Clarissa Glenn, una ragazza di 18 anni viene trovata impiccata, il 14 Aprile del 2008,  nella sua casa a St. Ives in cornovaglia. Le indagini portano ad una sola conclusione suicidio, ma è questa la verità?

Clarissa Glenn, era una ragazza gioiosa e vivace, conduceva una vita appagante per nulla noiosa. Da un pò di tempo gli capitavano episodi di sonnambulismo, addirittura una sera si risveglio per strada senza sapere dove fosse e come ci fosse arrivata.

La  ragazza di trovava a St. Ives per studio, ma dopo aver terminato la scuola decise di restare li e di trovarsi un lavoro, anche se i genitori la pregavano di ritornare da loro a Leeds. Secondi i suoi amici Clarissa Glenn, era da tempo tormentata da un inquietante scoperta fatta sulla precedente inquilina: la donna si era impiccata nell’appartamento dopo una delusione d’amore.

Clarissa raccontava a i suoi amici di essere terrorizzata non per la scoperta in se, ma per le continue voci di donne che sentiva durante la notte, sosteneva che a volte sentiva una “presenza” vicino e che potava percepire il respiro su di se.

Durante l’udienza in tribunale, la madre di Clarissa, Lusia Glenn, disse che da qualche tempo la figlia aveva ripetuti incubi. La ragazza raccontava alla madre che quasi ogni notte sognava una donna che la costringeva a fissarle mentre si legava un cappio al collo, per poi lasciarsi cadere dalla sedia impiccandosi. Clarissa disse alla madre che spesso durante gli incubi, la donna la invitava a fare la stessa cosa, perchè nella sua vita avrebbe sempre fallito.

Dice la madre:

Ha cominciato ad avere sogni su questa donna. Mi ha detto che era così spaventata da quelle visioni che odiava tornare al suo appartamento dopo il lavoro e rimanere sola di notte.

Qualche giorno prima di  morire Clarissa Glenn, telefonò alla famiglia diverse volte, lamentandosi di una “presenza” che non le dava pace e la terrorizzava ogni notte. La madre la invito nuovamente a tornare a casa, erano disposti ad affittargli una casa vicino alla loro, cosi da lasciargli tutte le sue abitudini ed i suoi spazi. La ragazza però decise di restare a St. Ives, forse perchè troppo orgogliosa per accettare l’invito della madre.

Il 13 Aprile 2008, Clarissa, lavorò fino a tardi, dopo usci con gli amici per bere qualche drink. Torno a casa molto tardi accompagnata da un amico. L’indomani mattina, verso mezzogiorno, alcuni amici, dopo averla chiamata diverse vole al telefono senza avere alcuna risposta, decisero di andare direttamente a casa. Suonarono ripetutamente il citofono per diversi minuti, Clarissa non rispondeva, uno degli amici aveva una copia della chiave, e decise di entrare nell’appartamento.

Trovarono il corpo di Clarissa Glenn, senza vita nel bagno.

Il coroner Peter Blackwell-Smythe registrò al momento della morte una quantità di alcool nel sangue di Clarissa due volte la quota legale. A rafforzare la tesi del suicidio volontario sono stati gli stessi genitori, che hanno rivelato che Clarissa in quel periodo aveva avuto alcuni problemi sentimentali: il fidanzato aveva rifiutato di sposarla e un suo caro amico era ricoverato all’ospedale in condizioni gravi per un incidente.

La madre Lusia Glenn disse:

Pensiamo che fosse in uno stato onirico semi-cosciente quando è successo. Si è suicidata nel sonno per le troppe preoccupazioni.

Il caso venne chiuso come “suicidio volontario”

Ma gli amici non ancora oggi non si danno pace, molti pensano che la ragazza sia sia tolta la vita nel sonno, durante un’episodio di sonnambulismo, altri sono convinti che Clarissa sia stata “guidata” da una forza soprannaturale, che la costrinse a legarsi una sciarpa al collo e soffocarsi.

Il caso è chiuso, per molti la verità resta ancora un mistero.