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La vera storia della strega di Blair

Vi piacciono i film horror? Vi fanno paura ,vero? E se scopriste che quei film che vi fanno paura sono tratti da storie vere, come vi sentireste? Ecco un film tratto da una storia vera: The Blair Witch Project.
Nel film tre studenti registi vanno nei boschi del Maryland per girare un documentario sulla leggenda della strega di Blair e scompaiono misteriosamente. Un anno dopo, un sacchetto pieno di videocassette viene trovato nel bosco e le immagini registrate dal trio danno alcuni indizi sulla loro orribile sorte. Il film è stato un enorme successo, tanto che i registi hanno guadagnato centinaia di milioni di dollari e sono andati subito dopo in pensione. Il film, pur essendo girato in “modalità documentario”, non era vero come alcuni hanno pensato, ma abilmente recitato da tre attori: Heather Donahue, Joshua Leonard e Michael Williams. Il film però si ispira a qualcosa di terribile realmente accaduto. Ecco a voi la lunga storia di Blair e della strega che la ha terrorizzata.
La storia di Blair (poi divenne Burkittsville), nel Maryland, è più vecchia di quanto si possa immaginare. Nel 1771, data della sua fondazione, aveva non più di due strade e una dozzina di case. Per 14 anni la città prosperò normalmente fino a quando alla fine del 1785 Elly Kedward, una donna del luogo, fu accusata di stregoneria. Alcuni bambini dissero alle autorità che lei li aveva portati a casa sua e preso il loro sangue con strani strumenti.
Nel bel mezzo dell’inverno di quell’anno la donna venne giudicata colpevole di stregoneria e venne espulsa dal paese. Per punizione venne lasciata nuda nella foresta vicino alla cittadina e ciò causò sicuramente la sua morte. Probabilmente morì congelata, ma alcuni dicono che il suo corpo venne ritrovato in una pozza ghiacciata, quindi sarebbe annegata mentre cercava rifugio nella foresta.
Passò un anno e in città iniziarono ad accadere cose strane: durante il rigido inverno del 1786 tutti i bambini e gli adulti che avevano accusato strega Elly scomparvero senza lasciare traccia. Tutti i cittadini, timorosi e creduloni, imputarono la cosa alla strega e giurarono di non menzionarne più il nome per paura di attirare una maledizione sul paesino.
Nel 1809 in una vecchia casa abbandonata venne ritrovato un libro misterioso, che sulla prima pagina portava il titolo “Il culto della strega di Blair”. Gravemente danneggiato e leggibile solo in piccole sezioni, rivelò la storia di una strega che è stata abbandonata nel XVI secolo nel bosco fino alla morte. Una strana analogia con Elly Kedward che inquietò tutti i cittadini di Blair.
Nel marzo del 1825 la città non si chiamava più Blair, ma Burkittsville e la paura tornò con la morte di un bambino trovato annegato nel torrente Tappy Orientale. Nel mese di agosto dello stesso anno 11 persone giurarono di aver visto una bambina di soli dieci anni annegare nello stesso torrente. Tutti i testimoni di quel terribile evento affermarono di aver visto una mano pallida uscire dall’acqua e tirare la ragazza in acqua. Il suo corpo non fu mai trovato, nonostante tutti gli sforzi dei cittadini e delle autorità.
Dopo quei due casi la città ebbe più di mezzo secolo di tranquillità, tant’è che la leggenda della strega venne quasi dimenticata da tutti. Un giorno del 1886 Robin Weaver, un bambino di 8 anni di Burkittsville, seguì la madre nel bosco per raccogliere le castagne cha tanto piacevano al piccolo, ma in pieno giorno il bambino sparì: la madre disse di averlo sempre avuto vicino, ma il bambino si stancò di camminare e lei lo lasciò ad attenderla seduto su una roccia. Dopo essersi chinata per raccogliere alcune castagne si voltò e il bambino non c’era più. Iniziarono subito le ricerche, ma quando scese oscurità il ragazzo non era ancora stato ritrovato e tutti temettero il peggio.
Le ricerche non si fermarono e cinque uomini si offrirono volontari per continuare a cercarlo durante la notte nella foresta della strega. Dopo due giorni il gruppo di ricerca non era ancora tornato, tanto meno il ragazzo scomparso. A questo punto lo sceriffo mandò una seconda squadra, stavolta composta di persone addestrate e armate che dopo poche ore si trovarono di fronte ad uno spettacolo terrificante. Il primo gruppo venne ritrovato, ma dei ricercatori c’erano solo alcuni pezzi: i loro corpi erano stati sventrati e sparsi sul selciato, con le facce deformate in espressioni orribili e le mani legate. Vedendo quella scena infernale i ricercatori tornarono in città e dopo aver fatto rapporto si rifiutarono di tornare nel bosco per raccogliere i cadaveri. Lo sceriffo stesso, assieme ad altri suoi sottoposti, andò a controllare di persona per rimuovere ciò che restava dei corpi. Con sorpresa di tutti i corpi erano spariti dal luogo dove arano stati trovati e al suolo lo sceriffo trovò solo un po’ di sangue secco.
La ricerca venne sospesa perché non c’era nessuno che avesse il coraggio di entrare di nuovo nella foresta maledetta: tutti temevano la stessa fine dei primi uomini che andarono a cercare il bambino. Robin Weaver non fu mai più rivisto ed i suoi genitori non ebbero mai un corpo da seppellire.
Passarono ancora molti anni e arriviamo nel 1925, quando un cittadino di Burkittsville, Rustin Parr, decise di costruire una casa nel bosco, in un posto che era a più di 4 ore di cammino dalla città. Rustin era un uomo di circa 40 anni e lavorò gran parte della sua vita nel negozio degli zii di alimentari. I suoi zii però morirono entrambi nel giro di un anno e questo lo scosse moltissimo. Era molto conosciuto in città e quando decise di andare a vivere nel bosco molti pensarono che fosse impazzito. Rustin da quel giorno non fu mai più visto in città.
Il 13 novembre 1941 la vita tranquilla di Burkittsville finì per opera proprio di Rustin Parr.
Quel giorno una bambina di nome Emily Hollands uscì per la strada a giocare con i suoi amici e non tornò più a casa. Aveva solo 7 anni e dopo alcune ore di ricerca per le viuzze del paese i sospetti si spostarono subito sul bosco. Le autorità, come se guidate da un sesto senso, andarono direttamente alla casa di Rustin e li trovarono la bambina. Emily venne trovata con le mani e i piedi legati, il suo corpo era tagliato in più punti con un coltello, sul corpo erano disegnati strani simboli e il suo cranio è stato schiacciato con forza. Era stata vittima di un macabro rituale.
Meno di un mese dopo Kyle Brody , un altro ragazzino, andò dalla zia a Burkittsville che lo avrebbe ospitato per qualche tempo mentre i genitori aggiustavano la casa da poco acquistata. Un pomeriggio uscì per andare a pescare, ma non fece ritorno a casa. Sfortuna volle che la città fosse colpita da un tremendo uragano che mandò nel panico i cittadini di Burkittsville. Le ricerche iniziarono solo dopo alcuni giorni e lo sceriffo dapprima pensò che fosse morto in seguito al terribile temporale, come purtroppo alcuni sfortunati abitanti.
Venne anche lui portato in quella maledetta casa nel bosco, ma non morì. Venne trovato in tempo, dopo 15 giorni, incappucciato con un sacco di patate e gravemente ferito da una lama di coltello. Ciò che subì e a cui dovette assistere lo segnarono per il resto della vita.
Oltre Emily Hollands altri 6 bambini vennero rapiti dopo Kyle e uccisi in riti macabri. Il ragazzo fu costretto a guardare tutto, mentre i bambini venivano uccisi da quel mostro.
Il povero ragazzo raccontò che fu costretto a stare in un angolo della stanza e assistere ai riti di quell’uomo senza parlare. Disse inoltre che Rustin commetteva i suoi crimini assieme a una donna dalla carnagione stranamente pallida con occhi neri e dalla voce flebile e stridula. La sua testimonianza fu fondamentale per poter incolpare il criminale, perchè indicò la posizione dove i cadaveri dei bambini vennero seppelliti. I corpi di 7 bambini vennero trovati sotto delle assi di legno nella casa di Rustin, tutti in decomposizione avanzata.
Rustin fu catturato per caso a 20 km di distanza dalla casa da un cacciatore che si addentrò nel bosco. Il processo al serial killer iniziò pochi giorni dopo e il 22 novembre 1941 Rustin Parr fu impiccato.
Quel giorno tutti pensarono che la maledizione della Strega fosse finalmente finita, ma mancava ancora qualcosa per scrivere la parola fine: l’unico sopravvissuto al massacro dei bambini, Kyle Brody , pur essendo sfuggito alla morte, ebbe un triste futuro.
Nel 1957 venne ricoverato in un ospizio, dopo essere stato arrestato più di una volta per vagabondaggio. Per anni è stato spostato da un istituto mentale a un altro, causando sempre problemi, come esplosioni di rabbia incontrollata. Nel 1961, dopo aver ricevuto il pasto del giorno, Kyle prese il cucchiaio di legno lo spezzò facendone una punta e lo spinse in profondità nel suo polso strappando la carne e le vene. Morì dissanguato e i dottori affermarono che in quei momenti per loro terribili sul suo volto si dipinse un sorriso, come se si fosse liberato di un dolore atroce che lo opprimeva. La maledetta strega di Blair quindi è riuscita ha completare il lavoro, uccidendo tutti i predestinati rapiti da Rustin Parr.
Al giorno d’oggi, un po’ per notorietà del luogo, un po’ per esibizionismo, alcune persone visitano la foresta di Blair alla ricerca della strega, senza però successo. Ma come vi ho appena raccontato, LEI di solito scompare di tanto in tanto, per poi tornare all’improvviso, uccidendo tutti coloro che sono coinvolti, siano essi uomini o bambini. La maledizione della strega di Blair non si è mai spenta.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere