karachiIl mistero del villaggio Kalachi dove la gente si addormenta camminando

Una nuova ondata di sonnolenza ha travolto per la terza volta il villaggio di Kalachi, nella provincia di Akmolinsk, in Kazakistan. La gente si addormenta in piedi camminando per le strade e, dopo il risveglio, non ricorda più nulla. Alcuni dormono 4 o addirittura 6 giorni di seguito senza svegliarsi. I primi sei casi sono stati registrati nel marzo dello scorso anno, poi il fenomeno si è ripetuto durante Pasqua sempre dell’anno scorso. Dall’inizio di maggio di quest’anno il numero degli addormentati è salito a 40-60 persone.

Si ritiene che la prima ad addormentarsi l’anno scorso sia stata l’abitante del villaggio Liubov Belkova, che da allora è già stata ricoverata all’ospedale locale nello stato di sonno per ben sette volte. La donna letteralmente è stata recuperata addormentata per strada. I medici però non sono riusciti a emettere alcuna diagnosi. Intanto la figlia di Belkova, Natalia Michel, è stata pure ricoverata assonnata per due volte, e la nipote della donna, di nome Diana, è pure stata ricoverata addormentata.

Due ragazzi minorenni, Rudolf Boiarinos e Misha Pliukhin, hanno avuto un sonno pesante, accompagnato da bruttissime visioni allucinogene che i due, l’unica eccezione rispetto agli altri casi, sono riusciti perfettamente a ricordare. I ragazzi hanno raccontato di aver visto le lampadine che volavano e i cavalli alati, hanno visto le proprie madri con otto occhi o con una proboscide da elefante, i loro letti sembravano infestati da serpenti e le loro mani erano divorate da lombrichi.

Dopo il risveglio e in seguito a puntigliosi controlli, a tutte le persone è stata emessa la diagnosi “soggetto clinicamente sano”. Mikhail Poluektov, famoso medico sonnologo, docente della cattedra di malattie e disfunzioni nervose della 1a Università medica di Mosca, in un’intervista al quotidiano russo “Komsomolskaya pravda” che ha scoperto il “villaggio dei dormiglioni”, ha detto che ciò che sta accadendo in villaggio kazako non corrisponde a nessuna delle 85 disfunzioni del sonno descritte dalla scienza. L’assenza di una precisa patologia e l’impossibilità di emettere una diagnosi rendono impossibili le cure.

Una delle ipotesi più accreditate è una forte narcosi dovuta all’effetto anestetico del gas radioattivo radon. Nell’epoca sovietica per decenni nei pressi di questo villaggio nelle miniere veniva estratto l’uranio, i cui giacimenti sono accompagnati da fuoriuscita del gas. Dopo il crollo dell’Urss, nel 1992 le miniere di uranio sono state abbandonate, ma anche molti anni dopo nei paraggi è stata rilevata una forte presenza e concentrazione del gas radon.

Secondo alcuni medici, il radon può avere effetti di un forte anestetico, simile al gas xeno (o xenon) utilizzato nella medicina per una profonda narcosi dei pazienti durante interventi chirurgici. Tuttavia, dopo l’applicazione dell’anestetico xeno (o xenon) il paziente si risveglia dopo un’ora, mentre gli abitanti del villaggio kazako dormono, come minimo, per due giorni, o addirittura per sei.

Inoltre non è chiaro perché il sonno colpisca selettivamente: una persona addormentata in piedi letteralmente crolla per terra, mentre altre persone circostanti rimangono sveglie e immuni al sonno. Non si spiega nemmeno la recidività della sonnolenza: alcune persone sono cadute in un sonno profondo per strada per più di una volta, mentre le altre non sono state per niente soggette a una lunga dormita. Mentre gli scienziati e i ricercatori formulano le ipotesi più strampalate, la gente nel villaggio kazako di Kalachi continua letteralmente a dormire in piedi.