ANN, LA BAMBOLA CHE HA PAURA DEL BUIOOggetti maledetti: Ann, La bambola che ha paura del buio

In Kentucky, precisamente a Louisville, c’è un’enorme costruzione rimasta per oltre tre decenni abbandonata ed oggi in completo sfacelo. Si tratta del Waverly Hills Sanatorium ( nel 1962 cambiò nome in Woodhaven Geriatrics Sanitarium, ma ebbe vita breve e all’inizio degli anni ’80 venne definitivamente chiuso) famoso in tutto il mondo per essere stato luogo di morte di oltre 63.000 persone.
(Sul sanatorio Waverly Hills ho scritto un articolo apposta tempo fa, potete consultarlo se volete approfondire)
Le morti ovviamente non erano tute volute: inaugurato nel 1910, quando in America scoppiò l’inarrestabile tubercolosi, aveva due precisi compiti, cioè ospitare i malati e trovare una cura efficace contro la malattia. Era un ospedale all’avanguardia e presto arrivarono malati da tutto lo stato ( anche oltre confine) nella speranza del miracolo, non sapendo che una cura vera e propria non c’era e che i medici usavano molti malati per testare i loro intrugli e le loro medicine sperimentali, spesso ammazzandoli prima del tempo.
In ogni caso non è del sanatorio che voglio parlarvi, ma di una bambina di nome Ann. Ann nel 1920 aveva soli 13 anni e si ammalò di tubercolosi; i suoi genitori la portarono al Waverly Hills Sanatorium nella speranza che si trovasse una cura al più presto, ma la piccola passò molti mesi nell’ospedale. Venne condotta nel padiglione dei bambini, dove erano ricoverati decine di suoi coetanei, e ebbe almeno la possibilità di passare qualche tempo in modo spensierato.
Per fortuna di Ann e degli altri ragazzini ricoverati una delle infermiere era Lois, forse l’unica prendeva davvero a cuore la loro vita e cercava come poteva di alleviare le loro sofferenze giocando con loro e intrattenendoli. Lois lavorò presso l’istituto dal 1919 al 1935 sempre a contatto con loro ed era responsabile del benessere dei bambini: dai diari ritrovati della donna non sorprende che molti dei suoi pazienti si siano affezionati a lei.
Ann, purtroppo, come tanti suoi coetanei, era in realtà condanna a morte. Ma la storia della bambola di Ann inizia proprio da qui, dagli ultimi mesi di vita della bambina: i genitori le regalarono una bambola di porcellana vestita da pastorella che la bambina volle chiamare come lei: disse a Lois che era consapevole che stava male e che voleva che alla sua morte l’infermiera la prendesse con se; chiamandola Ann come lei Lois non si sarebbe dimenticata di lei.
Lois da quel suo gesto commovente iniziò a tenere i suoi diari e ogni anno li riempiva di ogni loro disegno, ogni loro racconto e ogni loro regalino: molti bambini seguirono l’esempio di Ann e spesso regalavano un foglietto piegato, un disegno, un gingillo, un giocattolo alla donna, che dal suo canto promise ad ognuno di loro di custodire in una camera apposta a casa sua in loro ricordo.
In 16 anni di servizio presso il sanatorio Lois vide morire molti, troppi bambini, ma più volte nei suoi diari affermò che il loro spirito la seguivano fino alla sua casa ed entravano nei regali che le facevano: la donna era fermamente convinta che i piccoli pazienti, quando cedevano alla tubercolosi, la seguissero a casa nella speranza che potesse continuare a prendersi cura di loro. Un amico consigliò a Lois di porre nella stanza dei giocattoli delle urne per ospitare quelle anime sfortunate.
Così ebbe inizio la collezione di giocattoli di Lois. La donna continuò a scrivere diari dettagliati sui bambini e i loro regali per molti anni, anche dopo che si ritirò dal lavoro, ed in particolare raccontava che Ann ( la bambola) era la reincarnazione dello spirito della piccola Ann ( la bambina): Lois affermava che Ann era terrorizzata dal buio e dei tuoni e spesso le chiedeva di farle compagnia durante i temporali; allo stesso modo il suo spirito, che era certa vivesse nella bambola, gridava spesso “aiuto” nel bel mezzo della notte con una voce tremante. Lois raccontò anche alla figlia, che ereditò la stanza dei giochi, che la bambola Ann un volta pianse addirittura perchè venne lasciata la buio: Lois era solita lasciare dei lumini a cera nella stanza, ma vi fu un tornado che la costrinse a casa diversi giorni e la cera finì; sentì una voce di bambino provenire dalla stanza dei giocattoli e vide una lacrima che scendeva lungo una guancia della bambola. L’asciugò con il suo fazzoletto credendo fosse semplice umidità, ma con suo stupore il braccio destro di Ann si alzò e si abbassò, come se la stesse salutando.
Lois morì negli anni ’80 e la figlia, molto paurosa e superstiziosa, si liberò di tutti gli oggetti collezionati dalla madre. Alcune cose le tenne, tra cui la bambola, che però periodicamente cede a gruppi di investigatori del paranormale affinchè la studino e cerchino di capire il mistero che la circonda.
I ricercatori hanno avuto modo di studiare Ann per diverso tempo e hanno registrato molti fenomeni paranormali al suo cospetto. La bambola di giorno ha un aspetto perfetto e curato, segno che Lois la tenne come un cimelio su una mensola, ma di notte nei pressi di Ann si registrano bruschi cali di temperatura e un odore strano, come quello che si avverte in un seminterrato umido.
Proprio nel 2016 un gruppo di Kansas City ha avuto modo di esaminare la bambola per oltre un mese e, per condurre un esame approfondito e alla vista di tutti, ha posizionato delle telecamere nella stanza dove era custodita Ann, poi ha creato un canale online affinchè tutti potessero osservarla e comunicare eventuali fenomeni paranormali. Ne sono risultate molte cose strane..
Sotto costante sorveglianza per due settimane in streaming 24 ore al giorno, la bambola è stata osservata da molti appassionati.
Durante quel periodo è accaduto questo:
– Due operatori del gruppo di Ghost Hunters, durante il lavoro, hanno registrato un debole lamento e un pianto sommesso di un bambino provenire dalla stanza di Ann.
– Due colleghi hanno posizionato un sensore EMF vicino alla bambola Ann, poi uno di loro le ha posto una domanda diretta: <<Ciao Ann, benvenuta nel nostro ufficio. Ti piace la tua nuova casa?>> Venti secondi più tardi la luce del rivelatore ha iniziato a lampeggiare per diversi secondi prima di spegnersi per diverse ore.
– In una registrazione del gruppo di investigatori nel video il volto della bambola sembra muoversi prima a sinistra poi a destra e infine fermarsi nella posizione originaria.
– L’utente Julie Smith ha scritto per segnalare di aver visto Ann muovere il capo diritto alla telecamera per una frazione di secondo e poi tornare in posizione normale.
– I visualizzatori Megan Brooks e un suo amico hanno riportato che il 28 aprile, alle ore 23.05, hanno visto Ann chiudere gli occhi un paio di volte e alle 23.15 ha inclinato la testa verso sinistra per una frazione di secondo.
– Il 29 aprile sono giunti ben 5 messaggi di cybernauti che hanno affermato che Ann ha mosso un braccio, la testa per tre volte in 10 minuti e addirittura è apparso un volto contro il muro dietro la bambola per alcuni secondi.
– Tra l’1 e il 3 maggio lo streaming si è dovuto fermare perchè nella notte del 1° maggio tutte le telecamere sono andate fuori uso durante la notte a circa un’ora di distanza l’una dall’altra e tutte prima di spegnersi hanno registrato un misterioso flash.
– Il 3 maggio l’utente Pamela Ann Szczepanska ha scritto che lei e sua madre, tra mezzanotte e le 0.06 hanno visto il volto di Ann contrarsi più volte in spasmi.
– L’ 8 maggio alle ore 18.50 l’utente Whitney Ware ha visto Ann tremare.
Le analisi su Ann stanno andando avanti e il gruppo di ricercatori ha affermato che dopo i loro test passeranno al bambola , d’accordo con al proprietaria, ad un altro gruppo di studiosi. Molti video della bambola e dei fenomeni che l’hanno circondata sono online e si possono consultare.
Pare proprio che questa bambola sia una delle più inquiete e sicuramente ne sentiremo spesso parlare anche in futuro.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere