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Il caso Josef Fritzl

<<Nel 1982 avevo solo 16 anni ed ero riuscita a fuggire da casa. Lui mi stuprava già da molto tempo… Giunsi all’autogrill di Strengberg e grazie a una famiglia generosa arrivai a Vienna. Dopo due settimane la polizia mi trovò alla stazione… Supplicai gli agenti di non riconsegnarmi a mio padre. Dissi loro che se fossi tornata da lui per me sarebbe stata la fine. Ma non ci fu nulla da fare….>>
Questo è un estratto della deposizione che fece Elizabeth quando finalmente l’incubò finì, quando suo padre fu finalmente processato per i sui crimini. Il Caso Fritzl è uno dei più agghiaccianti fatti di cronaca nera venuti alla luce in questi ultimi anni. L’orrore ha inizio il 28 agosto 1984 ad Amstetten, una cittadina austriaca che mai era venuta alle cronache se non per qualche reato di poco conto.
Quel giorno Josef Fritzl e la moglie Rosemarie denunciano la fuga della figlia Elisabeth di 18 anni dicendo agli agenti che si occupano del caso che probabilmente è stata convinta da un gruppo di satanisti a seguirli. La descrivono come una ragazza difficile, ribelle e indisciplinata e si mostrano convinti che la figlia abbia preso una sbandata difficile da recuperare.
In realtà Elisabeth Fritzl è rinchiusa in un bunker nel seminterrato di casa sua costruito dal suo stesso padre e lì verrà tenuta prigioniera per ben 24 anni. Per sei mesi la tiene legata ad un letto e, quando le indagini iniziano pericolosamente a cercare tracce vicino casa, la costringe a scrivere una lettera di proprio pungo, dicendo di essere lontana e chiedendo di non cercarla.
Nel 1993 i coniugi Fritzl informano vicini e autorità che un bebè di nove mesi è stato lasciato davanti alla porta di casa dei Fritzl con un biglietto in cui Elisabeth prega di occuparsi di lui. Le indagini sono ad un punto cieco e la polizia non collega la cosa nemmeno nel ’94 e nel ’97, quando “magicamante” il fatto si ripete con altri due bambini di 10 e 15 mesi. Josef dichiarò in tutti e 3 i casi che, pur condannando la fuga di Elisabeth, ha intenzione di fare opera di carità e occuparsi dei bambini adottandoli come se “fossero suoi”.
In tutto Elisabeth ha avuto 7 figli dal padre, di cui uno morto nel ’96 a pochi mesi di vita. Josef si libera del cadavere del neonato bruciandolo nella caldaia. Altri tre di 19, 18 e 5 anni sono vissuti nel bunker sotto terra senza mai vedere la luce del sole.
Il 19 aprile 2008 la figlia maggiore dell’incesto, Kerstin, viene portata in gravi condizioni da Fritzl all’ospedale di Amstetten. Afflitta da sintomi misteriosi, i medici lanciano un appello tramite i media alla madre a mettersi in contatto per salvare la figlia. Fritzl allora decide di liberare Elisabeth per portarla in ospedale nel caso fosse servita una trasfusione per Kerstin. Alla moglie Rosemarie ( risultata estranea ai fatti) annuncia commosso che la figlia tornava a casa e che era pronto a perdonarla.
Il giorno dopo Josef Fritzl torna a prendere le redini della situazione e obbliga Elisabeth a scrivere una lettera ai medici dell’ospedale di Amstetten. Grafia e forma ovviamente sono elementari ed Elisabeth viene costretta a scrivere un sacco di bugie sul suo passato e a dire in fondo che non intende prendersi cura della figlia, lasciandola al padre. Josef in un primo momento è soddisfatto, sicuro di poter adottare un quarto figlio senza destare sospetti. Poi però una frase in fondo alla lettera, scritta da Elisabeth di propria iniziativa, lo insospettisce:
<<Aiutatela, non è mai stata nella clinica. Ha molta, molta grande paura degli estranei>>.
Josef , che è un ingegnere, capisce che qualcosa potrebbe andare storto e teme di essere scoperto. In un antro delle scale dell’ospedale afferra la figlia e la scaraventa contro il muro minacciando un massacro:.
<<Promise che se la polizia gli avesse fatto delle domande non saremmo più usciti dalla cantina…>>
Il 26 aprile, dopo 7 giorni che Kerstin è ricoverata in ospedale, ci sono i primi segni di un miglioramento della ragazza. Un giorno davvero fortuna, soprattutto per Elisabeth che riesce ad eludere la sorveglianza del padre quei pochi secondi da attirare l’attenzione di un poliziotto in divisa che è venuto a trovare un familiare. L’uomo ferma Fritzl e la figlia finalmente denuncia tutto, dopo 24 anni di prigionia. Anche dopo il fermo, fino a mezzanotte, per ore Fritzl nega l’esistenza di un rifugio segreto:
<<Quella donna dice fantasie! Inventa le cose! >>
Ma Elisabeth insiste:
<<Se non vedono me e Kerstin i miei due figli là sotto si disperano…>>.
Quando la polizia giunge a casa di Josef e scende nel bunker si trova di fronte a 3 porte elettroniche e 5 meccaniche consecutive di cui solo Josef conosce la combinazione. Dopo 8 porte finalmente gli agenti possono finalmente entrare nella gabbia e liberare gli altri 2 figli di Elisabeth.
Un agente gli chiede a Josef perché ha rapito, segregato e stuprato proprio Elisabeth.
<<Era la più bella, però mi aggrediva sempre. Minacciava di denunciarmi… Ho dovuto farlo…>>
Il 27 aprile il caso viene reso noto dai media locali e in poche ore fa il giro del mondo. Il 13 novembre Joseph Fritzl viene incriminato per omicidio, riduzione in schiavitù, sequestro di persona, stupro, coercizione e incesto. Viene condannato all’ergastolo da scontare in un istituto psichiatrico.
Ad oggi Joseph Fritzl vive in isolamento e sta scivolando nella demenza. Trascorre gran parte del tempo guardando la tv. Tra il 2009 e il 2010 ha inviato alla figlia Elizabeth lettere patetiche nelle quali chiedeva perdono e tentava di convincere la moglie Rosemary a non divorziare.
Rosemary è stata giudicata innocente perché all’oscuro di tutto: la donna, con lieve ritardo mentale, credeva a tutte le bugie dell’uomo. Subito dopo la terribile scoperta ha iniziato a trascorrere le giornate nel famigerato sotterraneo a piangere e a disperarsi. Nonostante anche lei sia una vittima, la strada della riconciliazione con la figlia procede a rilento, ma regolare. I nipoti l’adorano.
A Elizabeth è stata data la casa e una buona pensione. Fino a oggi ha sempre rifiutato di scrivere un libro nonostante le offerte milionarie: lei desidera solo pace per la sua famiglia.
Kerstin, 25 anni ama la musica e la moda, studia con un professore privato e ha un fidanzato.
Stefan, 24 anni, studia con sua sorella e sogna di diventare capitano marittimo.
Felix di 12 anni ha dimenticato i suoi primi 6 anni di vita. Frequenta la scuola locale e i compagni ignorano il suo terribile passato.
A loro si sono uniti anche i 3 fratelli che hanno vissuto, ignari, al piano di sopra cresciuti dalla nonna Rosemary e dal nonno mostro:
Lisa, di 21 anni, lavora;
Monika, di 20, va all’università;
Alexander, 18 anni, vuole diventare ingegnere.
All’inizio i rapporti non sono stati facili ma quando i figli del “piano di sopra” hanno cominciato a chiamare Elizabeth “mamma” lei ha capito che l’amore aveva finalmente vinto…

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere