valdimir-durov-luomo-che-parlava-con-gli-animaliValdimir Durov, l’uomo che parlava con gli animali.

Tutti noi da piccoli abbiamo sognato di poter parlare con i nostri amici animali, ma il poter diventare come il famoso Dottor Dolittle è sempre rimasto un sogno nel cassetto. C’è da dire che alcuni animali sono molto intelligenti e con il tempo imparano a capire gli ordini dei loro padroni, ma questo è ben lunghi da riuscire effettivamente a parlare con loro.
Oggi si tentano molti esperimenti di empatia e di sviluppo dell’intelligenza animale, ma per fortuna si sta passando pian piano al cercare di capire il loro linguaggio piuttosto che far loro imparare il nostro.
Nella storia sono stati molti ad affermare di aver trovato un modo per discutere e parlare del più e del meno con il proprio animale, ma ogni volta gli studiosi hanno dimostrato che si trattava di truffatori o di persone che in qualche modo usavano “trucchetti” per farsi capire dai loro amici pelosi.
Un caso però lasciò anche i più scettici un po’ titubanti: si tratta del caso di Valdimir Durov che nel 1884 divenne famoso per il suo “contatto psichico” con gli animali.
Valdimir Durov e suo fratello Anatoly erano due artisti circensi, diventati icone del circo russo anche per il loro atteggiamento anarchico contro lo zar autocratico e il suo governo, che in qualche modo contribuì, con battute ironiche satira politica, a portare avanti la rivoluzione sovietica.
A Vladimir Durov a Mosca vennero dedicati una strada e un teatro (che sono ancora esistenti), ma le sue capacità andavano ben oltre clown-satirico con cui iniziò la sua carriera. All’inizio del 1880 Durov era considerato già un eccezionale uomo di circo e uno straordinario addestratore di animali, ma nel tempo la sua straordinaria capacità di far eseguire agli animali tutti i numeri e gli esercizi che voleva lasciarono di stucco ogni spettatore.
Durov giustificò quel suo talento affermando che aveva la capacità di stabilire un contatto psichico con gli animali e che quindi era perfettamente in grado di comunicare con loro qualsiasi argomento e di far loro comprendere ogni ordine, anche il più bizzarro e inconsueto.
Gli spettacoli dei fratelli Durov ebbero un enorme successo e le dichiarazioni del clown/domatore giunsero presto all’attenzione del professor W. Bechterev, direttore dell’Istituto di ricerche cerebrali di San Pietroburgo. L’uomo era molto scettico a riguardo, ma nello stesso tempo affascinato dalla possibilità che vi fosse qualcosa di vero, così invitò Valdimir Durov a dimostrare le sue affermazioni di fronte ad un gruppo di studiosi.
Durov accettò l’invito e raggiunse il professore a San Pietroburgo, dove venne sottoposto ad un esperimento con un cane fox-terrier di nome Pikki. Ovviamente soggetto e animale non si erano mai visti prima.
A Durov venivano comunicati alcuni ordini da Bechterev e l’uomo senza proferir parola, doveva trasmetterli al cane. La lista dei comandi veniva consegnata di volta in volta a Durov su un foglio piegato e di livello via via più complesso.
Durov per comunicare gli ordini di Bechterev prendeva fra le mani la testa di Pikki, lo fissava negli occhi e cercava di imprimere le istruzioni direttamente nel suo cervello tramite il suo “flusso psichico”.
La prima delle prove, quella più semplice studiata da Bechterev e i suoi colleghi, chiese a Durov di fare in modo che il cagnolino saltasse sopra una determinata sedia, si arrampicasse sul tavolino accanto e poi raspasse il quadro che vi era appeso sopra. Durov ci mise molti minuti per comunicare la procedura e imprimere i segnali nel cervello di Pikki, ma alla fine il cane si mosse.
Ecco cosa scrisse Bechterev nel suo rapporto:
« Pikki, dopo qualche attimo di smarrimento, balzò su una sedia e poi su quella accostata alla parete e con la stessa rapidità saltò sopra il tavolino. Si sollevò sulle zampe posteriori, raggiunse il ritratto con la zampa anteriore destra e lo grattò per qualche istante. »
Tutte le sequenze di ordini vennero eseguite, anche se alcune richiesero diversi minuti a Durov per comunicarle. Bechterev però non riuscì a sciogliere tutti i suoi dubbi e successivamente affermò di aver escogitato un modo per comunicare egli stesso alcuni dei più semplici ordini a Pikki.
Il celebre scienziato rimase colpito dal test, ma non escluse la possibilità che lui e Durov avessero involontariamente indirizzato il cane con movimenti degli occhi. Per risolvere i suoi dilemmi Bechterev inviò due suoi colleghi a Mosca, dove si esibiva il circo dei Durov, e lì il circense venne sottoposta ad un altro test, sempre con il cane Pikki.
Questa volta Durov, dopo ave letto sul foglio la sequenza da far eseguire al cane, venne bendato ( si provò anche a coprirgli il volto con schermi metallici) in modo da escludere ogni influenza sull’animale durante lo svolgimento del test. Pikki eseguì tutti i loro ordini “psichici”.
Bechterev a quel punto ammise che Durov potesse disporre di qualche abilità sconosciuta in grado di influenzare a piacere gli animali. Non volle mai dichiarare che Durov fosse capace di comunicare con gli animali psichicamente, anche perché al tempo vantava una posizione molto importante e temeva che facendolo un giorno qualcuno avesse velato il “trucco” di Durov e lui avrebbe perso credibilità.
Durov riusciva realmente a comunicare con gli animali, oppure era solo un uomo molto più furbo degli altri al punto da ingannare un’intera commissione di studio?

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere