dai riflessi biondi, dalla corporatura normale e dall’aspetto tipico caucasico. Non aveva molti tratti distintivi, tanto che la massaggiatrice affermò che a prima vista la ritenne una donna piuttosto anonima. La signora le chiese un massaggio al collo e alla schiena perchè erano giorni che soffriva di cervicale e problemi di postura.
Era la prima volta che quella signora si presentava al centro e Cinde, come da prassi, le illustrò le regole interne da seguire. La invitò nella camera dei massaggi e le chiese di togliersi borsa, collana e accessori di metallo, di mettere il cellulare in modalità silenziosa e posarlo sul comodino nei pressi del lettino. Quindi le chiese di spogliarsi e sdraiarsi sul lettino a faccia in su e si spostò per iniziare a massaggiarle la base del collo. Come Cinde toccò la pelle della donna ebbe la sensazione molto strana, come se stesse toccando una pelle spessa e ruvida come il cuoio o pellame da borsa; in ogni caso prese le sue essenze e iniziò il massaggio.
Dopo alcuni istanti Cinde iniziò ad avere una strana sensazione di nausea e sentì la testa girarle: la sue mani erano sul suo osso occipitale e ai suoi occhi sembrò che quella donna per qualche attimo fosse sparita per essere sostituita da un corpo grigio fatto di cellophane trasparente simile alla carta, ma la cui forma sembrava instabile come quando ci sono disturbi in TV.
La massaggiatrice strabuzzò gli occhi e nuovamente la pelle della donna cominciò a mutare e a diventare di color grigio cenere. Sul corpo sembrò apparire un effetto ologramma, con tanto di disturbo tipo “zig-zag elettrico” che percorreva il corpo della donna distesa sul lettino.
Il corpo delle cliente si trasformò in un essere sottile con la testa a bulbo, il collo sottile e degli occhi enormi e completamente neri. Dopo lo spavento iniziale Cinde osservò meglio la figura distesa: la sua pelle sembrava rugosa ed aveva vistose pieghe sulle caviglie, attorno ai gomiti e intorno al collo; aveva una bocca piccola e non c’erano orecchie, ne naso.
Pochi istanti dopo quella scena così vivida il cellulare della donna, o almeno quello che sembrava tale, emise uno strano suono prolungato, simile ad un “bip” sordo e profondo. Durò circa tre secondi e subito dopo il corpo della donna si ricompose davanti ai suoi occhi, ritornando una “donna normale”.
Cinde ebbe diversi istanti di esitazione e fece un balzo all’indietro e la donna a quel puntò si voltò a fissarla. Infine le disse:
<<Cosa stai facendo? Torna a farmi il massaggio… E dimentica quello che hai visto!>>
Naturalmente Cinde era sconvolta e nonostante cercò di riprendere ciò che stava facendo, ad un certo puntò si fermò visibilmente a disagio. A quel punto la donna si alzò dal lettino, afferrò i suoi abiti e si rivestì in rigoroso silenzio. Cinde balbettò alla donna che voleva continuare il massaggio, ma l’essere scosse il capo e si avviò all’uscita, poi prese dalla borsa un portafoglio e pagò la somma intera della seduta. Prima di uscire le ripetè due volte non menzionare nulla di ciò che era accaduto in quella camera, poi uscì in strada e se ne andò.
La massaggiatrice venne intervistata più volte da Linda Howe e spiegò che secondo lei quella donna in realtà era un grigio camuffato da essere umano. L’idea che si fece Cinde fu che quell’alieno assumesse la forma umana come effetto olografico proveniente da quel dispositivo che sembrava un cellulare e che chissà per quale motivo in quella stanza lo strumento per alcuni attimi aveva incontrato problemi nel generare il campo illusorio attorno alla creatura.
A questo punto vi risparmio noiosissimi dettagli sulla questione, ma è utile riflettere sul pensiero di Cinde Shilf, che riprende in parte l’idea che hanno alcuni complottisti sul fatto che perfino la nostra vita sia realtà una sorta di “matrix”, ovvero un universo virtuale studiato a tavolino per noi. Nel campo dell’ufologia molti ricercatori sostengono che non solo siamo osservati e visitati da esseri provenienti da altri mondi o dimensioni, ma anche che alcune di queste entità si mimetizzino in mezzo a noi. I teorici del complotto poi affermano che vari personaggi in posizioni elevante dei governi mondiali non siano del tutto umani o che siano influenzati da una specie di “possesso alieno”.
La testimonianza incredibile di Cinde Shilf suggerisce che la realtà in cui viviamo potrebbe essere modificata da esseri che abitano tra di noi per fare in modo che loro passino completamente inosservati alla nostra specie.
Quello che incuriosisce è se davvero gli alieni possano avere necessità di un massaggio…

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere