Henry Lee Lucas

Henry Lee Lucas, il più grande psicopatico assassino americano

Quando affronto il tema dei serial killer scelgo sempre i peggiori, cioè quelle persone che fanno dubitare che siano esseri umani. Il titolo di questo articolo quindi lascerebbe pensare che ho trovato proprio il peggiore di tutti, ma non è affatto detto. Diciamo solo che Henry Lee Lucas è stato tra i più efferati mostri che la storia ricordi.
Il caso di Henry Lee Lucas è da associare a quello del suo complice Ottis Toole: assieme divennero i due serial killer apparentemente i più prolifici degli USA e forse anche del mondo (secondi solo ad Erzsebet Bathory).
Lucas nacque in Virginia il 23 agosto 1936, secondogenito di una coppia povera e piena di problemi. Sua madre, Viola Dixo, a 40 anni aveva già avuto 9 figli ( compreso Henry), 7 dei quali con un altro uomo che, di comune accordo con la donna, li aveva abbandonati in un orfanotrofio; il padre, Anderson Lucas, era un ex operaio delle ferrovie che all’età di 21 anni aveva avuto un gravissimo incidente e perse entrambe le gambe all’altezza del ginocchio rimanendo invalido a vita.
Entrambi i genitori diluivano i loro problemi nell’alcool e potevano permettersi solo una baracca di montagna vicino a Craig Creek, al limite del Parco Nazionale di Jefferson.
Viola era una donna deviata e malvagia: non era bella (ma di questo non gliene si poteva fare una colpa), ma non faceva nulla per rendersi più gradevole, sia nell’aspetto che nei modi di fare. Quasi sempre ubriaca o poco lucida, si vestiva di stracci, masticava tabacco ed emanava un odore nauseabondo; inveiva o addirittura aggrediva chiunque non fosse un suo cliente e si avvicinava alla baracca ( vivevano in mezzo al nulla e la casa più vicina era a quasi 5 km di distanza); gli unici che volevano aver a che fare con lei erano per lo più tagliaboschi o uomini troppo rudi per una normale prostituta di strada e, in ogni caso, si limitavano a consumare rapidi e squallidi rapporti sessuali all’esiguo prezzo di 50 centesimi e solo per il tempo necessario prima di dileguarsi.
La donna non si preoccupava nemmeno di chi le stava attorno e la maggior parte della volte faceva sesso davanti al marito o ai figli. Era talmente “malata” che a volte costringeva con le minacce Henry e suo fratello maggiore Andrew ad assistere mentre lei faceva sesso con i suoi rozzi clienti perchè, diceva, “in quel modo sarebbero diventati prima dei veri uomini”, a differenza del padre che era visto quasi come un soprammobile.
Già questi sono i presupposti di una famiglia di mostri, ma la situazione degenerò quando Viola si portò a casa un amante di nome Bernie Dowdy, un ritardato mentale sporco, trasandato e analfabeta con cui la donna dormiva stabilmente.
Anderson andò su tutte le furie, ma a causa del suo handicap era costretto a subire le decisioni della moglie senza potersi opporre. Senza gambe, Anderson, non aveva lavoro e non venne nemmeno risarcito dalle ferrovie nonostante avesse avuto l’incidente sul lavoro. Guadagnava qualcosa scuoiando visoni o vendendo matite in città al prezzo di 5 centesimi l’una. L’alcool era il suo unico conforto e quando arrivò in casa Bernie i due si scontrarono più volte e una volta Anderson si vide strappare un orecchio nella colluttazione con l’intruso.
Il capo assoluto della famiglia era Viola, che comandava tutti e picchiava costantemente i figli e il marito con rami ed assi di legno.
Henry sin da piccolo era al centro degli scherni da parte della madre che a 6 anni, al suo primo giorno di scuola, lo mandò con un vestitino da bambina ed i capelli lunghi. Spesso gli insegnanti trovavano sul suo corpo numerosi lividi a causa dei maltrattamenti della madre, che si giustificava dicendo che il bambino era irrequieto e se li faceva da solo quando giocava a casa.
Per Viola ogni scusa era buona per infliggergli atroci punizioni: un giorno Henry non fu abbastanza veloce a prendere della legna per il fuoco e Viola lo colpì alla nuca con uno dei ceppi di legno, facendogli perdere coscienza e causandogli un trauma cranico da cui non si riprese mai completamente. La madre disse che era caduto da una scala. Un altro incidente ( o almeno giustificato come tale) procurò ad Henry un taglio dal naso all’orecchio e la perdita parziale della vista da un occhio.
Henry era anche parecchio sfortunato: un giorno una maestra esasperata da un alunno troppo vivace cercò di colpirlo con un righello di metallo, ma per errore colpì Henry e proprio all’occhio già compromesso; all’ospedale furono costretti a rimuoverlo e a impiantargli un occhio di vetro.
L’aspetto estetico di Henry peggiorò molto e ciò fece sviluppare in lui un comportamento sempre più antisociale e rancoroso. Iniziò a compiere piccoli furti, a gettarsi a capofitto in risse e a ubriacarsi con alcool scadente che trovava nella cantina di casa. A scuola divenne un caso difficile da gestire e a 14 anni era ancora in quinta elementare.
L’ultimo elemento traumatizzante per Henry fu il sesso: come maestro ebbe Bernie, l’amante ritardato della madre, che gli insegnò ad uccidere gli animali per farci sesso, prevalentemente cani o animali da fattoria. Henry scoprì di provare piacere sia nell’atto sessuale che anche nell’atto di uccidere vero e proprio, diventando così sempre più sadico e violento.
All’età di 13 anni Henry ebbe la sua prima esperienza con una donna, sempre organizzata da Bernie che si mise d’accordo con una prostituta per prenderlo in giro e deriderlo. Frustrato e pieno di vergogna, Henry cominciò ad odiare tutte le donne, che ormai vedeva tutte genericamente come “puttane”.
L’infanzia di Lucas ebbe in un certo senso fine nell’inverno del 1950 ( aveva 14 anni) quando Anderson, dopo l’ennesima lite con Viola, si allontanò da casa in preda alla depressione e morì assiderato poco lontano di casa. Nessuno si prendesse la briga di riportarlo dentro e l’unico fu Henry a prendersi cura della salma fino alla sepoltura. Il padre era l’unico che aveva mostrato affetto nei suoi confronti, così Henry dopo il funerale dell’uomo decise di andarsene via da casa.
Henry si appoggiò per un periodo alle sue sorellastre (le figlie avute da Viola dal precedente marito) a Middlebrook, prima di ritornare nell’area di Blacksburg dove trovò un alloggio di fortuna. Sviluppò l’hobby per le automobili ed imparò a guidare la vecchia Plymouth del fratello. Tuttavia, essendo minorenne, un giorno venne arrestato e finì per la prima volta in galera, anche se solo per qualche giorno.
La seconda volta che fu arrestato fu il 12 marzo 1952, dopo un furto in un negozio di elettrodomestici. Henry venne processato e mandato in un riformatorio a Beaumont, in Virginia. Con su sorpresa il ragazzo scoprì che tutto sommato in galera si stava meglio di come era stato abituato fino ad allora: per la prima volta in vita sua viveva in un posto con acqua corrente, elettricità e persino un televisore. Paragonata alla capanna fredda sui monti, con pavimento di terra e senza nessun comfort, la vita in riformatorio gli pareva paragonabile a quella di un albergo di lusso.
La madre, durante la detenzione del figlio, non si degnò di mandargli nulla e non andò mai a fargli visita. Nel settembre del 1953 venne liberato. Convinto sempre più a non tornare a casa dalla madre, Henry andò a vivere a Ingalls, nel North Carolina, dove il fratello Andrew si era arruolato nella Marina, poi da una sorellastra in Virginia. Henry cercò di lavorare onestamente come bracciante, ma i guadagni erano scarsi e il lavoro troppo duro per lui, così il 28 giugno 1954, venne arrestato per rapina.
Ormai maggiorenne, venne spedito al carcere di Richmond in Virginia, dove trovò nuovamente una condizione accettabile: certo, doveva lavorare nei campi o nei cantieri stradali, ma poteva usufruire di pasti regolari e di una cella confortevole con luce, acqua e TV.
Dopo altri due anni però un suo compagno lo convinse a scappare di prigione e il 28 maggio 1956 i due riuscirono ad allontanarsi da un gruppo di lavoro e a rubare una macchina. Attraversarono vari stati e far perdere le loro tracce fino al 19 giugno, quando vennero nuovamente arrestati in Michigan.
Lucas finì nella prigione federale di Chillicothe in Ohio e dopo un anno e mezzo venne nuovamente trasferito in Virginia per finire di scontare la sua condanna per rapina. Il 2 settembre 1959 venne liberato di prigione con in tasca 83 dollari e 9 centesimi, lo stretto necessario per raggiungere Tecumseh, in Michigan, dove viveva la sua sorellastra Opal Jennings.
Qualche tempo dopo la madre di Henry riuscì a rintracciarlo e andò a trovarlo per convincerlo a tornare a casa e lavorare per mantenere lei e il suo compagno. Henry però era cresciuto, aveva 23 anni ed era alto almeno 20 cm più della madre; in prigione era diventato forte e sicuro di sé e non aveva più intenzione di sopportare le angherie di Viola. Fu così che la notte dell’11 gennaio 1960 avvenne l’inevitabile: Henry e Viola Lucas litigarono per l’ennesima volta, ma stavolta Henry reagì con particolare violenza e uccise la madre per poi scappare. La donna venne trovata morta sul pavimento il mattino dopo dalla sorellastra Opal Jennings.
Cinque giorni dopo Henry fu notato da un agente di polizia mentre faceva autostop in Ohio e venne arrestato. Portato alla stazione di polizia, Lucas confessò il suo crimine solo allo psichiatra della prigione e dopo la sua condanna volle confessare anche di aver stuprato la madre 70enne prima di ucciderla.
In considerazione delle attenuanti, della sua disastrosa infanzia e del fatto che l’omicidio non era premeditato, il giudice lo condannò ad una pena compresa tra i 20 e i 40 anni di prigione, con la possibilità di essere rilasciato su parola entro pochi anni. Lucas venne trasferito al penitenziario statale di Jackson nel Michigan del sud per scontare la condanna.
Se si fosse prestato più attenzione alla descrizione di Lucas fatta dall’assistente sociale che lo visitò al suo arrivo nella prigione, probabilmente gli omicidi di Heny Lee Lucas sarebbero finiti qui, con una lunga, lunghissima pena scontata completamente in carcere.
<<Lucas sembra essere un individuo completamente inadeguato alla vita fuori dal carcere: si sente insicuro e inferiore. L’uomo ha tendenze recidive e sembra non rendersi conto del suo problema. Sembra avere predisposizione ad atti impulsivi, non dà peso alle sue azioni. In apparenza è passivo e inoffensivo; tuttavia è stato osservato in lui un temperamento esplosivo ed è incapace di moderarsi nei suoi accessi d’ira.>>
Quella dura sentenza inizialmente fece cadere Lucas in una profonda depressione, manifestando più volte l’intenzione di uccidersi. A causa di quel comportamento nel luglio del 1960 fu portato nella clinica psichiatrica della prigione per essere esaminato. Nei colloqui con lo psichiatra, Lucas confesserà con rimorso la violenza sessuale sul cadavere della madre e la sua intenzione di uccidersi. Lo psichiatra raccomandò un trasferimento permanente in una clinica psichiatrica per terapie farmacologiche, così venne trasferito in un ospedale psichiatrico statale per altri 5 anni, fino al 28 aprile 1966, quando fu nuovamente trasferito al carcere di massima sicurezza di Jackson.
Lucas aveva fatto grandi progressi: si era tranquillizzato, non manifestava più intenzioni suicide, svolgeva vari lavori all’interno della prigione e si dimostrava disponibile e ubbidiente. In relazione a questi risultati nel 1970 le autorità decisero di concedergli la libertà vigilata.
Nonostante l’omicidio della madre, la sorellastra Opal si sentiva in obbligo di dare ancora una possibilità al problematico fratello e volle fare domanda di trasferimento a casa sua. Tutto quel tempo e la prigione non avevano in realtà migliorato Lucas, che continuò a manifestare segni di disagio e comportamenti antisociali e che non perse neanche le sue vecchie abitudini sessuali deviate: quando lui era nei paraggi, molti si lamentavano di strane sparizioni di animali e a fare le spese di queste sue insane abitudini furono anche gli animali della sorella Opal, un cane e una capra. Il cane fu ritrovato impiccato nel capanno degli attrezzi e la capra fu ritrovata letteralmente massacrata in un campo.
Pochi mesi dopo, sempre nel 1971, dopo due tentativi di rapimento ai danni di adolescenti della zona, la polizia arrestò per l’ennesima volta Lucas. Henry si dichiarò da subito colpevole e gli venne immediatamente revocata la libertà vigilata. Nel dicembre del 1971, venne processato e condannato dallo stesso giudice che l’aveva giudicato 10 anni prima ad una pena fino ad un massimo di 5 anni di reclusione.
Il 22 agosto 1975 Lucas venne rilasciato di prigione e, consapevole del fatto che non sarebbe stato più il benvenuto a casa della sorellastra Opal, decise di trasferirsi in Pennsylvania da altri parenti, dove, a 39 anni suonati, conobbe una ragazza di nome Betty Crawford, una ragazza con cui intrecciare una relazione “normale”.
Betty invitò Lucas a casa sua in un piccolo appartamento di Fort Deposit (Maryland) e presto i due scoprirono di amarsi, tanto che in meno di due mesi si sposarono. Dopo il matrimonio i due, assieme alle due bambine che la donna aveva avuto da un precedente matrimonio, andarono a vivere in una casa su ruote a due piani in un campeggio. Betty non sapeva ancora che Henry, ancora prima del matrimonio, aveva cominciato ad abusare sessualmente delle due bambine, Cindy di 8 anni e Kathy di 9 anni. Quando Betty era fuori casa, Lucas portava le due bambine al piano superiore e, ripetendo quanto aveva subito da bambino, stuprava Kathy obbligando Cindy a osservarli. Lucas non esitava inoltre a picchiarle e minacciarle di morte in caso avessero raccontato qualcosa.
Betty notò presto che le bambine non volevano mai stare da sole con Lucas, ma inizialmente non sospettò nulla. I dubbi rimasero fino a quando, nel giugno del 1977, la madre di Betty trovò del sangue nelle mutandine di una delle bambine ed accusò apertamente Lucas, che decise di darsela a gambe: la notte del 6 luglio 1977, mentre Betty era ancora addormentata, si alzò dal letto, si vestì e senza neanche preoccuparsi di prendere altri bagagli, salì in macchina e partì, per tornare da Opal, che nel frattempo si era trasferita nel Maryland per stare più vicino alle altre sorelle.
Rifiutato dalla sorellastra, Lucas si spostò diverse volte e intrecciò un’altra relazione che però fallì nuovamente in pochi mesi.
Lucas andò dall’altra sorellastra Wanda Weaver e suo marito Eugene, ma nel febbraio 1979 Wanda Weaver accusò il fratello di molestie sessuali nei confronti della sua nipotina. Lucas negò le accuse, ma il giorno dopo scomparve con il furgone del figlio di Wanda. Si fermò a Jacksonville, in Florida, e cominciò quindi a campare alle spalle di una comunità religiosa. Un giorno sui gradini della chiesa fu avvicinato da un uomo alto, robusto e dal sorriso ebete di nome Ottis Toole, già conosciuto anni prima in una taverna in Pennsylvania. I loro destini si incrociarono per quella che sarebbe presto diventata la coppia criminale più pericolosa di tutto il Nord America.
Quasi da subito la coppia Toole-Lucas trovò nell’attitudine criminale un motivo d’unione: cominciarono a passare il loro tempo libero ubriacandosi e vagabondando in auto alla ricerca di “divertimento”, che per loro era rappresentato essenzialmente da furti a negozi e, occasionalmente, anche a banche. Iniziarono rubando soldi, cibo e birra e godendo nel terrorizzare la gente, diventando giorno dopo giorno sempre più violenti e brutali.
I due arrivarono al punto di sparare immediatamente agli impiegati di banca o a i negozianti al primo loro movimento: in un piccolo negozio della Georgia, mentre Toole rubava tutto ciò che era possibile, Lucas puntò la pistola alla tempia della negoziante, ma notando la sua inquietudine le sparò un colpo di pistola alla tempia e ne stuprò successivamente il cadavere.
Scoperta l’ebbrezza della violenza e dell’omicidio, Lucas e Toole intensificarono sempre di più le loro azioni, attraversando in lungo e in largo gli Stati Uniti e cominciando ad uccidere gente anche solo per divertimento, facendo a gara su chi dei due commetteva i crimini più efferati. Quando loro due passavano nessuno era al sicuro: vagabondi, autostoppisti, donne alle prese con guasti alla macchina, coppiette appartate; tutti erano potenziali vittime.
Lucas e Toole non si lasciavano quasi mai scappare l’occasione di commettere qualche omicidio gratuito: l’unica differenza tra i due è che Lucas preferiva generalmente le donne e Toole gli uomini, di conseguenza spesso cercavano una coppietta in difficoltà o appartata, così da divertirsi entrambi. Uno dei moltissimi casi del genere capitò nel gennaio del 1980 mentre i due si trovavano sulla Statale I-35 in Texas. Si accorsero di una coppia di adolescenti che camminava lungo il bordo della carreggiata: Ottis fermò il veicolo e sparò 9 colpi di pistola alla testa e al torace del ragazzo per poi gettare il suo corpo in un vicino canale sotterraneo alla strada, mentre la ragazza venne trascinata in auto dove Lucas la stuprò ripetutamente. Toole poi fermò l’auto, trascinò con la violenza la ragazza fuori dal mezzo e le sparò 6 colpi di pistola alla testa, abbandonando poi il corpo lungo la carreggiata.
Lucas e Toole nella loro frenesia omicida uccidevano a volte più persone nella stessa giornata, alcune delle quali venivano poi letteralmente massacrate, mutilate e private di parti del corpo che venivano nascoste nella vicinanze.
L’odissea criminale di Lucas e Toole ebbe l’apice di atrocità quando un giorno, dopo uno dei loro omicidi, vennero avvicinati da un uomo misterioso che offrì loro una curiosa opportunità: quella di uccidere in nome della sua “setta satanica”, ricevendo 10.000 $ per ogni esecuzione. Lucas e Toole si dichiararono interessati ad unirsi all’organizzazione satanica, chiamata “Mano della Morte”, che offriva loro l’opportunità di continuare ad uccidere per divertimento e al tempo stesso guadagnare dei soldi.
Secondo la confessione di Lucas, alcune settimane dopo quell’incontro lui e Toole si recarono in Florida per entrare in contatto con i vertici dell’organizzazione. L’incontro con il capo, che chiamò se stesso “Don Meteric”, avvenne in un magazzino abbandonato nel porto di Miami. Meteric, a quanto pare, li aveva entrambi tenuti d’occhio per diverso tempo per valutarne le capacità.
La notte stessa, Lucas e Toole furono condotti in un luogo isolato ed iniziati alla setta:
<<Da questo momento farete tutto ciò che vi sarà detto. Quando vi sarà detto di uccidere dovrete ubbidire. Una volta che avrete dimostrato di essere idonei farete parte della nostra organizzazione.>>
Meteric ordinò loro di uccidere un determinato uomo sgozzandolo e Lucas, con la collaborazione di Ottis, portò a termine la missione senza troppi problemi. Quando l’uomo, dopo alcuni minuti di agonia morì, i due chiamarono Meteric che venne ad accertarsi personalmente dell’uccisione, complimentandosi con loro per il buon lavoro eseguito. Quella notte Henry ebbe modo di assistere alla sua prima messa nera, durante la quale l’uomo ucciso venne fatto a pezzi, cucinato e mangiato dagli adepti del culto satanico.
Lucas e Toole vennero istruiti su tutti i tipi di omicidio, incendi dolosi, rapimenti di bambini e ogni atrocità possibile. Dopo 7 settimane l’addestramento venne completato e la coppia omicida era pronta per la sua prima missione, che consisteva in un viaggio negli stati del sud degli USA, per rapire un certo numero di bambini da destinare a cerimonie sacrificali.
Lucas nella sua confessione disse di come rimase sorpreso della facilità di rapire un bambino. Il loro primo rapimento avvenne a San Antonio, in Texas. I bambini e gli adolescenti che rapiva assieme al suo complice venivano utilizzati dal culto per realizzare film pornografici e “snuff movies” ( sono film in genere reperibili nel dark web dove le vittime vengono torturate fino alla morte).
Furono tantissimi gli omicidi e i rapimenti della copia seguendo gli ordini della misteriosa setta che, a detta dello stesso Lucas, godeva di appoggi e complicità di alto livello all’interno della polizia e di alcuni ambienti politici.
Nel 1981 Lucas decise di tornare a Jacksonville per una vacanza, in attesa di nuove istruzioni, mentre Ottis decise di rimanere in Texas. Henry trovò ad attenderlo la quindicenne Becky Powell, nipotina di Toole per la quale già in passato Lucas stravedeva e con la quale decise di mettersi in viaggio verso la California. La ragazzina sembrò cogliere con entusiasmo quell’opportunità e i due partirono all’avventura, campando di piccoli e numerosi furti lungo il tragitto.
Lucas nei confronti della ragazzina provava un certo affetto paterno sincero e, a quanto pare, non se la sentiva di fare sesso con lei, cosa che mandava su tutte le furie Becky. Lucas, per sfogare lo stress, mentre Becky dormiva, usciva dal motel dove alloggiavano di volta in volta, rapiva la prima donna che gli capitava tra le mani, la portava in un posto isolato e lì la stuprava e la uccideva, dopodiché tornava in motel prima che Becky si svegliasse.
Henry durante quel viaggio venne nuovamente contattato da Don Meteric, che aveva per lui una nuova missione a Beaumont in Texas, dove avrebbe dovuto uccidere un avvocato che sapeva troppe cose sulla setta. Lasciò Becky in un motel e rintracciò il suo bersaglio a cui offrì del liquore fuori da un edificio abbandonato e mentre questo beveva lui gli tagliò la gola. Lucas seppellì il corpo dell’uomo in una buca poco profonda fuori dalla città, quindi si recò in motel per prendere Becky e quel giorno volle mostrarle quanto “era uomo”. Tirò fuori dalla tomba la vittima e davanti alla piccola Becky fece a pezzi il cadavere, lo decapitò ed infine seppellì i vari pezzi separatamente, lasciando i piedi fuori dalla fossa in maniera che venissero scoperti, com’era stato richiesto da Don Meteric. Lucas affermò che Becky lo aiutò con entusiasmo e si eccitò durante l’operazione.
Erano passati 3 mesi dalla partenza di Henry e Becky e la coppia era in California con dietro una scia lunghissima di omicidi e furti. In uno di quei giorni, nel gennaio 1982, i due ricevettero un passaggio da Jack Smart, un uomo proprietario di un negozio all’interno del piccolo paese di Hemet. Durante il viaggio Smart rimase colpito dallo stato pessimo in cui versava la coppia e si impietosì. Lucas e Becky erano difatti veramente esausti e Smart li ospitò a casa sua per rifocillarli. Jack offrì ad Henry l’opportunità di lavorare per lui nel negozio e fare alcune riparazioni all’interno della loro proprietà; in cambio lo avrebbe pagato e avrebbe dato alla coppia un alloggio dove vivere.
Nei 4 mesi successivi Henry lavorò duro, ottenendo la stima e la simpatia della famiglia Smart e di tutta la gente del luogo. Terminato il lavoro Henry trovò il tempo per fare qualche viaggio fuori città alla ricerca di nuove vittime con la sua complice, ma gli omicidi si ridussero molto: lo stesso Henry ne dichiarò solo 3. Tradirono anche la loro fiducia quando la signora Smart offrì loro al possibilità per prendersi cura della vecchia Kate Rich, madre della donna: i due approfittarono della donna che li ospitava, sperperando i soldi che Kate dava loro per delle commissioni. Quando gli Smart andarono verificare la situazione si trovarono di fronte ad una casa immersa nel disordine e nella spazzatura, la vecchia Kate in precarie condizioni igieniche e di salute, ed Henry e Becky che dormivano ubriachi sul divano. Entrambi furono immediatamente cacciati.
Ridotti nuovamente a fare autostop, Henry e Becky incontrarono Ruben Moore, un prete di Stoneburg, che si offrì di ospitarli con vitto e alloggio nella sua comunità religiosa all’interno di un ranch, chiamata “La casa della preghiera”, in cambio di alcuni lavori e della partecipazione alle funzioni religiose ogni domenica. I due accettarono prontamente e così, mentre Henry si occupava dei lavori al quale era stato assegnato, Becky partecipava alla vita in comunità. Quello che Henry non sapeva è che la ragazza, oltre che ad imparare a fare il bucato, a cucire e a cucinare, stava anche imparando i valori cristiani. Becky si stava redimendo e iniziava a sentire l’esigenza di mettere ordine nella sua vita: decise di contattare la vecchia Kate Rich e scusarsi con lei per il trattamento che le avevano riservato e la donna si mostrò compassionevole al punto che tra le due nacque un’amicizia a distanza fatta di frequenti telefonate e lettere . Becky iniziò anche a pensare di tornare in Florida e iniziare una vita normale in una comunità cristiana.
Henry sopportava sempre meno l’atteggiamento di Becky e la sua convinta conversione cristiana e la situazione degenerò quando Becky disse ad Henry che voleva confessare tutti i suoi peccati. Henry si allarmò moltissimo e il giorno dopo decise di portare via la ragazza da quel luogo. Le disse che l’avrebbe riportata in Florida e la mattina seguente i due lasciarono il ranch e ricominciarono a chiedere passaggi in autostop per dirigersi verso Jacksonville. Durante il loro lungo viaggio Henry cercò di convincere Becky a tornare sui suoi passi, ma lei sembrava sempre più convinta della sua conversione.
Giunti a Demon County, in Texas, si accamparono all’aperto appena fuori dalla cittadina. Henry cominciò a bere pesante e ad insultare Becky per aver insistito a voler tornare in Florida. Ne nacque un’accesa discussione ed Henry afferrò il suo coltello e si scagliò con furia contro Becky, che venne colpita una prima volta su un lato della testa. Dopo il primo colpo, accecato dall’ira continuò ad infliggere sulla povera ragazza ulteriori coltellate, colpendola più volte al petto. Dopo averla ammazzata le tolse il reggiseno e le mutandine e la stuprò. Poi fece a pezzi il suo corpo e lo nascose senza particolare cura nei dintorni. Dopo quell’omicidio, Lucas affermò di essere stato preda del rimorso e di essere stato perseguitato dalla voce di Becky che le parlava dalla tomba.
La mattina dopo Henry telefonò a Ruben Moore chiedendogli di poter tornare nella comunità e quando il pastore gli chiese di Becky, Henry scoppiò a piangere dicendo che era scappata con un camionista mentre faceva autostop lasciandolo solo. Moore riprese con se Henry anche se tutta la comunità si mostrò sempre molto scettica sulla storia della fuga di Becky, soprattutto per il fatto che la vecchia Kate Rich continuava a spedire lettere alla comunità per sapere che fine aveva fatto la ragazza.
Henry, preoccupato dalle indagini dell’anziana donna, le telefonò e le propose amichevolmente un incontro per parlarle di Becky e per portarla a visitare la comunità di Moore; Kate accettò e si accordò con lui per la data dell’incontro. Lucas si recò all’appuntamento con l’auto di Moore, raggiunse la casa di Kate Rich e di fronte alle domande sempre più insistenti e sospettose della donna decise di eliminarla. Con una scusa la portò su una strada isolata di collina e la pugnalò al petto. Lucas la trascinò fuori dall’auto e, ancora agonizzante, le intagliò una croce rovesciata sul petto e la stuprò. Poi la nascose grossolanamente sotto terra e tornò di corsa a Stoneburg. Giunto alla “Casa della Preghiera” Moore gli chiese dove fosse l’anziana signora e Lucas gli disse che non era venuta perché stava poco bene e aveva deciso di rinunciare. Moore allora gli disse che il giorno dopo sarebbe andato a trovare l’anziana donna (Ringgold è a un centinaio di km da Stoneburg ) perchè era da molto che voleva farlo e quel suo malessere era la scusa adatta per conoscerla.
Moore e Kate in quel periodo si erano avvicinati nella preghiera e avevano parlato più volte al telefono, Lucas iniziò a pensare di essere nei guai, così la notte stessa tornò sul luogo dell’omicidio, fece a pezzi il cadavere e tornò nuovamente a Stoneburg, dove passò il resto della nottata a bruciare nel forno della comunità i resti dell’anziana donna.
Il mattino seguente, cosciente che lo avrebbero scoperto, Henry prese ancora l’auto del pastore e si diede alla fuga, uscendo dai confini del Texas. L’allarme per la scomparsa di Kate Rich partì già il giorno successivo, quando Moore avvertì gli Smart del malore della donna e del fatto che non rispondeva a nessuno. Giunti sul posto gli Smart si accorsero che la donna era assente e avvertirono lo sceriffo della scomparsa, facendogli presente che Henry Lee Lucas le aveva rubato dei soldi. Moore sbiancò e disse allo sceriffo che l’uomo era nella sua comunità.
Lo Sceriffo si recò allora alla “Casa della Preghiera” di Ruben Moore, laddove era stato visto per l’ultima volta Henry. Moore disse che effettivamente l’ultima persona che aveva visto Kate Rich doveva essere proprio lui. Lo Sceriffo Conway allora emanò un ordine di arresto per il sospetto, che però nel frattempo era già in Oklahoma.
Lucas pensò incautamente di tornare a casa di Jack Smart, alla ricerca di un lavoro e di un alloggio, ma non sapeva che l’uomo era già stato avvisato della scomparsa di Kate Rich. Smart lo accolse senza destare sospetti e chiamò la polizia che su mandato dello Sceriffo Conway prese arrestò l’uomo.
Henry ancora una volta se la cavò perchè non c’erano contro di lui prove sufficienti per arrestarlo ed estradarlo in Texas, così dopo un pressante interrogatorio venne rilasciato. Lucas si rimise in viaggio attraversando un gran numero di stati, campando di furti e uccidendo altre persone. Giunto infine in Indiana, senza un soldo ed ormai esausto, Lucas telefonò disperato a Ruben Moore, chiedendo aiuto, soldi o magari possibilmente ancora ospitalità. Moore inizialmente rifiutò, ma sapendo che Lucas era ricercato chiese allo Sceriffo Conway il da farsi. Alla fine Moore e Lucas trovarono un accordo ed Henry giunse al ranch di Moore nel giugno del 1983.
Il giorno dopo lo Sceriffo Conway lo arrestò per possesso illegale di armi. Inizialmente Lucas rigettò ogni accusa di omicidio ma dopo 5 giorni, ormai stanco di fuggire per tutti gli Stati Uniti, cominciò a confessare il crescendo di orrori che hanno segnato la sua vita di assassino.
Dopo alcuni giorni Lucas aveva già offerto una lista di 77 omicidi commessi in 19 stati, ma l’elenco era destinato ad aumentare ancora ed alla fine Lucas confesserà più di 500 omicidi, molti dei quali commessi insieme al complice Ottis Toole, che nel frattempo era già prigione in Florida per aver appiccato degli roghi insieme a degli adolescenti.
Toole, tutt’altro che arrabbiato per essere stato coinvolto dall’amico nella vicenda, perdonerà Lucas anche per l’omicidio della nipotina. Se per alcuni degli omicidi, come quello di Kate Rich e Becky Powell, vi erano abbastanza prove da renderne certa la paternità di Lucas, non altrettanto si poteva dire di tutti gli altri omicidi e nel corso degli anni si è discusso sulla veridicità delle sue confessioni,
Ho scritto molto, ciò significa che anche il processo a Lucas e Toole fu lungo ed estenuante. Il processo a loro carico terminò con la condanna a 5 sentenze consecutive al carcere a vita per Ottis Toole e alla condanna a morte più svariate condanne al carcere a vita per Henry Lee Lucas. Nel 1998 avvenne l’ultimo colpo di scena in questa vicenda, poco prima che venisse eseguita la condanna a morte. L’allora Governatore del Texas, George W. Bush Jr., tramutò la condanna a morte in condanna al carcere a vita, salvandogli così la pelle (unica commutazione da pena di morte a carcere a vita in tutta la carriera di George W. Bush Jr. come Governatore del Texas).
Henry Lee Lucas morì di morte naturale, nella sua cella, per un attacco cardiaco, nel 2001. Ottis Toole morì invece nel 1996, per una cirrosi epatica che lo stava consumando da tempo.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere