PONTE MALEDETTO CATANZAROIl ponte maledetto di Catanzaro

Tutte le città del mondo hanno le proprie leggende che, tramandate da generazione in generazione, provocano paura o curiosità nei più coraggiosi. La Calabria non è da meno e Catanzaro è tra le città con più storie da raccontare della regione. Come dice il famoso detto ” nelle leggende c’è sempre un fondo di verità” e a dimostrazione di ciò c’è la storia del Ponte Bisantis, una delle maggiori opere architettoniche d’Europa.
Catanzaro è stata edificata su uno sperone roccioso, ma l’espansione negli ultimi due secoli ha costretto il centro urbano ad allargarsi anche dall’altra parte del vallone che essa domina da oltre 120 m di altezza. Per unire le due sommità sono stati costruiti dei ponti, il maggiore dei quali è di dimensioni colossali: ha diversi nomi, ma i principali sono Viadotto Morandi, o Ponte Bisantis, o Ponte della Fiumarella.
Si tratta di un ponte piuttosto recente, costruito nel 1960, e ad oggi possiede tre primati:
– è il primo ponte ad arco in cemento armato nel mondo con una luce superiore ai 200 m;
– è il secondo ponte ad arco in Europa per altezza dopo il Los Tilos Arch;
– è primo in Italia per luce, altezza e lunghezza.
Questa spettacolare opera architettonica è protagonista di innumerevoli racconti di eventi soprannaturali: come il suo predecessore, il Ponte di Siano, il Ponte Bisantis ha attirato molti disperati che hanno messo fine alla loro vita lanciandosi nel vuoto dal parapetto ed oggi molti giurano che sul “ponte dei suicidi” si aggirino le loro anime inquiete.
Negli anni il ponte è stato segnato da una lunga serie di salti nel vuoto e da innumerevoli tentativi di suicidio sventati casualmente e fortunosamente all’ultimo minuto. Ma i fatti “strani” nella zona del ponte si susseguono da molto prima che esso fosse costruito: nel lontano 1936 un uomo di nome Giuseppe Veraldi venne trovato morto ai piedi dell’odierno viadotto. Si pensò alla causa più ovvia, ovvero al suicidio, ma dopo tre anni Maria Talarico, un ragazza di 17 anni, venne posseduta dallo spirito di Pepè e con la voce del defunto descrisse fatti e avvenimenti che solo il ragazzo poteva conoscere. Disse che l’uomo non si era suicidato, ma è stato fatto ubriacare, picchiato e poi trasportato sotto il ponte da quattro uomini di cui fece nome e cognome. Le autorità giudiziarie non poterono però procedere (le affermazioni non costituivano prova dell’omicidio), ma tutto sembrò combaciare con le dichiarazioni della ragazza.
Oggi, nonostante la recinzione del viadotto per evitare i suicidi, purtroppo le cronache cittadine riportano ancora casi di morte di persone che le scavalcano e si gettano nel vuoto. I dati affermano che dal 2000 si sono suicidate almeno 30 persone, le ultime due molto recenti:
– il 5 ottobre 2015 una donna 36enne da tempo afflitta da profonda depressione;
– il 16 Dicembre 2015 un ragazzo 30enne di cui non sono state recuperate le generalità e non sono stati trovati effetti personali.
Molti sono i testimoni, soprattutto tra i giovani catanzaresi, che affermano che passando sul “ponte maledetto” di notte si vedono a circa metà percorso delle ombre scure o persone ferme in quel punto, spesso nell’atto di guardare giù, ma quelle figure improvvisamente scompaiono quando qualcuno ci si avvicina. Inoltre spesso pare che sulla strada si aggirino spettri che in qualche occasione si rendono visibili chiaramente, in altre appaiono come nebbioline vaghe e disomogenee.
Allucinazioni? Presenze soprannaturali? L’ipotesi che si tratti di avvenimenti paranormali è seriamente presa in considerazione dalla giunta comunale, che ha fatto apporre l’effigie della Madonna di Porto per invitare alla preghiera per tutte quelle anime che non riescono a riposare in pace.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere