tesoro maledetto di CahuengaIl tesoro maledetto di Cahuenga

Uno dei film che ha segnato la mia infanzia è “I Goonies”, uscito nel 1985 a prodotto da Steven Spielberg. Il film parla di un gruppo di ragazzini le cui famiglie sono sull’orlo dello sfratto e che trovano un’antica mappa di un tesoro pirata. Seguendo le indicazioni della mappa alla fine giungono a trovare il galeone di Willy l’Orbo, un terribile pirata che morì per difendere il suo enorme tesoro composto da oro e gioielli preziosi.
Tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo sognato di trovare un tesoro seppellito da qualche parte; c’è da dire che non è un desiderio astratto perchè in realtà ce ne sono tantissimi di “tesori” sepolti in giro per il mondo e a dimostrazione di questo a volte sui giornali compaiono le scoperte di qualche archeologo. Il problema sta nell’avere almeno qualche traccia che ci indichi dove scavare…
Questa è la storia vera di un tesoro che è costato vite umane e che ancora oggi attira e spaventa molti avventurieri: pare infatti che sia un tesoro maledetto e che chiunque tenti di recuperarlo finisca molto male.
Tutto ebbe inizio nel 1863 quando degli agenti messicani stavano andando a San Francisco per comprare armi da fuoco e munizioni. Avevano con loro un tesoro di 200,000 $ in oro, diamanti e oggetti preziosi da scambiare con la malavita californiana, ma già poco dopo essere stato ammucchiato fece la prima vittima. Uno degli agenti, prima di raggiungere la loro destinazione, ebbe una discussione su chi dovesse tenere i soldi: i compagni gli spararono e venne abbandonato al confine agonizzante a morire sotto il sole cocente.
Quando giunsero alla baia San Francisco si accorsero che la loro missione era stata intercettata da alcune spie francesi, così decisero di ripiegare sulla collina di San Mateo. Temendo di essere seguiti decisero di dividere il tesoro in sei piccole parti e poi sotterrarlo in punti diversi: in quel modo, anche se i francesi avessero scavato nell’area, avrebbero recuperato solo parte della somma. L’idea loro era di tornare sui loro passi e tornare dopo qualche giorno quando le acque si fossero calmate.
Ciò che non avevano calcolato però era che tra le persona che li pedinava c’era anche un fuggitivo messicano di nome Diego Moreno che aveva sospettato un loro traffico illecito quando loro si fermarono nella baia a chiedergli informazioni sul “posto più isolato che conoscesse”. L’uomo li seguì e attraverso il cannocchiale vide gli agenti seppellire qualcosa, così attese pazientemente che se ne andassero per scoprire di cosa si trattasse.
Dissotterrato il primo sacchetto scoprì che si trattava di un vero e proprio tesoro così si mise all’opera e recuperò tutto il bottino. Divenuto un uomo ricco decise di usare i preziosi per fare ritorno nella sua terra natia, il Messico, ed iniziare una vita da nababbo.
Quando gli agenti fecero ritorno alla collina per recuperare il tesoro trovarono le buche ormai vuote ed iniziarono a sospettare l’uno dell’altro, tanto che due di loro si uccisero a vicenda.
Moreno intanto nel suo viaggio di ritorno decise di fare una tappa fermandosi in una piccola locanda chiamata La Nopalera lungo la strada che oggi corrisponde al passo di Cahuenga, dove trascorse la notte. lì ebbe un incubo talmente vivido da rimanere spaventato a morte: sognò un uomo senza volto che lo uccideva per derubarlo del suo tesoro, così, temendo che fosse una premonizione, decise di seppellire il tesoro sotto un grande frassino e proseguire il suo viaggio verso Los Angeles.
Il giorno dopo Moreno iniziò ad accusare uno strano malessere e la febbre iniziò a salire velocemente. Cerco aiuto presso un suo amico ex galeotto di nome Jesus Martinez, che abitava proprio sulla strada per Los Angeles, ma lì si aggravò e fu costretto a letto fino alla sua morte, che sopraggiunse pochi giorni dopo.
Nei suoi ultimi istanti di vita Moreno confessò all’amico dove aveva nascosto il tesoro e poi morì in preda a forti convulsioni.
Nel 1984 Martinez, insieme a suo figlio Jose Gumisindo, decise di verificare se ciò che gli aveva detto Moreno era vero e si mise alla ricerca del tesoro sepolto. Martinez seguì le indicazioni trovò il luogo dove cercare i gioielli, ma poco prima di iniziare a scavare fu colpito da un ictus fulminante che lo uccise. Suo figlio Jose, terrorizzato dall’idea che su quel tesoro ci fosse un maledizione scappò via senza indagare oltre.
Anni dopo, nel 1895, un pastore che pascolava il suo gregge sulla collina di Cahuenga si vide consegnare dal proprio cane uno dei pacchetti contenenti il tesoro. Felice come non mai non pensò che ce ne potessero essere degli altri e tornò a casa con il suo piccolo gruzzolo in oro e gioielli. Ma anche lui toccò una sorte avversa e il tesoro fece un’altra vittima: l’uomo era così preoccupato che qualcuno potesse rubargli il tesoro che si cucì tasche segrete negli abiti al fine di nasconderci le sue ricchezze. Partì per la Spagna per godersi quelle ricchezze lontano da gente che conosceva, ma cadde dalla passerella e finì in acqua dove annegò perchè non era capace di nuotare.
Nel 1905 Jose Martinez decise nuovamente di rimettersi alla ricerca del tesoro che costò la vita a suo padre. Ma nuovamente la maledizione reclamò una vittima: dopo aver svelato a suo cognato la faccenda del tesoro di Cahuenga gli propose di accompagnarlo a dissotterrarlo, ma questo, avido di denaro, lo uccise in una strada di periferia di Boyle Avenue. L’uomo, convinto che Jose avesse una mappa disegnata, lo perquisì a fondo ma non trovò mai nulla di scritto e perse l’occasione di localizzare il bottino.
Nel 1939 tre amici decisero di sperimentare un prototipo di metal detector messo a punto da Ennis Combes, uno dei tre. Proprio nella zona dove Moreno aveva seppellito i sacchetti i tre localizzarono una grossa quantità di metallo, ma al posto del terreno di un tempo era stato costruito il parcheggio di un bowling e per poter scavare i tre dovettero chiedere i permessi al governo locale, al quale dovettero promettere parte del tesoro.
Il 27 novembre del 1939 tre equipe cinematografiche, la radio della CBS e molti reporter si unirono ai centinaia di curiosi per vedere i cacciatori di tesori all’opera, ma dopo 24 giorni di scavo non venne trovato nessun tesoro e i tre dichiararono ufficialmente la caccia chiusa. Uno dei tre, Harry Jones, si suicidò in preda alla depressione e da allora la storia del tesoro divenne una poco conosciuta leggenda locale.
Il tesoro di Cahuenga resta ancora oggi un mistero irrisolto. Se la scia di morti sia stata davvero determinata da una maledizione o siano solo una serie di sfortunate casualità non possiamo saperlo, ma se volete cimentarvi nella sua ricerca potreste farci sapere se la maledizione esiste veramente.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere