La scomparsa do James Worson

Può una persona scomparire nel nulla? Beh, dipende da cosa si intende per “sparire nel nulla”: si dice spesso che una persona sparisca nel nulla ma impropriamente; io intendo letteralmente, cioè sparire davanti agli occhi di uno o più testimoni senza lasciare traccia.
Personalmente non ho mai visto nessuno svanire all’improvviso, ma nella storia ci sono stati molti casi documentati, anche di persone divenute famose. Un esempio è Abdul Alhazred, ritenuto l’originario autore del famosissimo Necronomicon: Ibn Khallikan, un biografo del XII secolo, scrisse che “venne afferrato in pieno giorno da un mostro invisibile e divorato in maniera agghiacciante di fronte ad un gran numero di testimoni gelati dal terrore”. Purtroppo la questione del Necronomicon è controversa e molti rifiutano l’idea che esista; di conseguenza anche l’aneddoto su Alhazred molti lo considerano inventato di sana pianta.
Qui vi parlo di un caso simile, ma ampiamente documentato e soprattutto molto più recente: avvenne nel 1873 in presenza di circa una decina di persone e fu riportato sui giornali del tempo e su diversi libri.
La mattina del 3 settembre 1873 James Worson, un calzolaio di Leamington, stava facendo la sua solita corsetta mattutina prima di aprire il suo negozio in una traversa della strada principale della città; si vantava sempre della sua resistenza fisica così due suoi amici di nome Barham Wise, un mercante di stoffe di lino, e Hamerson Burns, un fotografo, lo sfidarono a raggiungere la città di Coventry, lontana circa 20 km, e a tornare indietro senza mai fermarsi.
Worson, con un pizzico di arroganza, accettò la sfida e quel giorno non aprì l’attività per mettersi in marcia lungo la strada principale, seguito dai suoi amici sopra un carro trainato da un cavallo. Burns portò con se la sua macchina fotografica in modo da immortalare l’impresa all’arrivo e fargli in qualche modo un po’ di pubblicità a ritorno in città.
Worson effettivamente aveva il fisico di atleta e, nonostante non fosse un podista, era piuttosto allenato e i primi chilometri li resse perfettamente, addirittura chiacchierando e scherzando con i suoi amici; lungo la strada c’erano molti altri carri di mercanti e gente comune che si spostava tra le due città e a circa 5 km da Coventry, davanti agli occhi increduli degli amici e dei passanti, Worson sparì nel nulla.
Fu un cosa improvvisa che durò giusto qualche secondo, forse una decina in tutto: nel bel mezzo della carreggiata, una decina di metri più avanti del carro dei suoi amici, l’uomo sembrò inciampare in qualcosa di invisibile, al punto che fu visto lanciarsi a capofitto in avanti, emettere un terribile urlo e poi scomparire! Non cadde a terra, ma scomparve prima di toccarla e senza lasciare nessuna traccia o indumento.
La gente incredula si fermò e bloccò la strada; il punto dove Worson era scomparso si affollò di curiosi e l’evento iniziò a rimbalzare sulla bocca di tutti. Burns e Wise rimasero oltre un’ora sul luogo della scomparsa e ci fu gente che iniziò a cercare l’uomo nei campi, ma non fu mai ritrovato.
Quella straordinarie evento finì sui giornali e raggiunse perfino Londra: nel giro di un mesetto tutto il Regno Unito venne a conoscenza dell’accaduto e l’opinione pubblica si divise sulla questione. Le prime ipotesi furono che Burns e Wise avessero inventato la storia per un po’ di fama e che avessero pagato un po’ di gente per supportarli: ciò però non spiegava l’effettiva scomparsa di Worson; qualcuno avanzò l’idea che Worson fosse stato ucciso e seppellito degli amici dopo un litigio, ma le testimonianze sulla presenza di Worson su quella strada erano troppe per essere ignorate; si pensò allora che i tre fossero ubriachi e che Worson si allontanò dalla strada per morire in qualche corso d’acqua nelle vicinanze senza che i suoi amici se ne accorgessero: anche in quel caso molta gente testimoniò di aver visto sparire l’uomo dalla strada e la cosa non poteva essere ignorata.
La vicenda venne ripresa dallo scrittore Ambrose Bierce, che la pubblicò in un libro del 1893 e poi di nuovo nei suoi 12 volumi “Collected Works” nel 1909.
Se solo una ipotesi razionale avesse portato a qualcosa ora non sarei qui a scrivere questo articolo; ovviamente di teorie ne sono state formulate parecchie, anche di fantasiose, e alla luce di alcuni avvenimenti che colpirono tutto il mondo nel secolo successivo qualche scienziato ha appoggiato anche alcune di essa che con al ragione hanno ben poco in comune.
Lo stesso Bierce sparì mentre era in viaggio in Messico e non fu mai ritrovato; Jérôme, nome dato ad un uomo non identificabile scoperto sulla spiaggia di Sandy Cove l’8 settembre 1863, fu un altro caso che fece discutere: non conosceva nessuna lingue ne la geografia conosciuta; nei primi anni del 1900 i fratelli Pansini, davanti agli occhi increduli della madre e il vescovo della chiesa in cui erano andati quella domenica mattina, vennero teletrasportati a più di 15 km da Bitonto, dove vivevano; nel 1928 Damodar Ketkar dalla città Poona, in India, fu visto apparire a più di 60 km di distanza da dov’era; e poi c’è il caso dell’uomo di Taured che nel 1954 a Tokyo giunse al’aeroporto da una nazione che non esiste sulle mappe.
Alla luce di moltissimi altri fatti inspiegabili che coinvolsero persone comuni si è passato a pensare a buchi temporanei del tessuto spazio-tempo che porterebbe in altre dimensioni, rapimenti alieni, teletrasporto, viaggi nel tempo e perfino universi paralleli.
Può sembrare fantasioso e addirittura frivolo pensare a queste cose in termini reali, ma quando persone intelligenti come Stephen Hawking parlano di spazio extra-dimensionale, riferendosi a dimensioni matematiche oltre la nostra concezione tridimensionale, qualcosa dovrebbe farci venire almeno il dubbio. In fondo noi conosciamo solo 3 direzioni in cui possiamo viaggiare, (le tre dimensioni altezza, larghezza e profondità) e il tempo, ma la matematica ha già scoperto 10 dimensioni, che noi non riusciamo a concepire, ma che si possono rappresentare.
Che fine ha fatto Worson? Forse non siamo ancora in grado di scoprirlo.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere