famiglia vernonLa famiglia Vernon e le marionette umane

Ci sono persone al mondo che sono davvero “diverse” dagli altri: non per la razza, ne per la sessualità o per la religione, ma per ciò che passa loro per la testa. L’essere umano probabilmente porta in se geni di vera a propria follia, che a volta prendono il predominio sul buon senso che tutti dovremmo avere. E purtroppo è spesso terrificante quello che possono arrivare a fare gli esseri umani, cose che al solo pensiero mettono i brividi.
La famiglia di cui sto per parlarvi si è macchiata non solo di crimini orribili (come alcuni assassini di cui vi ho parlato), ma addirittura ha tramandato di padre in figlio la perversione che offuscava la loro mente.
La famiglia Vernon era una famiglia di nomadi che spesso si univano ai circhi per sbarcare il lunario e da generazioni girava l’America presentandosi come artisti di spettacolo e ventriloqui.
Nelgi anni ’20 il capofamiglia, Anton Maison Vernon, decise di smettere di girovagare e vivere per strada e di stabilirsi nella cittadina americana di Hampton. Inizialmente quella scelta non fu proprio azzeccata, poichè gli spettacoli che la famiglia offriva erano scarni per via della loro condizione di povertà e le marionette che attiravano tanto i passanti dopo alcuni mesi erano sempre le stesse, nonostante Maison si impegnasse nel modificarle costantemente. Inoltre i loro sforzi erano spesso messi in ombra dai circhi improvvisati dei “Freaks”, persone affette da malformazioni che sotto il comando di uomini senza scrupoli, attiravano la gente mettendosi spesso in ridicolo improvvisando spettacoli ironici e compassionevoli.
C’era bisogno di un cambiamento e Maison Vernon decise di rendere le sue marionette un po’ più… come dire… umane.
Negli anni 30 l’illusionista e prestigiatore si arricchì facendo il ventriloquo con diverse bambole che la gente stentava a credere fossero di legno. Diverse marionette di bambini e bambine, vestite con abiti di preziosa fattura, lo contornavano e tramite funi e vuoti nei loro corpi iniziarono ad attirare un’enorme quantità di spettatori. Alcune sembravano muovere gli occhi da sole, altre addirittura piangere lacrime vere, tanto che Maison venne acclamato come unod ei migliori illusionisti del tempo. Eh sì: quelle marionette sembravano quasi essere vive!
Maison era gelosissimo delle sue marionette e non le faceva toccare a nessuno che non fosse della sua famiglia: terminato lo spettacolo si affrettava a riporre le sue bambole in una cassapanca munita di ruote e rapidamente si allontanava dietro le quinte per riporle nella cantina.
La famiglia Vernon si arricchì velocemente e Maison acquistò addirittura un teatro al centro di Hampton: lo chiamò il “Vernon Hampton Circus”.
L e richieste di esibizioni fioccavano da ogni parte della nazione, tanto che Maison non riusciva a soddisfarle tutte. Il figlio di Maison, anche lui di nome Anton, fu costretto dal padre ad imparare quest’arte fin da piccolo per via dell’ossessione del padre del passaggio del testimone e assieme a lui per anni tenne spettacoli che fruttarono molti soldi.
Anton si sposò con la figlia di immigranti tedeschi, ma i due non riuscirono ad avere figli e così il vecchio Maison morì senza il tanto desiderato nipote.
Dopo la sua morte la coppia si trasferì nella cittadina di Scottsville dove comprarono una casa che fungeva anche da teatro e grazie a questo vennero accolti con entusiasmo nella città dove la fama della famiglia li aveva preceduti, ma in cui lo spettacolo delle marionette era una novità.
Entrambi continuarono gli spettacoli di Maison, ma dopo qualche tempo le cose per i due iniziarono ad andare male. Un bambino denunciò di aver visto nei pressi della casa della coppia due persone gettare dei sacchi nel lago e disse di aver visto spuntare da essi delle piccole mani. La polizia nella cittadina non era particolarmente occupata, così, anche solo per curiosità, decise di indagare sulla cosa. Quando furono ispezionate le sponde le laghetto gli agenti trovarono montagne di ossa e resti umani di quelli che sembravano bambini, non più grandi di 10-12 anni di età. A quel tempo nessuno si curava troppo delle sparizioni dei poveri che si accampavano ai bordi delle città e per questo , se non fosse stato per quel bambino curioso, chissà per quanto altro tempo ancora la coppia sarebbe andata avanti nei loro spettacoli.
La polizia di Scottsville non brillava certo per astuzia, così ancora prima di procedere all’arresto della coppia la notizia si era sparsa in tutta la città. Quando la polizia fece irruzione in casa trovò Anton e la moglie impiccati.
Questa non fu l’unica sorpresa che trovarono: la polizia ispezionò la casa e trovò nello scantinato, oltre a tanti pupazzi fatti carta pesta e gesso che fungevano da prototipi, delle vere e proprie marionette fatte con resti di umani, alcune della quali ancora da assemblare.
Dopo quei fatti la comunità di Scottsville si chiuse in se stessa cercando di dimenticare per sempre l’accaduto! Tutt’oggi le fonti di questa storia non sono del tutto verificate, ma senza dubbio è una storia che mette i brividi, tanto di aver ispirato la trama di un famoso film horror.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere