vampiro-di-croglin-grangeIl vampiro di Croglin Grange

Creeepypasta. Sotto questa dicitura si raccolgono storie e leggende per lo più inventate e pubblicate in rete a sfondo horror. Questa storia io la considero una creepypasta, così come tutte le vicende di cui non sono riuscito a trovare sufficienti riferimenti riguardo a date, nomi e luoghi.
Io però ho trovato il luogo, ho scoperto il nome dei protagonisti e ho quasi certamente inquadrato il periodo storico; il problema è che la storia del vampiro di Croglin Grange è stata tramandata esclusivamente oralmente, e tutti sappiamo quando le storie originali nel tempo possano essere modificate o abbellite per essere rese più avvincenti. Prendiamola come una creepypasta dunque.
Nella Cumbria, una regione a nord dell’Inghilterra a confine con la Scozia, oggi sorge un piccolo aggregato di case chiamato “Croglin Low”, dove la fattoria principale si chiama “Croglin Low Hall”. Prima del 1740 però quella stessa fattoria si chiamava Croglin Grange e intorno alla fine del 1600 fu al centro di un fatto molto inquietante.
Croglin Grange era una tenuta antistante il cimitero della comunità del tempo. La proprietà venne acquistata dalla famiglia Cranswell, ma nel giro di pochi anni entrambi i genitori morirono di una malattia misteriosa e lasciarono tre figli: Edward, Michael e Amelia.
Nonostante le difficoltà oggettive che piovvero sui tre fratelli, alla fine i Cranswell riuscirono tutto sommato ad inserirsi e frequentare la comunità come persone normali, e ne divennero ì molto rispettati ed amati. La vita scorreva lenta a Croglin Grange e non accadeva mai nulla di rilevante, se non qualche episodio di aggressione al bestiame da parte di qualche animale selvatico.
Era settembre e la notte scendeva veloce nel nord dell’Inghilterra; Amelia si stava preparando ad andare a dormire e per ultima cosa andò a chiudere le persiane della finestra. Quando scostò le tende vide che era una sera cupa e le nuvole coprivano quasi completamente le stelle e la luna.
L’occhio si spostò involontariamente al cimitero poco lontano, di cui appena distingueva le lapidi. Qualcosa però attirò la sua attenzione: c’era qualcuno davanti all’entrata del camposanto e restava immobile a fissare nella sua direzione. Inizialmente pensò si trattasse di uno spaventapasseri o di un albero tagliato in quel modo per spaventare gli animali, ma poi quella figura si mosse e iniziò a camminare verso la casa. Quando fu abbastanza vicina la ragazza potè distinguere due occhi luminosi come quelli dei gatti, pur non riuscendo a vedere altro del volto di quello che le pareva un essere umano avvolto in un lungo mantello marrone.
Amelia si spaventò e chiuse di corsa le persiane, la finestra e le tende. Come spesso accade a chi vive un omento scioccante, anche lei quella notte non riuscì ad addormentarsi e per quanto ci provasse non riusciva a far altro che girarsi e rigirarsi nel letto: quella creatura l’aveva davvero terrorizzata e voleva accertarsi che non fosse più lì di fronte alla casa.
Prese coraggio e aprì la finestra per aprire una della persiane, ma quando lo fece vide che quell’essere era davanti a lei in piedi sul davanzale. Lanciò un gridò e fece un passo indietro, ma la creatura le balzò addosso impedendole di fuggire.
Aveva la pelle cadaverica, gli occhi piccoli ed un inquietante sorriso stampato in volto. Le mani erano gelide e con lunghi artigli neri e al tocco la ragazza urlò ancora più forte. Le grida svegliarono i fratelli Edward e Michael che corsero in camera della sorella per capire cosa stesse succedendo: al loro arrivo furono investiti da un tanfo nauseabondo tipico delle carogne e videro Amelia agonizzante sul pavimento con il sangue che fuoriusciva dal collo e dal petto.
Mentre Edward si fermò a soccorrere la sorella, Michael corse alla finestra aperta e riuscì a vedere un’ombra scura che si allontanava verso il cimitero; scese in strada, ma la paura ebbe la meglio su di lui e preferì rimandare al mattino le ricerche, quando altri abitanti fossero svegli e magari decisi a seguirlo.
Amelia venne portata di corsa dal dottore, che riuscì a fermare l’emorragia e a salvare la vita della ragazza. I fratelli si convinsero ad allontanarla per qualche tempo da Croglin Grange, almeno fino a quando non si fosse trovato il suo assalitore, ma ne il giorno dopo, ne nelle settimane successive, si trovarono tracce della creatura.
Amelia tornò a Croglin Grange qualche mese dopo, determinata a catturare il suo assalitore assieme ai suoi fratelli. L’intera comunità si mobilitò per tendere una trappola alla creatura e scoprire chi fosse in realtà, così tutti studiarono un piano a tavolino: in realtà non furono dei grandi geni e decisero semplicemente di usare Amelia come esca e ripetere la situazione dell’aggressione.
Oltre 30 persone si nascosero in casa Cranswell o nei suoi pressi ed attesero che qualcuno desse il segnale per uscire allo scoperto. Ma il piano non funzionò e la creatura non si fece vedere quella notte. L’intera folla all’alba allora cominciò a setacciare il cimitero, scrutando minuziosamente le tombe e le lapidi, fino a quando trovarono una cripta semi-aperta.
Amelia , i suoi fratelli e alcuni abitanti presero delle candele e si introdussero al suo interno e si trovarono davanti ad uno spettacolo orribile: un grosso cumulo di scheletri, cadaveri riesumati, pezzi di arti animali e umani e grosse chiazze di sangue riempivano il mausoleo e in un angolo c’era un giaciglio sul quale la creatura dormiva.
A questo punto esistono due versioni della storia: c’è chi dice che Amelia spalancò la porta della cripta facendo passare la luce del sole e polverizzando il vampiro e chi afferma che la porta della cripta si chiuse e l’intero gruppo venne massacrato dal vampiro di Croglin Grange.
La storia del vampiro venne scritta solo nel 1900, quando fu pubblicata da Augustus Hare, un amante di storie e leggende inglesi.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere