infermiera lugoAngeli della morte: l’infermiera di Lugo

Degli angeli della morte,si parla poco. In Italia. Invece il caso di Daniela Poggiali, l’infermiera di Lugo accusata dell’omicidio di un’anziana degente e sospettata della morte di molti altri pazienti (stanno indagando su 93 casi) ha fatto il giro d’Europa. Tanto che i giornali britannici hanno già pubblicato interviste e storie che riguardano il caso.

E da noi? Da noi pare che tutti siano presi dai serial killer, ma non da questo tipo di serial killer. Perché gli angeli della morte sono serial killer a tutti gli effetti. E sono i più pericolosi di tutti. Certo. Il loro modus operandi, nella maggior parte dei casi, non prevede spargimenti di sangue, uso di seghe elettriche o squartamenti.

No. Gli angeli della morte o della misericordia, a seconda dei casi, uccidono in sordina. Ma come? Innanzitutto, come nel caso di Daniela Poggiali,lavorano in ambienti in cui la morte è di casa: case di riposo, case di cura, ospedali. Luoghi, insomma, in cui non è escluso che chi entra possa uscirne cadavere.

Angeli della morte: così eccezionalmente normali

Per cui l’angelo della morte (che spesso è donna, ma può essere anche uomo) ha una discreta agilità di movimento: davvero se muore un paziente di 94 anni qualcuno si insospettisce? Magari è anche vero che il 94enne era in ospedale per un problema all’anca, ma il fatto di morire, a 94 anni, rientra nella norma.

Diverso sarebbe il caso di un 20enne che, per un disturbo articolare, ci lascia le penne, così, all’improvviso. E difatti gli angeli della morte difficilmente si mettono ad ammazzare ventenniin buona salute. Non lo fanno perché, diversamente, attirerebbero l’attenzione.

Per dispensare la morte, questo tipo di serial killer si serve di medicinali, della sua esperienza e delle sue capacità per non lasciare tracce: può iniettare veleni, farmaci di cui non resterà traccia (nel caso di un’autopsia), o semplicemente aria in vena. Può altresì decidere di soffocare la vittima con un cuscino.

Dato che i pazienti, nella maggior parte dei casi, non possono difendersi, non è molto difficile immaginare che si tratta di una lotta impari. Inoltre l’angelo della morte, come l’infermiera di Lugo,può agire praticamente alla luce del sole. Nessuno si insospettisce per un’infermiera che pratica un’iniezione. E’ il suo lavoro.

20141123_i3I moventi misericordiosi

Si è detto che vengono chiamati angeli della morte o della misericordia. L’angelo della morte è una figura mitica, è quello che accompagna i predestinati nel regno dei più. O che addirittura li sceglie. Nella tradizione biblica l’arcangelo Gabriele è un angelo della morte, è un messaggero di Dio.

Con il tempo si è capito che alcune persone uccidono i loro simili spinti da una sorta di misericordia. Da qui la distinzione tra angeli della morte e angeli della misericordia. Quelli che credono di avere una missione da portare a termine, come alleviare le sofferenze, vengono ricondotti alla misericordia.

Misericordiosa è la morte che arriva, finalmente, dopo lunghe e penose sofferenze. E, per estensione, misericordioso è colui che mette fine alle sofferenze. Solo che, molto spesso, anche chi dice di aver voluto portare sollievo, di solito ammazza persone che, sì, erano malate, ma che non avevano certo chiesto di morire.

Angeli della Morte e voglia di ammazzare

E non perché impossibilitate a farlo, ma perché ben lontane da quel desiderio. L’angelo della morte, invece, è qualcuno che non pensa di avere alcuna missione misericordiosa da portare a termine. Non è investito di alcun compito divino, non è messaggero di niente. Ammazza perché ammazzare gli dà piacere. Un piacere immenso.

Italian-nurse-Daniela-Pog-0121Tanto che quel piacere può diventare la sua ragione di vita. Non è in missione per conto di Dio, l’angelo della morte è Dio. Almeno nella sua testa. Soffre di una sorta di delirio di onnipotenza, può disporre a suo piacimento della vita degli altri. E gli altri, purtroppo, non possono fare molto per opporsi.

Come si è detto l’angelo della morte (o della misericordia) agisce in ambiente ospedaliero o del caregiving. E in molti casi le sue vittime sono immobili in un letto, sono sottoposte a trattamenti farmacologici, magari sono in coma, o sono semplicemente stanche, spossate, non autosufficienti. E questo le rende inermi. Indifese.

Guarda! Guarda come sono bravo!

Le vittime preferite dall’angelo della morte che non ha intenzione di muovere troppo le acque. Con i colleghi, di solito, ha un rapporto di amore e odio. Nel senso che quasi sempre pensa di essere migliore degli altri, migliore anche dei medici, ma non si sente apprezzato, sente che il suo valore non è riconosciuto.

Non è detto che ammazzi sempre perché voleva ammazzare. In tanti casi gli scappa il morto dopo che, magari, ha fatto di tutto per mettere in pericolo di vita un paziente tanto da dover intervenire in emergenza. In quel caso è un angelo della morte che vuole attirare l’attenzione su di sé.

Per cui provoca un’emergenza e poi si prodiga per farvi fronte. Inizialmente riceve molti complimenti, persino dai medici che, magari stupiti, devono riconoscere che la diagnosi o l’antidoto suggeriti dall’infermiera erano perfetti, incredibilmente perfetti. I sospetti iniziano a sorgere sempre troppo tardi.

In this photo taken on Monday, Oct. 13, 2014, Daniela Poggiali talks to a police officer escorting her to court in Ravenna, Italy. According to Ravenna prosecutor Alessandro Mancini, Poggiali, a nurse in the nearby hospital of Lugo, was arrested under the suspect of having killed several terminal patients with massive potassium chloride injections, just because they were difficult patients. (AP Photo/Giampiero Corelli)/RAV101/343079969988/PHOTO TAKEN ON MONDAY OCT. 13, 2014 /1410141534Una sfortuna nera. O un serial killer in corsia

E non può essere che così. Se le statistiche vengono fatte una volta l’anno è naturale che per capire se le morti sono in aumento o magari si concentrano in modo sospetto durante il turno di un solo infermiere passerà, come minimo, un anno. Chiaro che se le statistiche venissero fatte con più periodicità sarebbe meglio.

Non ci vuole un genio della statistica o una meravigliosa mente matematica per capire che se durante il turno di quel tale infermiere le persone muoiono come mosche non si può sempre e solo parlare di una gran sfiga. Ma purtroppo la figura dell’angelo della morte sembra un qualcosa per pochi appassionati di serie tv crime.

L’angelo della morte è un serial killer. E in Italia, in pochi mesi, sono stati arrestati in due. Solo che, probabilmente, hanno meno appeal e sono meno commerciali. Le loro vittime sono anziane. Non ci sono spargimenti di sangue. E non c’è il drammone tra coppie in crisi. Ma resta il fatto che si tratta di serial killer. Molto, ma molto pericolosi.

FONTE: http://www.tutticrimini.com