Karolina Olsson, La bella addormentata di OknoKarolina Olsson, La bella addormentata di Okno

Chi non conosce la fiaba “La bella addormentata nel bosco”… Una ragazzina colpita da una maledizione che cade un sonno profondo e può essere risvegliata solo da un bacio d’amore. Beh, probabilmente la fiaba della Disney si è ispirata a questa incredibile storia avvenuta a cavallo tra l’800 e il ‘900 in Svezia. Ancora oggi non ci si spiega come una persona abbia potuto “dormire” per 32 anni!
Era una fredda mattina di inverno del 1876 e Karolina Olsson stava tornando a casa nei pressi del villaggio di Okno, in Svezia, dopo aver fatto un po’ di spesa per la madre al mercato. Il padre era un pescatore e quel mattino si era alzato presto per escare in un ruscello non molto distante da casa, così la ragazzina ( al tempo aveva appena 14 anni) fece una deviazione per andare a salutarlo.
Giunta sulla sponda del torrente si soffermò qualche minuto a parlare con il padre, poi disse che sarebbe tornata a casa a consegnare la spesa, ma probabilmente mise un piede in fallo e scivolò sulle pietre ghiacciate battendo la testa. Alcuni dicono che sia caduta tentando di attraversare il ruscello saltando sulle rocce e sarebbe annegata se non fosse stato per il padre che la tirò in salvo, altri semplicemente dicono che inciampò e rovinò su una pietra, rompendosi anche un dente.
Sta di fatto che la ragazzina tornò a casa da sola, ma con il volto dolorante per la caduta. Durante la giornata manifesto un intenso dolore alla mascella e suo padre, uomo molto superstizioso, le disse che era una punizione divina per essere stata così impavida e, non potendo fare nulla per lei, le disse che con una notte di riposo il dolore sarebbe sparito. Se così non fosse stato il giorno dopo l’avrebbe condotta al villaggio di Okno dal dottore.
Il giorno dopo Karolina rimase a letto e i genitori, vedendo che dormiva profondamente, non si allarmarono più di tanto e non al disturbarono. Passavano i giorni e la figlia non si svegliava nemmeno scuotendola; al terzo giorno i genitori iniziarono a preoccuparsi e chiamarono il medico. Dopo la visita l’uomo non aveva la più pallida idea di cosa affliggesse la ragazzina così chiamò i suoi colleghi che giunsero da diversi paesi vicini.
Karolina fu visitata da diversi medici, ma nessuno do loro riusciva a spiegare il suo stato di torpore e di tutti i tentativi di risvegliarla non avevano alcun effetto. Provarono a punzecchiarla con una ago, a portarla in posizione seduta, a scuoterla violentemente e a schiaffeggiarla: nulla, la ragazza non reagiva a nessuno stimolo esterno.
La notizia fece il giro della Svezia e decine di medici si presentarono per visitare, anche gratis, quella ragazzina addormentata. L’opinione più comune era che Karolina fosse piombata in un profondo stato comatoso, anche se tutti i valori erano nella norma e sembrava che stesse dormendo. Per non far deperire il suo corpo le somministrarono soluzioni zuccherate e latte, che furono probabilmente gli unici alimenti che prese per quasi 32 anni.
Tutti i medici e luminari del tempo affermarono che il suo stato di coma era temporaneo e che probabilmente, a causa di un grave danno cerebrale non visibile ai loro strumenti, sarebbe morta presto.
Passarono le settimane, poi i mesi, poi gli anni, ma Karolina era ancora lì sul suo letto, dolcemente distesa e confinata nel mondo dei sogni. Solo nel 1892, quando ormai aveva 30 anni, un’equipe medica si convinse a farla ricovera in ospedale: rimasero scioccati nel constatare che, oltre a quello stato di incoscienza, il suo metabolismo si era adattato rallentandosi e specializzandosi nel far crescere il suo corpo come una persona qualsiasi, trascurando tutte le funzioni non necessarie. In pratica dissero che la ragazza era caduta in una specie di “letargo”, molto simile a quello degli orsi, ma molto meglio organizzato perchè riusciva a sfruttare la meglio i pochi nutrienti somministrati e a non farle perdere troppo peso.
Il tempo passò veloce e la madre morì nel 1905, seguita da due dei suoi fratelli in seguito ad un incidente. Qui ci sarebbe da disquisire su un fatto molto strano che avvenne in concomitanza dele morti: si dice ( ma la prenderei coma una leggenda metropolitana) che i medici abbiano visto il corpo di Karolina reagire e il suo volto rotto dal pianto quando il padre gliele comunicò, ma nonostante questo non si destò dal suo torpore.
Dopo la morte della madre la famiglia assunse una governante per prendersi cura di Karolina. Ogni giorno Karolina veniva alimentata con due bicchieri di latte zuccherato somministratole con un cucchiaio per bocca: per fortuna il suo riflesso di deglutizione era intatto e ciò permise una corretta alimentazione senza ostruzioni delle vie aeree.
Karolina si svegliò da sola nell’aprile del 1908, all’età di 46 anni.
Quando finalmente aprì gli occhi il mondo attorno a lei era cambiato. La prima cosa che fecero i medici fu darle uno specchio e la cosa non ebbe certamente un impatto positivo su di lei che scoppiò in un lungo pianto. L’ultima volta che si era guardata allo specchio aveva 14 anni e ora quasi 50, molto più vecchia di quanto si aspettasse nonostante glielo avessero comunicato al suo risveglio.
Ad peggiorare lo stato depressivo di Karolina Olsson giunsero centinaia di persone da tutto lo stato. per lo più medici, interessati a porgere domande alla donna su cosa avesse provato o visto in quel periodo di sonno, e che la fecero sentire come un fenomeno da baraccone e la sottoposero a un forte stress.
Divenne presto una celebrità e l’attenzione della stampa si concentrò su di lei con decine di articoli sui giornali locali.
Alla domanda su ciò che ricordasse del suo passato lei rispose di ricordare tutto prima di cadere in quello stato di torpore e dormire e di aver più volte avuto visioni di volti dal colore bluastro sommersi in acqua. Coincidenza forse, ma la cosa curiosa è che i suoi fratelli erano morti per annegamento.
Karolina venne esaminata a fondo e rimase in ospedale ancora un paio di mesi dopo il suo risveglio, poi venne dimessa e potè tornare a casa dalla sua famiglia. Non furono riscontrati danni fisici o psicologici duraturi e la sua acutezza mentale era ancora quella di una ragazzina, sia per memoria che come elaborazione dei pensieri. Ovviamente tornò a far parte di un modo più vecchio di 32 anni, in cui molte persone che conosceva erano morte, molte nuove costruzioni e invenzioni e ci volle del tempo prima che si abituasse al suo nuovo corpo di 46enne.
Nonostante questi problemi Karolina visse felice, si sposò e morì a 88 anni, nell’aprile del 1950.
Non è ancora del tutto chiaro come abbia potuto dormire per tanto tempo e, nonostante molti ritengono che il suo sia stato un tipo di coma, il suo caso è ancora oggi considerato come una meraviglia medica.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere