Il tavolo dei suicidi del Delta Saloon

Quand’è che un oggetto può definirsi maledetto? Non è chiaro: normalmente si crede che un oggetto sia maledetto quando è al centro di fatti non spiegabili con la sola ragione o quando attorno ad esso si verificano eventi tragici o cruenti che vanno oltre le semplici coincidenze.
Ovviamente bisogna credere nelle maledizioni per credere nella possibilità che un oggetto possa portare sfortuna o disgrazia, ma al mondo esistono moltissime cose che la gente superstiziosa vede come maledette. Normalmente si parla di bambole o quadri, ma questo è un esempio di come qualunque cosa possa spingere le persone a sospettare anche degli oggetti di uso più frequente.
Nel Delta Saloon di Virginia City, in Nevada, c’è un antico tavolo ormai utilizzato solo per esposizione che ha assunto l’appellativo di “tavolo dei suicidi”. Faceva parte della vecchia banca del paese e dal 1862 per oltre un secolo ha visto parecchi giocatori indebitarsi, vincere e perdere (da quando fu portato nel saloon venne usato per il gioco d’azzardo); il fatto è che legati a questo tavolo ci sono almeno 3 suicidi e decine di malori di persone che si sono sedute ad esso. Proprio per questo oggi è additato come tavolo maledetto e nessuno osa sfidare la sorte sedendosi nei suoi pressi, nemmeno per una foto ricordo.
Invece di raccontarvi personalmente la sua storia, questa volta vi riporto ciò che riporta il cartello del saloon, anche perché è molto esaustivo. Su di esso si legge:

«Tavolo dei suicidi. Così chiamato perché i tre precedenti proprietari si sono suicidati a causa degli ingenti debiti di gioco contratti a questo tavolo.
Originariamente era un tavolo della Faro Bank, che lo portò a Virginia City nei primi anni del 1860. Il primo proprietario, conosciuto come “Black Jake”, una sera perse al gioco 70.000 $ e venne trovato morto seduto a questo tavolo dopo essersi sparato alla testa. Il secondo proprietario lo acquistò e lo portò nel Delta Saloon. Il suo nome si perde nella storia, ma è certo che usò questo tavolo per giocare d’azzardo durante le notti private con i suoi amici. Anche lui perse molti soldi e non potendo pagare i suoi debiti si suicidò sparandosi in volto. Alcuni documenti riportano che fu salvato in tempo, ma che morì comunque pochi giorni dopo.
Il tavolo è stato poi conservato per alcuni anni e tolto dalla sala perché nessuno voleva sedersi nei suoi pressi. È stato infine trasformato in un tavolo da roulette e negli anni ’90 la sua reputazione sembrava essere stata dimenticata, fino a quando una notte di tempesta un minatore, che era stato ripulito in qualche altra casa da gioco, giunse al saloon mezzo ubriaco. Si sedette al tavolo, si giocò con il proprietario il suo anello d’oro valutandolo 5 $ e vinse. Giocò tutta la notte e la mattina dopo aveva vinto più di 86.000 $ in contanti, diversi cavalli e una clausola su una miniera d’oro. Tutto ciò che il proprietario aveva al mondo. Questo causò il terzo suicidio.
Molti uomini famosi hanno giocato d’azzardo sul panno verde di questo tavolo. Alcuni hanno vinto, altri hanno perso, ma tutti hanno sempre mostrato un certo disagio quando avevano a che farci.. Il tavolo dei suicidi è davvero una reliquia piena di ricordi del centro storico. E chissà, forse i fantasmi dei vecchi proprietari sono ancora appoggiati sui gomiti, attendendo il loro turno di gioco. Virginia City è una città di cimeli, ricordi e fantasmi del passato!»

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere