la fattoria HinterkaifeckIl mistero del massacro di Hinterkaifeck, una delle mattanze più brutali della storia

Hinterkaifeck è  il nome non ufficiale di una piccola fattoria nei pressi di Grabern, tra Ingolstadt e Schrobenhausen, in cui vive la famiglia Gruber.

Nel piccolo villaggio di Kaifeck la vita scorre tranquilla tra il susseguirsi di giorni dedicati all’agricoltura e all’allevamento di bestiame che assicurano alla gente del villaggio una vita dignitosa.

Tra le tante fattorie ce n’è una costruita non molto distante da una grande foresta che si estende per tutta la proprietà; qui vi abita la famiglia Gruber composta dal capofamiglia  Andreas Gruber (63 anni), la moglie Cazilia (73 anni), la loro figlia vedova Viktoria Gabriel (35 anni) e i suoi due figli, Cazilia (7 anni) e Josef (2 anni) .

I Gruber sono una famiglia contadina come tante, che in paese tutti conoscono ma che nessuno vuole frequentare con troppa assiduità. Si dice che Andreas si un uomo violento nei confronti della moglie e che abusi sessualmente della figlia Viktoria. Si dice anche del piccolo Josef, che secondo molti è frutto di un incesto.

La famiglia trascorse una vita tranquilla fino al 1921, quando la loro cameriera si licenziò senza preavviso affermando che la fattoria  Hinterkaifeck era infestata.

la fattoria Hinterkaifeck 4Dal marzo del 1922 quella fattoria non fu più la stessa, si sentono voci soffocate provenire dalla soffitta, rumori della neve pestata da qualcuno quando fuori, in realtà, non c’era nessuno, apparizioni che si avvicendano per casa.

La notte tra il 29 e il 30 marzo nevicò molto e la mattina seguente Andreas fa un giro nella proprietà per assicurarsi che non ci siano stati danni provocati dalla neve. Sembrava tutto a posto, quando delle impronte sulla neve attirarono la sua attenzione; impronte fresche provenire dalla foresta e che si aggiravano intorno alla fattoria. Andreas segue le orme per vedere dove conducevano, si addentra nel bosco ma ad un certo punto le tracce  svaniscono. Qualcosa non gli quadra e decide di tornare indietro e scopre che la serratura del garage era stata forzata. Da qui non ci si arrivava alle stalle o al granaio ma si aveva accesso alla dimora.

La notte tra il 30 e il 31 non riesce a prendere sonno, non riesce a spiegarsi del perché di quelle impronte. Mentre è a letto sente dei passi provenire dalla soffitta e, preoccupato,  sveglia la moglie. Essa lo rassicura ma lui, non convinto, imbraccia il fucile alla ricerca di un estraneo che si raggira in casa. Perquisisce la fattoria da cima a fondo, resta sveglio tutta la notte ma alla fine non gli resta che arrendersi all’evidenza, non c’è nessuno.

La mattina del 31 fa un nuovo sopralluogo e rimane impietrino dinnanzi ad un giornale semisepolto dalla neve, giornale che nessuno della famiglia aveva chiesto. L’uomo, allora, domanda al postino del perché di quella consegna ma questo gli rispose che non aveva fatto nessuna consegna presso la fattoria Hinterkaifeck.

Qualcosa non torna. Nella fattoria Hinterkaifeck c’è qualcosa di davvero inquietante.

L’uomo è convinto che qualcuno si sia intrufolato segretamente nella fattoria e che viva lì. Forse in soffitta, o nel bosco. E ne fu ancora più convinto quando vide che le chiavi dello scrittoio non c’erano più.

Quel pomeriggio si presenta alla fattoria Hinterkaifeck la nuova cameriera, Maria Baumgartner (44 anni) pronta a smorzare quell’aria di tensione che si respirava da tempo.

Il 1° di aprile la maestra di Cazilai nota che la piccola è assente, ma non da troppo peso alla cosa.

La sera il falegname Michael Plockl passa lungo la strada nei pressi della fattoria Hinterkaifeck e qualcuno da questa gli punta una torcia elettrica agli occhi, accecandolo per qualche secondo. Michael resta incuriosito dall’accaduto e da un’occhiata veloce alla proprietà ma sembra tutto a posto; ed il fumo che sbuffa dal comignolo fa pensare ad una semplice serata in famiglia. L’uomo, allora, pensa che ad accecarlo con la torcia sia stato Andreas, magari, non capendo chi fosse, e se ne va.

La domenica del 2 aprile, le donne Gruber non andarono in Chiesa come erano soliti fare e questo non passò inosservato.

Il 3 aprile il postino Josef consegna regolarmente la posta presso la fattoria Hinterkaifeck ma alcuni particolari lo mettono in allerta.

HO LASCIATO LA POSTA SUL DAVANZALE DELLA FINESTRA, COME FACCIO SEMPRE. HO NOTATO CHE IL PASSEGGINO NON ERA IN CUCINA, DOVE LO VEDEVO DI SOLITO E CHE LA PORTA ERA SOCCHIUSA.

Il 4 aprile, alle 9:00, il meccanico, Albert Hofner, giunge nella fattoria Hinterkaifeck per riparare la guarnizione della testata del trattore dei Gruber ma non trova nessuno ad accoglierlo. Il cancello principale era chiuso, così fa il giro sul retro per vedere se l’altro era aperto, ma era chiuso anche quello.

La fattoria Hinterkaifeck era vuota e questo sembrava piuttosto strano perché almeno la signora Cazilia doveva essere in casa, così guarda attraverso la finestra. Tutto è immobile, finché il loro cane Spitz non abbaia dall’interno dell’abitazione e le mucche a muggire dalla stalla. Albert aspetta per un’ oretta sotto un melo, fischiando di tanto in tanto per farsi udire da qualcuno.

Stufo di aspettare si dirige verso l’edificio a nord della proprietà e lì si appresta a riparare il motore. Il lavoro lo tiene impegnato per quattro ore circa, fischiettando e cantando di tanto in tanto per farsi sentire. Alla fine accende il motore al massimo, ma nessuno sembra sentire niente. Messo a posto il trattore si dirige nuovamente presso la fattoria Hinterkaifeck per comunicare il buon esito della riparazione. Si rende conto, però, che ora la porta del fienile è completamente spalancata e che il cane era legato furi. Ha una grossa ferita ad un occhio e sembra più aggressivo del solito. E’ già pomeriggio e l’uomo se ne va.

Per strada incontra Victoria e Maria, le figlie di Lorenz Schlittenbauer, padre di Josef, avuto da una relazione con Viktoria e le informa che il motore è stato riparato ma che nella fattoria di Hinterkaifeck non c’era nessuno.

Lozen viene a conoscenza del fatto e preoccupato manda i suoi figli Johann  e Josef Dick (compagno di scuola di Cazilai) sulla strada di Hinterkaifeck, per incontrare chiunque faccia ritorno alla fattoria. Ma non torna nessuno.

Lozen si convince che sia accaduto qualcosa di terribile alla famiglia Griber ed insieme ai figli e ai vicini (michael Poll e Jakob Sigl)  decide di investigare nella fattoria. Mentre i ragazzi aspettano nel cortile, i tre uomini entrano dall’ex sala generatori all’interno della stalla.

Qui trovano i quattro cadaveri.

I corpi sono buttati alla rinfusa uno sull’altro, in mezzo alla paglia. Poco distante il cane che abbaia ferocemente. Sporco di sangue giace a terra anche un piccone.

Lozen riesce ad entrare in casa e ad aprire la porta dall’interno.

Nella stanza della servitù giace il corpo, senza vita, della cameriera e nella camera da letto quello del piccolo Josef.

Michael e Josef si allontanano per avvertire la polizia portandosi i figli di Lozen.

Alle 18:00 il sindaco  Greger, insieme ad un poliziotto giunge sul luogo della strage.

Alle 21:30 dopo alcuni sopralluoghi effettuati dalla polizia locale, arrivano sul posto sei ufficiali inviati da Monaco per indagare sul caso.  Tutte le vittime sono state uccise con un piccole, di proprietà del Gruber.

Si tratta di una delle mattanze più brutali della storia.

Dopo gli interrogatori e l’ autopsia, sabato 8 marzo, i corpi vengono sepolti a Waidhofen.

DOPO CHE LA CORTE  HA APPROVATO L’AUTOPSIA SUI SEI CORPI, SI SONO SVOLTI SABATO I FUNERALI. NUMEROSE ERANO LE PERSONE CHE HANNO VOLUTO DARE IL LORO ULTIMO SALUTO. PIU’ DI 3.000 PERSONE ERANO PRESENTI. SI E’ TRATTATO DI UNO SPETTACOLO DISARMANTE CON LE SEI BARE ACOMPAGNATE DAI RAGAZZI DELLA SCUOLA. DOPO LA BENEDIZIONE DEL REVERENDO  P. HAAS, LE BARE FURONO SEPPELLITE IN UNA FOSSA COMUNE, I QUATTRO ADULTI A DESTRA I I BAMBINI A SINISTRA. HAAS HA CITATO IL RACCONTO BIBLICO  DI CAINO E ABELE, DEFINENDO L’OMICIDIO UN ATTO CRUDELE AGLI OCCHI DI NOSTRO SIGNORE E CHIEDENDOSI COME UN UOMO CON ANCHE UNA SCINTILLA DI FEDE IN DIO NEL CUORE POSSA PENETRARE UN COSI’ ORRIBILE DELITTO, RESO ANCORA PIU’ GROTTESCO DALL’OMICIDIO DI BAMBINI INNOCENTI. – ARTICOLO DEL SETTIMANALE SCHROBENHAUSENER DELL’11 MARZO 1922 – .

La fattoria Hinterkaifeck viene demolita per ordine del tribunale nel 1923. Al suo posto si trova poco distante una lapide a commemorare l’accaduto.

Ma cosa è successo realmente nella fattoria di Hinterkaifeck?

Il 30 marzo le vittime, in qualche modo, vengono attirate nella stalla ed uccise una dopo l’altra. La prima è la signora Cazilia, seguita dal marito Andreas, poi la figlia Viktoria ed infine la nipotina Cazilia. I loro corpi vengono trovati accatastati uno sull’altro. in una mano della bambina vengono trovate ciocche dei suoi stessi capelli come se se li fosse strappati da sola. Dopo le prime quattro vittime, l’omicida si è spostato dentro casa uccidendo la cameriera ed il piccolo Josef. Infime, l’assassino sarebbe rimasto per altri due giorni nella fattoria di Hinterkaifeck dormendo beatamente nel letto della coppia e mangiando al loro tavolo, ha anche acceso il camino per riscaldarsi e ha anche sfamato e munto le mucche.

Ma non c’è fine all’orrore. Quando il meccanico Albert Hofner giunge a Hinterkaifeck per riparare il trattore, trova inizialmente il cane chiuso in casa poi, invece, legato fuori. Questo vuol dire che l’omicida si trovava in casa. Quando infine vengono ritrovati i corpi il cane è legato nella stalla, segno che l’assassino è ancora in giro per la fattoria Hinterkaiferck fino a qualche ora prima della macabra scoperta.

Ma chi può essere stato?

La polizia di Monaco ha alcune teorie su chi sia il killer e comincia ad indagare ed interrogare i sospettati. Il più importante è Lorenz Schlittenbaueur che per anni ha avuto una relazione con Viktoria Gabriel, avendo da lei anche un figlio. Non si è trattato però di una semplice scappatella, Lorenz voleva davvero sposare Viktoria ma Andreas si è sempre opposto ferocemente all’unione. Potrebbe quindi trattarsi di un omicidio dettato dall’odio tra i due uomini.

Un altro sospettato è Karl Gabriel, marito di Viktoria, ritenuto ucciso durante la prima guerra mondiale ma il cui corpo non fu mai stato trovato e potrebbe quindi essere ritormato a Hinterkaifeck saputo del piccolo che non può essere assolutamente figlio suo. Potrebbe quindi aver sterminato l’intera famiglia in un raptus di follia perché sentitosi tradito dalla moglie che ama. Non ci sono prove, però, che Karl sia sopravvissuto alla grande guerra.

Un possibile assassino è Josef Bartl, un uomo malato di mente che nel 1919 rapina la famiglia Adler a Ebenhausen, un paese non molto distante da Grobern. Qualche tempo dopo scappa da un ospedale psichiatrico distante circa 70 chilometri dalla fattoria Hinterkaifeck. E’ possibile che abbia tentato una nuova rapina alla famiglia Gruber, sfociata nel sangue. Secondo il Pubblico Ministero solamente un uomo pazzo come Bartl può aver pensato di vivere nella casa delle vittime tranquillamente. Sembra l’indagato perfetto ma gli indizi a suo carico sono scarsi.

Un altro sospettato è il soldato Fritz Negendank. Durante gli interrogatori si scopre che Fidz conosce molto bene Hinterkaifeck e sembra non dire tutta la verità. La mancanza di un movente e la scoperta di un solido alibi per i giorni del massacro sembrano scagionarlo da ogni accusa.

Ultima teoria è quella che vede protagonista un poltergeist violento che stermina l’intera famiglia a colpi di piccole. Siete liberi di crederci ma gli atteggiamenti troppo umani dell’assassino (dormire nel loro letto, mangiare al loro tavolo, accendere il camino e mungere le mucche) scartano facilmente questa ipotesi fantasiosa.

Hinterkaifeck è uno dei più grandi misteri della storia. Una cosa certa sono i sei cadaveri. Sei innocenti gettati in una fossa comune e dimenticati da tutti.

Questa è l’unica verità.

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