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Futoshi Matsunaga, il serial killer di Kitayusyu

Ci sono paesi che applicano ancora le leggi in maniera rigida e scrupolosa, alcuni dei quali arrivano ad emettere perfino la pena di morte per i reati più gravi; ciò purtroppo non impedisce ad alcuni individui di perpetrare i peggiori dei crimini mai concepiti dall’uomo.
In questo articolo vi parlerò di uno dei peggiori assassini giapponesi, ma per primo io leggendo le sue vicende e i nomi mi sono perso ad un certo punto ( perchè i nomi sono tutti simili e perchè l’uomo sterminò un’intera famiglia), quindi cercherò di distinguere i personaggi nella maniera più semplice possibile, a costo di ripetere il loro ruolo.
Futoshi Matsunaga è stato un serial killer giapponese che ha estorto denaro, imprigionato, torturato ed ucciso almeno 7 persone con al complicità di Junko Ogata, una ragazza considerata da molti totalmente sottomessa al suo volere. In realtà ciò che scaturì dalle indagini e dal processo sarà molto diverso…
Matsunaga nacque il 28 aprile 1961 a Kokura Kita-ku, nella prefettura giapponese di Fukuoka, ma è cresciuto nella città di Yanagawa. Considerato un ragazzo intelligente e promettente, era uno dei migliori studenti della scuola e la fortuna ha voluto che fosse anche molto affascinante per gli standard giapponesi. Proprio sul suo fascino fece leva per le sue conquiste giovanili, scatenando spesso l’invidia di molti rivali. Ciò portò presto il ragazzo ad avere problemi disciplinari e a finire in risse per qualche bella ragazza de luogo.
La sua situazione fu attentamente valutata dal consiglio scolastico che, nonostante i buoni voti, scelse di allontanarlo e trasferirlo in un altro istituto superiore: ufficialmente la causa fu il fatto che a 17 anni aveva intrecciato una relazione con una ragazzina delle scuole medie.
Ambito da molte ragazze anche nelle nuova scuola, a soli 19 anni si sposò ed ebbe subito dopo un figlio, ma la sua consapevolezza di essere “bello” lo condusse ad una vita disinibita e sempre in cerca di nuove emozioni.
Junko Ogata è nata il 25 febbraio 1962 a Kurume, nella prefettura di Fukuoka. Come Matsunaga è cresciuta in una famiglia tutto sommato benestante e in gioventù era descritta come una ragazza gentile e dolce, tanto che alla fine degli studi venne impiegata qualche tempo come maestra in una scuola materna. Junko però era compagna di scuola di Matsunaga al liceo e faceva parte di quella schiera di ragazzine follemente invaghite del ragazzo, tanto che più volte cercò un approccio, sempre finito male per via di mote altre ragazze decisamente più provocanti.
Junko però crescendo si mostrò disposta a tutto pur di entrare nelle grazie di Futoshi e non si arrese di certo quando l’uomo si sposò ed ebbe un figlio.
Nell’ottobre del 1982, durante un matrimonio a cui parteciparono entrambi e di dubbia integrità morale, Matsunaga fu coinvolto in un’orgia con più di una ventina di invitati e Junko (che fino ad allora veniva descritta come pudica e introversa) ne approfittò per “dare il meglio di se” con il suo ambito ragazzo.
E si vede che fu molto brava ad attirare l’attenzione dell’uomo, nonostante fosse una delle tante donne dell’orgia, perchè da allora i due iniziarono a frequentarsi sempre più spesso, divenendo quasi coppia fissa.
Futoshi Matsunaga era un uomo sicuro di se e la sua famiglia lo copriva ogni volta che finiva in qualche scandalo; proprio grazie al suo benessere nel 1983 riuscì a rilevare una società che fabbricava futon di nome “WORLD”. Il suo atteggiamento nei confronti dei dipendenti era al limite dell’umano e Matsunaga spesso arrivava a punire i loro errori torturandoli elettricamente con un teaser.
Nonostante fosse ancora sposato e padre di un bambino, Matsunaga passava la maggior parte del tempo libero assieme a Junko e nel 1985 le chiese di sposarlo.
La madre di Junko, Shizumi, convinta ancora che la figlia fosse una ragazza per bene, non approvava quel fidanzamento con Matsunaga su sua figlia e cacciò l’uomo diverse volte dalla sua casa, minacciandolo anche di chiamare la polizia. Lui, per tutta risposta, nel febbraio del 1985 attese che la donna rimanesse sola in casa e irruppe per legarla e violentarla più volte. Shizumi venne minacciata da Matsunaga che se avesse raccontato qualcosa alla polizia o avesse nuovamente ostacolato la sua relazione con Junko, lui avrebbe ucciso Junko e il resto della famiglia.
Shizumi si confidò con sua figlia Junko e la ragazza, saputo del gesto di Matsunaga, tentò il suicidio ingerendo una forte dose di tranquillanti. Futoshi Matsunaga si giustificò con Junko e la convinse che il suo gesto era solo un modo per riuscire a darle la libertà di andarsene di casa: in qualche modo riuscì a farle credere che tutta la famiglia la odiava e che voleva segregarla in casa ad occuparsi delle faccende quotidiane, a scapito della sua felicità.
Matsunaga e Junko cominciarono a vivere insieme nel marzo 1985, non in una casa qualunque, ma a casa dell’uomo assieme alla moglie e al figlio. Con la moglie Matsunaga era sempre violento e la trattava alla stregua di una schiava, tanto che la donna, che fino ad alora aveva sopportato le sue angherie per paura, dopo alcuni giorni fuggì con il figlio ed andò alla polizia per accusarlo di violenza, percosse e di averle rubato oltre 180 milioni di yen (circa 2 milioni di euro) impossessandosi del suo conto in banca e falsificando la sua firma.
Partirono le indagini ma la famiglia Matsunaga coprì il suo rampollo e ritardò di molto il processo a suo carico. Solo nel 1992 si giunse formalmente al verdetto di colpevolezza, ma nel mentre lui e Junko fecero perdere le loro tracce e vennero inseriti nella lista dei ricercati del Giappone.
Fino ad allora Matsunaga era solo un uomo violento e pericoloso, ma nel 1993 divenne (probabilmente) anche un assassino.
Nell’aprile del 1993 Matsunaga ammaliò ( a me non pare fosse bello, ma a quanto pare piaceva davvero alle donne) una donna sposata con tre figli rimasta anonima e la convinse a lasciare il marito e fuggire con lui. La portò a casa sua e disse alla donna che Junko era sua sorella. La nuova relazione a tre durò circa un anno, nonostante nel settembre di quell’anno uno dei figli della donna morì misteriosamente in casa loro.
Il fascino di Futoshi Matsunaga era tale che la donna, pur di restargli al fianco, non insinuò nemmeno il dubbio che la coppia c’entrasse con la morte del figlio: anzi, nel mese di ottobre si sbarazzò degli altri due figli mandandoli a vivere con il padre e il nonno.
Futoshi e Junko ( a questo punto non si può dire, come hanno fatto gli avvocati della ragazza, che non fosse complice) rubarono alla donna circa 12 milioni di yen ( 120 mila euro) e la donna morì, di nuovo “misteriosamente” nel marzo 1994. La polizia non riuscì dimostrare che i due avessero ucciso la donna o il suo bambino.
Dopo quel nuovo guaio Matsunaga ripiegò a casa di suo padre, assieme ovviamente a Junko Ogata. Andarono a vivere in uno dei condomini del palazzo di famiglia nel quartiere di Kokura Kita-ku, nella città di Kitakyushu. Come vicine aveva Kumio Toraya, la fidanzata del padre di Futoshi, e sua figlia.
Kumio era a conoscenza del carattere sregolato di Matsunaga, ciò nonostante anche lei cadde vittima del fascino dell’uomo e gli confidò alcuni precedenti penali accumulati nel suo passato; Matsunaga a quel punto utilizzò quelle rivelazioni per ricattare Kumio. La donna fu obbligata a pagare mensilmente una quota a Mtasunaga e a sottostare ai suoi giochi perversi: per tutto il 1995 Kumio e sua figlia di 10 anni furono tenute prigioniere nella stanza di Matsunaga, violentate sia da lui che da junko e costrette a subire umiliazioni di ogni tipo, come mangiare le proprie feci o rapporti incestuosi e con Junko. Le punizioni per i loro rifiuto erano atroci e spesso avvenivano con scosse elettriche o oggetti appuntiti.
Matsunaga si ingegnò anche di preparare per se un alibi per il suo prossimo omicidio: costrinse la bambina a mordere suo padre ( che era anche il padre di Futoshi) in modo che questo scoppiasse in una reazione furibonda e che Kumio prendesse le difese di sua figlia; in effetti tra Kumio e il padre di Futoshi iniziò una lite che si protrasse per giorni e Matsunaga si premurò di riprendere più volte i loro conflitti con una cinepresa.
Futoshi continuò a ricattare e divertirsi con Kumio, diventando sempre più perverso e brutale, raggiunse il culmine la mattina del 26 febbraio 1996, quando la donna morì durante un “gioco” con Junko mentre la bambina era a scuola. Kumio aveva solo 34 anni a Matsunaga convinse la figlia che era stata uccisa da suo padre dopo l’ennesima lite.
Junko e la bambina si occuparono del cadavere di Kumio e, dopo averlo fatto a pezzi, lo gettarono in mare vicino alla penisola di Kunisaki. La bambina si invaghì di Futoshi e da allora divenne in un certo senso complice dei due assassini, rimanendo perfino a vivere con loro e a dormire nel loro letto.
Lo stesso anno, Matsunaga trovò un altro bersaglio a cui sottrarre un po’ di denaro, una donna amica di Kumio che spesso l’aiutava a fare la spesa e alcune commissioni in città. Matsunaga riuscì a fare innamorare anche lei ( davvero non capisco come…) e promise anche a lei di sposarla al più presto e che Junko era solo sua sorella.
Così come Kumio, anche questa donna fu costretta a cose indicibili e venne segregata in una stanza insonorizzata. Dal suo conto sparirono 5 milioni e mezzo di yen ( circa 60 mila euro) e lei fu tenuta prigioniera e abusata da lui e Junko per diverse settimane.
La donna riuscì a scappare nel marzo 1997 gettandosi dal secondo piano: si ruppe una gambe e alcune costole e venne ricoverata per molto tempo, prima in ospedale, poi in una clinica psichiatrica. Non si è mai ripresa completamente da quella esperienza. Nuovamente Matsunaga se la cavò con un piccola multa e le indagini non andarono a fondo nella questione.
Nell’aprile 1997 Junko, dopo una violenta lite con Futoshi, scappò e non fece più ritorno, nemmeno a casa dei suoi. Matsunaga chiamò la famiglia di Junko, informandoli della sua assenza, ma non ricevando notizie di Junko si presentò a casa di Shizumi ( la mamma di Junko che aveva già violentato) e pretese di rimanerci finchè la figlia non fosse ritornata da lui.
Ci rimase diverso tempo, durante il quale più volte violentò Shizumi e la costrinse a girare un filmato in cui faceva sesso con lui. Usò quel filmato per ricattarla ed obbligarla ad assecondare uno suo volere.
Convinto che Junko fosse in qualche modo nascosta elle vicinanze e che la madre la coprisse sapendo dove era, Matsunaga inscenò il suo suicidio e scomparve tornando a casa da suo padre. Credendo che fosse morto, Junko fece ritorno dalla madre, solo per poi scoprire che era caduta nella trappola di Futoshi.
Matsunaga si vendicò in maniera brutale si su Junko, sia su Shizumi, che ritenne sua complice. Non soddisfatto se la prese anche con al sorella sposata di Junko, Rieko, che abitava di fronte alla madre.
Il padre di Junko, Takashige Ogata, pagò 63 milioni di yen (circa 750 mila euro) per convincere Matsunaga a lasciare stare la sua famiglia, ma l’uomo approfittando del fatto che il suocero era invalido da tempo, fece prigioniera tuta la famiglia e si trasferì da Junko. Abusò di Shizumi e Rieko moltissime volte e le punì ogni volta che poteva con scosse elettriche.
A questo punto mi fermo un attimo per una riflessione che solitamente faccio in fondo agli articoli. Junko da che parte stava? Era la vittima di Futoshi o sua complice? Vi dico subito che la condanna dei due fu esemplare e lei venne ritenuta colpevole al pari del compagno, ma lo assecondava per paura o per piacere?
Perchè questa domanda a questo punto della vicenda? Perchè non riesco a capire davvero il comportamento di Junko da ora in poi…
Il 21 dicembre 1997, mentre Matsunaga violentava madre e sorella davanti ai suoi occhi, Junko torturò suo padre di 61 anni con il teaser di Futoshi, uccidendolo per folgorazione. Dopo quella scena Shizumi impazzì e iniziò ad avere comportamenti violenti, tanti che un mese dopo, il 20 gennaio 1998, Matsunaga ordinò a Rieko e Junko di strangolare Shizumi, cosa che prontamente avvenne. Shizumi aveva 58 anni.
Pare che all’omicidio concorse anche il marito di Rieko, Kazuya, che in cambio di un risarcimento per la sua moglie libertina ( Matsunaga gli rivelò di averci fatto sesso più volte) aiutò Junko ad uccidere anche Rieko il 10 febbraio. La ragazza aveva solo 33 anni.
Non voglio complicare la storia, ma devo aggiungere il fatto che Kazuya e Rieko avevano una figlia di nome Aya, di 10 anni e un bambino di 5, Yuki. Tra poco capirete.
Kazuya era diventato un po’ troppo avido e minacciò Matsunaga di denunciarlo se non gli avesse pagato una cifra spropositata. La logica conclusione della vicenda fu che Futoshi colpì alle spella Kazuya, lo incatenò nel bagno e lo lasciarono lì imbavagliato fino a farlo morire di fame il 13 aprile 1998 all’età di 38 anni.
Alla fine in casa erano rimasti solo Furtoshi, Junko, la figlia 13enne di Kumio, Aya e Yuki, i due figli di Rieko.
Matsunaga, stanco dei capricci del bambino più piccolo, forzò Junko, Aya, e la figlia di Kumio ad uccidere anche il bambino Yuki, di soli 5 anni. Il 17 Maggio 1998 Aya strangolò Yuki mentre Junko lo teneva fermo.
La mattanza non era ancora finita: anche Aya ben presto iniziò a dare segni di squilibrio e Junko e la figlia di Kumio furono “costrette” a strangolarla il 7 giugno 1998.
Durante il processo la figlia di Kumio testimoniò che Matsunaga e Junko avevano violentato a torturato Aya prima che fosse uccisa, ma Junko, pur confermando molte altre sue colpe, negò quel fatto.
Se già tutta la vicenda è inquietante di per se, aspettate di sapere come si sbarazzarono dei cadaveri in quella casa.
Dapprima messi in una congelatore, quando non ci fu più posto Junko E Futoshi smembrarono i corpi di Takashige, Shizumi, Rieko, Kazuya, Yuki e Aya e li bollirono finche non divennero una massa informe, che versarono in alcuni vasi di grosse dimensioni. I resti vennero poi smaltiti pian piano portando i vasi uno per volta fuori di casa e condotti al mare.
La storia continua..
Nel luglio 2000 Matsunaga convinse un’altra donna ad uscire con lui. La donna era rimasta sola con due bambini da accudire e la prospettiva del matrimonio con quello che pareva un rampollo dell’alta società la convinse a frequentare l’aguzzino. Quando però decise di andare a vivere con Matsunaga incontrò Junko, che nuovamente si spacciò per la sorella. Almeno lei fu un po’ più sveglia delle altre e capì sin da subito che il rapporto tra Futoshi e Junko era ben diverso da quello che hanno due fratelli, così prese i suoi figli e se ne tornò a casa. Matsunaga però fece leva sulla sua condizione sociale e le disse che voleva crescere i due bambini dando loro il suo cognome e un futuro migliore, così la convinse ad affidarglieli, ovviamente assieme ad un contributo della donna di 20 milioni di yen (circa 220 mila euro).
Forse ( e scrivo “forse”) Matsunaga era davvero convinto ad allevare i due piccoli, anche perchè Junko fino ad allora non gli aveva dato figli e stavano entrambi per superare la soglia dei 40 anni.
Ma a rovinare i loro progetti fu la figlia di Kumio ( non è che non voglio scrivere il nome, ma è stato sempre tenuto segreto perchè minorenne e implicata nei fatti) che quando vide tutte le attenzioni di Futoshi e Junko spostate sui due nuovi arrivati iniziò ad ingelosirsi. Gli errori della ragazzina furono dapprima maltrattare i due bambini e poi scoppiare in sempre più frequenti scenate nei confronti della coppia, arrivando anche a minacciare di raccontare tutto alla polizia.
Inevitabilmente Matsunaga la chiuse nella sua camera e iniziò a punirla per ogni sciocchezza, torturandola e picchiandola fino a farla svenire. La ragazzina tentò la fuga il 30 gennaio 2002, ma Matsunaga la ritrovò e la riportò a casa; il 6 marzo riuscì di nuovo a fuggire e finalmente andò alla polizia. Lì raccontò tutti i crimini della coppia e il giorno dopo Futoshi e Junko furono arrestati.
Al processo si accusarono a vicenda, in particolar modo Matsunaga accusò Junko degli omicidi affermando che la sua compagna era squilibrata e uccideva ogni persona tentasse di avvicinarlo; Junko, dal canto suo, Junko confessò tranquillamente di aver preso parte agli omicidi, ma che Matsunaga era la mente di ogni omicidio che la costringeva a compiere i delitti sotto minaccia di punizioni dolorosissime.
La polizia giapponese non riuscì a recuperare i resti umani gettati in mare da Junko e non trovò alcuna prova materiale delle loro deposizioni, così al processo gli avvocati dovettero avvalersi solo delle testimonianze della figlia di Kumio, Junko e ovviamente Futoshi.
Quanto alla figlia di Kumio, il tribunale non sporse accuse di omicidio nei suoi confronti, ma solo una di occultamento di cadavere, che però cadde anch’essa l’anno dopo.
Il 28 settembre 2005 la corte distrettuale di Fukuoka condannò Matsunaga e Junko a morte per impiccagione, accusando entrambi di 6 omicidi e scagionandoli per la morte di Takashige Ogata ( il padre di Junko), in quanto ritenne che la morte fosa sopraggiunta indirettamente dopo le torture con le scosse elettriche, che ne hanno causato un infarto.
La coppia ricorse in appello contro la sentenza e il 26 settembre 2007, venne confermata la sentenza originale per Matsunaga, ma la condanna di Junko venne cambiata in carcere a vita: la motivazione fu che Matsunaga aveva esercitato il controllo con la violenza su Junko per costringerla ad uccidere le vittime.
Io vi ho raccontato la versione “soft” della storia: il giornale Japan Times e tutti gli altri che pubblicarono la vicenda si rifiutarono di scrivere i dettagli emersi dalle dichiarazioni dei tre affermando che i loro crimini sono stati così atroci da poter sconvolgere il pensiero della gente comune. Si limitarono a scrivere che le atrocità perpetrate dai due non hanno paragoni nella storia criminale del Giappone.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere