succubo

Incubo, Succubo e paralisi ipnagogica cosa sono?

La paralisi nel sonno, detta anche paralisi ipnagogica, è un disturbo del sonno in cui nel momento prima di addormentarsi o solitamente al risveglio ci si trova impossibilitati a muoversi. Questo disturbo dura poco più di 2 minuti dal risveglio o pochi secondi prima di addormentarsi, ma mai per un tempo oggettivamente lungo. Durante la paralisi tutti i muscoli del corpo sono paralizzati a causa dell’aumento dell’attività gabaergica nella formazione reticolare pontina, che blocca le cellule dei nuclei della colonna dorsale riducendo la risposta a stimoli sensoriali somatici, impedendo di fare i movimenti che compiamo in sogno e, nonostante la persona in cui il disturbo si manifesta sia del tutto cosciente, riesce a compiere pochissimi movimenti, in certi casi solo il movimento degli occhi, della lingua o alcuni lievissimi movimenti degli arti; per fortuna durante le paralisi non si verificano problemi respiratori. Questo stato di paralisi è dovuto alla persistenza dello stato di atonia che i muscoli presentano durante il sonno ed è causato da una discordanza tra la mente e il corpo: il cervello è attivo e cosciente, e il soggetto riesce spesso a vedere e sentire chiaramente ciò che lo circonda. Nonostante ciò il corpo permane in uno stato di riposo. Ciò solitamente incute terrore e angoscia nell’individuo affetto dal disturbo. Le cause più comuni sono: mancanza di riposo, stress e ritmi di sonno irregolari. Normalmente, la paralisi inizia con una sensazione di formicolio che attraversa il corpo, arrivando fino alla testa, per poi paralizzare gli arti. Spesso la “vittima” di tale paralisi prova a gridare per chiedere aiuto, riuscendo al massimo a sussurrare debolmente, provando la sgradevole sensazione di sentire la propria voce soffocata da qualcosa di anomalo. Può anche succedere che il succube di ciò senta voci familiari chiamarlo, parlare tra di loro o, peggio ancora, parlargli vicino al collo con voce inquietante. La paralisi ipnagogica ha fin dall’antichità alimentato paure, e ancora oggi alcuni ricercatori, sono convinti che anche i presunti rapimenti alieni siano derivati da allucinazioni derivanti da questo disturbo, che appunto, fa vivere nella realtà l’allucinazione e, per il soggetto, resta difficile distinguere la realtà dall’immaginazione. La causa di questo disturbo non è stata tuttora chiarita in toto, si è sempre parlato che la paralisi del sonno sia estremamente legata allo stato di stress dell’individuo, ma non solo questa può essere la causa. Recentemente l’Università di Toronto (Canada) ha azzardato l’ipotesi di mal funzionamento di due ricettori nervosi dei muscoli volontari, il recettore ionotropico e quello metabotropico che provocherebbero tale disturbo.

L’incubo è un tipo di sogno che si presenta in modo angosciante e a volte è accompagnato da una sensazione di oppressione al petto o da difficoltà respiratorie. L’Incubo secondo la mitologia Romana era un demone di sembianze maschili che giaceva sul petto di donne dormienti infondendo in loro sogni caotici e approfittando del loro corpo con atti sessuali.

Gli incubi si mostrano con rapidi movimenti oculari e senza altri movimenti del soggetto. Eventuali movimenti involontari del corpo possono svegliare il dormiente, interrompendo così la sensazione di paura insita negli incubi. L’individuo svegliatosi da incubo tende a non riaddormentarsi, temendo di rivivere la brutta esperienza.

Nelle leggende di Roma antica e poi del Medioevo, un succubo o una succuba (dal latino succuba “amante”), è un demone di aspetto femminile che seduceva gli uomini (specialmente monaci) per avere rapporti sessuali sottoposti alla volontà del succubo. Secondo la leggenda i succubi assorbivano l’energia dell’uomo per alimentarsi, spesso portando alla morte l’indemoniato. Secondo altre versioni del mito, spingevano l’uomo al peccato con le loro tentazioni. Questa superstizione fu anche una spiegazione medievale per le incontrollate eiaculazioni notturne (polluzioni) che capitavano ai giovani in età pre-adolescenziale.