possessione esorcistaLa nascita dell’Esorcismo: Credenza o realtà?

Quanti di voi conoscono il famoso film di William Friedkin datato 1973 e conosciuto in Italia come “L’esorcista”?

Esso racconta la storia della dodicenne Regan il cui corpo diventa dimora dello spirito demoniaco Pazuzu, evocato involontariamente dalla bambina tramite la tavola Ouija.

possessione esorcista 2Nel corso della narrazione Regan viene sottoposta ad un esorcismo al fine di liberarla dal demone e riportare lei e la sua famiglia alla pace.

Ma dove nasce il termine “esorcismo”? e a che epoca risale questa pratica?

Il termine “esorcismo” indica un sacramentale, ovvero una sorta di Preghiera Pubblica e Solenne, recitata in nome e con l’autorità della Santa Chiesa da un vescovo o da un sacerdote esorcista, al fine di liberare case, oggetti o persone che abbiano subito una possessione demoniaca da parte di qualche spirito.

La durata di un esorcismo, secondo il settantaquattrenne padre Amorth, che ha all’attivo circa 40 mila esorcismi, cambia molto di caso in caso: per un caso di media gravità possono volerci anche 4 o 5 anni, praticando un esorcismo alla settimana.

Molte sono le testimonianze di persone sulle quali sono stati praticati esorcismi andati poi a buon fine; come il caso del quarantenne Francesco Vaiasuso il quale,  nel suo libro “La mia possessione – come mi sono liberato da 27 legioni di demoni” racconta per filo e per segno la sua esperienza avendo scoperto, grazie a diversi esorcisti italiani quali  Fra Benigno, responsabile della formazione degli esorcisti siciliani e Padre Matteo La Grua, di essere posseduto da 27 spiriti demoniaci da quando era bambino.

francesco vaiasusoAlcuni passi del libro fanno veramente venire la pelle d’oca, soprattutto la disperata ricerca di Francesco, insieme alla moglie Daniela, di un esorcista in grado di aiutarlo e di liberarlo da più di venti  sgraditi compagni di vita e il pezzo in cui racconta del potere di  papa Giovanni Paolo II e della sua sofferenza su Satana:

Dal 2004 in poi avviene un fatto nuovo. Il protagonista, indirettamente, è Giovanni Paolo II. O meglio, le sue sofferenze. La prima volta accade nella stanza di fra Benigno. Gli porto le foto dell’udienza che il 29 novembre del 2000 io e Daniela abbiamo avuto, vestiti da sposi, con Giovanni Paolo II. Fra Benigno è compiaciuto di queste foto, ma subito viene al dunque: inizia l’esorcismo. Di botto cado a terra violentemente e grido: «Fra Benigno, vattene! Basta!». (…)

(…) “Lo guardo girarsi e prendere qualcosa su un tavolino poco di lato. Capisco immediatamente. Sta prendendo le foto di Karol Wojtyla. Non riesce nemmeno a sfilarne una dalla custodia che già urlo: «Noo! Nooo!». E ancora: «Posale! Non posso guardarle! Non sopporto le sofferenze di Giovanni Paolo II! Quelle sofferenze mi distruggono!». E poi, con voce terrorizzata: «Fuoco, fuoco! C’è del fuoco su di me! Brucio!». Lo sento. Il maligno è tormentato dalle sofferenze di Wojtyla. È tormentato perché lui le offre per il bene della Chiesa. Una cosa che gli è insopportabile”. (…)

E’ molto importante però saper distinguere una possessione, ovvero un male malefico, da un male psichico. Molto spesso sono gli stessi psichiatri che mandano dagli esorcisti ed esistono casi in cui la scienza si pone dei limiti e lascia spazio alla Chiesa e alla religione.

In passato però avveniva il contrario, ovvero era la religione ad avere il sopravvento sulla scienza, infatti persone affette da epilessia venivano trattate come indemoniate e quindi “curate” in modo sbagliato e del tutto controproducente.

E’ il caso di una ragazza di Addis Abeba, capitale dell’Etiopia e per questo meta di molti tour turistici.

Gli ospiti sono in terrazza con il tablet, molti camerieri parlano inglese o francese. La scena si svolge qui. Dalla cucina esce una ragazza, portata a braccia da altre quattro. Si dimena. Passano dalla hall, la portano sul retro. Lei continua a dimenarsi. Un ragazzo cerca di tenerla ferma. Alcune inservienti e cuoche si fanno il segno della croce continuamente. Altre prendono una piccola bibbia e dei santini e glieli avvicinano al petto e sul volto. Le spruzzano acqua. Accendono fiammiferi e le fanno annusare lo zolfo che si sprigiona. “Lo sappiamo, è il diavolo, ora lo cacciamo, ci pensiamo noi”: un autista che parla inglese cerca di allontanare una cardiologa italiana, lì per caso e che voleva intervenire.

Molto spesso capita che la scienza e la religione si scontrino, ognuna con le proprie teorie e le proprie credenze, chi concreta e chi astratta, sta a noi saper trovare il giusto equilibrio per non cadere nell’errore e nell’estremismo, e tu da che parte stai?