Ioana ConstantinescuLa vampira morta per aver bevuto troppo sangue

Le notizie su questa donna sono poche, ma rendono l’idea di cosa sia successo nel lontano 1909.
Nei paesi dell’ est Europa il mito dei vampiri si perde nei secoli e, ancor prima che Bram Stoker desse inizio ad un fenomeno mondiale, le dicerie e i processi ai presunti vampiri sono stati a centinaia.
La donna di cui vi parlerò si chiamava Ioana Constantinescu, chiamata anche Ioana the Bloodthirster sul web ( “assetata di sangue”). Morì nell’autunno del 1909, nel pieno della sua giovinezza e quando il coroner concluse l’autopsia per conoscerne le cause sul suo rapporto scrisse:
” … Morte per l’ingestione intenzionale di grandi quantità del suo stesso sangue …”
Siamo di fronte ad un caso di vampirismo, autolesionismo, o ad una vera e propria patologia?
Esiste una malattia chiamata “sindrome di Renfield”, descritta per la prima volta dallo psicologo Richard Noll. Essa si sviluppa nella maggior parte dei casi attraverso tre fasi:
Inizialmente, di solito durante l’infanzia, il soggetto che la sviluppa pratica l’auto-vampirismo, come Ioana. Chi ne è affetto si infligge ferite per poterne bere del sangue, il cui sapore e la cui visione provocano piacere; dopo la pubertà la pratica viene spesso accompagnata dalla masturbazione.
La seconda fase della malattia vede invece svilupparsi nel soggetto la zoofagia: il desiderio cioè di cibarsi di animali, in particolare di berne il sangue. Il malato, in una buona percentuale di casi, accompagna i propri gesti con pratiche sessuali.

La fase conclusiva della sindrome infine porta chi ne è affetto a desiderare sangue umano; il malato può procurarselo con il consenso della vittima, ma in alcuni casi si fa ricorso alla violenza e, all’estremo, addirittura all’omicidio.

Divago ancora un attimo per dare una dritta: bere il sangue fa male!
Il vampirismo è un fenomeno crescente tra gli adolescenti: secondo lo psicoterapeuta Bianchi di Castelbianco potrebbe essere una tendenza forse legata a tutte le recenti saghe sui vampiri.
Ma occhio! Il sangue umano infatti è ricco di ferro e il corpo ha difficoltà ad espellerlo: un’overdose di ferro, in quella che i medici chiamano “emocromatosi”, può condurre ad una vasta gamma di malattie, tra cui danni epatici, accumulo di liquidi nei polmoni, problemi neuronali, disidratazione e una bassa pressione sanguigna.
A queste aggiungo io tutta una serie di malattie trasmissibili attraverso il sangue, come l’ HIV.

Ora torniamo a Ioana.
Ioana Constantinescu aveva 27 anni alla sua morte (quindi non più un’adolescente che beve il proprio sangue come è stato verificato nei casi della sindrome) e viveva a Timişoara, nella Romania occidentale.
Secondo le informazioni prese da alcuni conoscenti della ragazza molti in tutta la borgata di Timişoara erano a conoscenza di alcuni suoi comportamenti a dir poco strani, come ad esempio la sua adesione al Zoroastrismo e in particolare alla Spənta Armaiti (sta per “Santa Devozione” ed è la devozione ad una delle sei divinità principali del culto).
In tutta la zona era per questo additata come una strega, temuta da molti e ( succede a volte anche questo) idolatrata da altri.
Le storie su di lei a quanto pare sono famose in gran parte della Romania e all’inizio del 900 assunse il nomignolo Strigoaică nel bosco. Molti del luogo affermarono la sua consuetudine all’emo-ingestione e alle autorità giurarono di averla più volte vista tagliarsi con un coltello per poi bere il suo stesso sangue dalle gambe o dai polsi. In questo modo, dicevano, lei compiva veri e propri artefici per il bene o il male di qualcuno.
Queste sue presunte capacità portarono alcuni a divenirne seguaci e a chiederle favori o concessioni, un po’ come si faceva con i santoni, come l’amore di una ragazza, piuttosto che ricchezze o guarigioni miracolose.
Ma attirare gente spesso provoca anche un effetto contrario: due (allora) ministri cristiani e le loro mogli cercarono di smascherarla pubblicamente e per sbarazzarsi di lei l’accusarono di essere posseduta dal demonio, così fecero una petizione pubblica per scacciarla da Timişoara. Nella notte del 21 ottobre Ioana venne trascinata fuori dalla sua casa da una cospicua folla
e picchiata con bastoni e pugni.
Venne portata in ospedale e lì per tutta la notte urlò maledicendo i due ministri e le loro mogli, che lei credeva fossero gli artefici di quell’aggressione.
Il giorno dopo scappò dall’ospedale per tornare a casa sua e il 23 Ottobre venne trovata morta in casa da alcuni suoi confratelli. I testimoni oculari che entrarono nella casa prima che venisse tutto chiuso dalle autorità dissero che al centro della sala dove venne trovata era stato preparato un altare su cuoi c’erano erbe e incensi. Alcuni simboli esoterici erano disegnati ovunque e a terra al suo fianco c’era una coppa rovesciata con all’interno ancora del sangue, che ovviamente aveva imbrattato anche il pavimento.
I seguaci dediti al Zoroastrismo spiegarono che l’altare è chiamato la “lastra di Comunione” e quella che aveva preparato la donna in realtà era un cerimonia, in cui si doveva bere il proprio sangue da una coppa sacra per conciliarsi con il proprio Dio ( o Dea nel suo caso) e chiederne i favori.
Morta per ingestione di troppo sangue dunque…
Ma c’è un altro risvolto macabro: una coincidenza forse, ma il fato volle che entrambi i ministri e le loro mogli morirono prima della fine dell’anno, una coppia a seguito di un incendio nel loro fienile e l’altra schiacciata da un albero che cadde loro addosso durante una loro passeggiata.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere