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La creatura di Taucha

Se oggi siamo ciò che siamo ( nel bene e nel male) lo dobbiamo ad un lungo processo di selezione naturale, la quale promuove le mutazioni favorevoli a scapito di quelle sfavorevoli o addirittura letali.
Ancora oggi noi esseri umani siamo incompleti e ben lungi dalla forma perfetta ed è per questo che a volte assistiamo a mutazioni genetiche che stravolgono la vita dei nascituri. Beh, in un mondo ideale forse sarebbe così, perchè purtroppo sappiamo che spesso la causa di molte mutazioni e tumori siamo noi stessi con l’inquinamento, l’utilizzo di materiale tossico non smaltito correttamente, con le scorie nucleari e perfino con medicinali e la manipolazione medica; tuttavia mutazione genetica non vuol dire sempre qualcosa di negativo, ma solo un tentativo di adattamento all’ambiente che ci circonda.
Ciò di cui sto per parlarvi non ho idea se sia stata una mutazione genetica, certo è che purtroppo ne è nata una creatura davvero inquietante e che non aveva alcuna speranza di poter sopravvivere nel nostro crudele mondo.
A differenza di tante leggende metropolitane questo essere è visibile ancora oggi perchè a suo tempo venne preservato in formaldeide in un contenitore di vetro. Oggi è custodito nel piccolo museo di Waldenburg, una piccola città tedesca della Sassonia. Alla creatura sono stati affibbiati molti appellativi, ma quello più famoso è “uomo pollo” perchè in effetti sembra vagamente un ipotetico incrocio tra le due specie.
Nel 1735 nel paesino di Taucha, un villaggio vicino a Lipsia, una donna diede alla luce quello che sperava forse il suo quarto figlio. Fino ad allora i suoi figli erano nati sani e in buona salute, ma Johanna Sophia Schmied era una 28enne sposata con un uomo affetto da ipercifosi ( aveva la gobba) e qualcuno già ai tempi supponeva che una persona affetta da quel problema potesse influenzare la prole.
La donna ebbe anche diversi problemi nell’ultimo periodo della gravidanza, tanto che quando iniziarono le doglie il marito chiamò a casa il dottor Gottlieb Friederici di Lipsia, affinchè il parto avvenisse nella maniera migliore.
Quel giorno però Johanna diede alla luce un “mostro” terrificante. Stando ai documenti scritti da medico la nascita in se durò 7 ore, ma la creatura non sopravvisse se non pochi minuti. Perchè parlo di creatura, di mostro e non di bambino? Perchè in effetti non aveva quasi nulla di umano.
Friederici, forse più scioccato dei parenti stessi, vedendolo si convinse che la donna avesse partorito un mostro e decise di documentare quanto più possibile per poterlo mostrare ai suoi colleghi a Berlino.
Per prima cosa chiamò un disegnatore a proprie spese per fare disegni quanto più possibile fedeli a ciò che aveva davanti e poi, invece di occuparsi della partoriente che mostrava una forte emorragia, iniziò l’autopsia dell’essere, che trascrisse passo per passo sul suo diario assieme alle sue impressioni.
Esteriormente la prima cosa che notò fu la testa: il cervello era fuoriuscito dalla calotta cranica ed aveva formato un’escrescenza rigida simile ad una cresta; anche al’interno del cranio c’era un cervello e la testa era molto più grande del normale. Gi arti al contrario erano molto sottili ed allungati, ma alla nascita risultavano rannicchiati e quell’aspetto di insieme che dava il corpo lo fece appunto definire “uomo pollo”.
L’anatomia interna dell’essere era ancora più strana: il cuore non presentava un pericardio, ma era all’interno di una sottile membrana; i polmoni erano deformati e di dimensioni molto diverse; la struttura scheletrica era irregolare e la parte inferiore delle braccia (normalmente consistenti in ulna e radio) delle gambe (con tibia e perone) avevano due ossa distinte. Anche le rotule delle ginocchia erano assenti.
Il medico annotò che anche la gravidanza della donna era risultata anomala rispetto alle precedenti e alle moltissime altre che aveva seguito e che il feto durante la crescita aveva gonfiato la pancia in modo anormale e generando escrescenze carnose che rimasero anche dopo il parto.
Friederici scrisse un rapporto di 32 pagine in latino che conteneva la storia medica della madre e i risultati meticolosamente riportati delle sue analisi a cui aggiunse i risultati dell’autopsia e le sue deduzioni. L’università di medicina tedesca fu d’accordo nel battezzare la creatura “Monstrum Humanum Rarissimum“.
Friederici conservò la creatura in formaldeide per dare ai futuri colleghi la possibilità di risolvere il profondo mistero dello strano essere e ancora oggi è custodita a Waldenburg dove studenti di medicina e medici affermati possono richiederne la consultazione.
Cosa c’è allora in quel vaso di vetro immerso nella formaldeide? Gli studiosi moderni sono dell’opinione che si tratti del primo caso documentato di una malattia rara oggi conosciuta come “Sindrome di Roberts”, cioè una mutazione genetica che porta alla asimmetria dell’organismo e che ne causa la morte alla nascita nella maggior parte dei casi; c’è poi chi propende per un tumore generatosi nel feto durante lo sviluppo, chi pensa che c’entri il corredo genetico del padre, chi pensa sia un fallimento di un’ibridazione umano-alieno e infine che cede ad una maledizione o ad un mostro.
Certo è che la Creatura di Taucha è unica al mondo e a guardarla bene un po’ di paura la suscita…

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere