demone-di-doverIl demone di Dover

Un’antica leggenda degli indiani Cree e dei Mohicani che si stanziarono nel Massachusetts parla di piccole creature umanoidi chiamate “mannegishi” che vivrebbero nell’acqua dei fiumi, dei laghi e degli stagni del paese o comunque nelle loro vicinanze.
Vengono descritti come entità simili a “piccoli uomini”, con gambe e braccia lunghe e sottili. Si dice che hanno dodici dita (sei su ogni mano), che non abbiano peli o capelli e che abbiano occhi grandi e sproporzionato in confronto ai loro piccoli corpi. Secondo le leggende indiane i mannegishi sono responsabili dei pittogrammi trovati sulle rocce e nelle caverne lungo i fiumi Taunton, Connecticut, Charles e Merrimack e costruirebbero le tane tra le rocce vicino alle rapide. Si dice anche che sono grandi imbroglioni e amano giocare scherzi ai pescatori e ai cacciatori che si addentrano nel loro territorio.
Dalla descrizione che gli indiani si sono tramandati di queste creature sembrano esserci molte analogie con una strana creatura avvistata nell’aprile del 1977 nei pressi della città di Dover.
Dover è un comune nella contea di Norfolk di circa 6.000 abitanti e il 27 aprile 1977 la sua consueta pace venne interrotta da una serie di strane segnalazioni dei cittadini riguardo una creatura alta circa 1,20 m con braccia e gambe sottili e una grossa testa tonda che si aggirava lungo la strada che la congiunge a Needham.
Il primo avvistamento venne fatto da un 17enne del luogo di nome Bill Bartlett. Erano circa le 23 e Bill era al volante delle propria auto assieme a due amici, di ritorno da una festa. Ai margini della strada, nei pressi di un muro di contenimento fatto di sassi, vide spuntare una piccolo umanoide dalle estremità lunghe e magre, con dita sottili, occhi fosforescenti e senza naso ne bocca.
La creatura, come succede spesso a molti animali notturni, rimase disorientata dai fari dell’auto e per diversi secondi restò ferma sul bordo della strada a tentare di mettere a fuoco oltre quelle luci accecanti. Bill e i suoi amici notarono i suoi occhi grandi e brillanti di colore arancio, troppo grandi per un animale di quelle dimensioni.
La prima cosa che fece Bill fu tornare a casa e raccontare di quell’incontro al padre, che notando la sua inquietudine pensò che il figlio avesse visto un bambino scappato di casa o abbandonato e preferì accompagnarlo dallo sceriffo per fare una segnalazione. Bill tuttavia davanti allo sceriffo fece lo schizzo della creatura e il disegno non assomigliava a nulla di conosciuto.
Nonostante le insistenze del ragazzo non solo non venne creduto, ma lo sceriffo insinuò che fosse ubriaco e convocò nella notte gli amici che erano con lui in macchina per confermare i fatti. i due amici di Bill, temendo di finire nei guai, dichiararono di non aver visto nulla. Bill venne rimandato a casa e lo sceriffo concluse la cosa con una grassa risata.
La sera dopo, però, verso le 22 il bizzarro omuncolo venne avvistato nei pressi del torrente, sempre lungo la strada, questa volta dal 15enne John Baxter. Anche lui ne parlò ad amici e genitori e dichiarò che si trattava di una creatura di piccole dimensioni, simile ad un bradipo, ma senza bocca e naso e con occhi enormi. John si avvicinò e lei scappò dall’altra parte della strada per gettarsi in un canale, così il ragazzo la inseguì fino a dove gli fu possibile per osservarla meglio. La versione del ragazzo era molto simile alla descrizione che Bill aveva fatto del mostro la notte precedente.
La sera successiva il mostro fu notato da altri due abitanti del luogo, Will Taintor e Abby Brabham, che lo descrissero come una scimmia senza peli, magra e con occhi di colore verde. Dissero che la videro seduta sul ciglio della strada e che aveva la testa sproporzionata rispetto al resto del corpo.
Da allora a Dover si iniziò a parlare di “Demone di Dover” e furono molti i curiosi che giunsero da tutto il Massachusetts a dargli la caccia. Tra aprile e settembre del 1977 furono fatte 54 segnalazioni ufficiali e molti altri dichiararono di averlo visto nei pressi del torrente e del canale che costeggiava la strada principale alla periferia del paesino.
A sostenere la versione dei testimoni c’è anche il ricercatore Loren Coleman che insieme ad altri ufologi, Walter Webb e Ed Fogg, hanno intervistato dei testimoni che denunciarono di aver visto la creatura. Coleman raccolse moltissime testimonianze e le raggruppò nel suo libro “Mysterious America”.
Molti criptozoologi però prendono le distanze da questa vicenda e preferiscono credere sia stata un’allucinazione collettiva dettata da manie di protagonismo. Altri ancora credono si sia trattato di una scimmia deforme liberata da qualcuno nelle campagne di Dover ed infine c’è chi crede fosse un alieno proveniente da un’altra dimensione.
Dopo quell’ondata di avvistamenti Dover tornò alla normalità e alla sua vita tranquilla. Il Demone di Dover venne avvistato ancora qualche volta negli anni ’90, ma tutte le volte le testimonianze vennero screditate o ridimensionate.
E’ possibile che fosse uno degli ultimi mannegishi tanto citato dagli indiani.?

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere