PETER GERARD

Peter Gerard Scully, il mostro del Deep Web

ATTENZIONE: questo articolo tratta argomenti molto gravi, come abusi su minori e pedopornografia. I contenuti di questo articolo potrebbero pertanto urtare la sensibilità dei lettori.

Quando ho iniziato a trattare l’argomento dei serial killer mi sono chiesto dove possa arrivare la cattiveria umana e quanto la mente dell’uomo possa deviare da quella che è la normalità. Ho trattato molti killer psicopatici, alcuni al limite del credibile, ma oggi giungo a scrivere di un mostro che di “umano” non ha davvero nulla se non l’apparenza. Quest’uomo ora è in prigione ed è destinato a morirci, ma la cosa non mi conforta affatto, soprattutto per il fatto che non solo è diventato una specie di simbolo per persone altrettanto deviate, ma che i suoi video sono ricercatissimi dai cybernauti, al punto che su moltissimi forum la gente chiede i link dove vederli, anche pagando oltre 700 $.
Mi sollevano solo due cose: la prima è che i video come quelli creati da Scully si trovano solo nel deep web, dove le pagine che trattano questi argomenti accettano solo pochissime persone; la seconda è che quelle stesse pagine sono altamente illegali e chiunque vi acceda lo fa con il “fiato sul collo” delle autorità, rischiando anni di galera.
Il deep web è la parte del web nascosta e che bisogna, se possibile, evitare di conoscere se non in superficie; si divide in diversi livelli di pericolosità e per la maggior parte ( non tutto a dire il vero) ospita siti illegali dove si tratta di prostituzione, assassini su commissione, traffico di droga e armi, pedofilia, torture e altre cose del genere. Si calcola che la parte a cui noi normalmente abbiamo accesso ( web di superficie) sia solamente il 2% di tutto il web: questo dato può lasciare intendere quali atrocità sono nascoste nelle profondità della rete. Ecco, io forse vi sto per parlare di una persona che fino al 2015 era il peggiore di tutta la gente malata che accede a questi siti.
A differenza degli altri assassini di cui ho parlato, di Peter Scully ci sono ben poche notizie sulla sua vita, perciò per farvi capire che mostro sia devo partire da un suo video.
Uno dei video più raccapriccianti emersi dal deep web è sicuramente quello intitolato “Daisy’s Destruction”. Il video è del genere “snuff movie”, ovvero un video in cui una vittima reale ( di solito umana o un animale) viene sottoposta a torture o viene continuamente ferita fino a morire in diretta ( e già qui c’è da rimanere inorriditi); questo genere di filmato si trova solo a pagamento (la valuta nel deep web si chiama “Bitcoin”) e si dice che attualmente il video in questione si aggiri tra 700 e i 1000 dollari.
Daisy’s Destruction sembra essere datato il 4 Aprile 2011, ma è rimasto sepolto nelle pieghe del profondo del web fino al 2014; si tratta uno dei più crudeli omicidi ripresi da una telecamera e la protagonista è una bambina di circa 2 anni. La bambina viene chiamata Daisy da una donna ( verrà riconosciuta dalla polizia come l’ex fidanzata di Scully e arrestata anche lei) che la stupra fino a distruggerle gli organi riproduttivi, per poi essere uccisa con un oggetto contundente.
Il video è stato prodotto dalla NLF (ovvero “No Limit Fun”), di cui faceva parte anche Scully, e non è l’unico video di questo tipo girato a questa società amatoriale. Venne addirittura caricato su youtube per alcune settimane, finchè non venne rintracciato e cancellato.
Peter Gerard Scully è nato il 13 gennaio 1963 a Melbourne e fino al 2009 non si hanno notizie significative su di lui. Iniziò a lavorare per un’impresa di assicurazioni australiana e tra il 2006 e il 2009 truffò diversi investitori, intascando circa 2.780.000 $ con investimenti truffaldini e in compagnie mai esistite. Finì sotto inchiesta nel 2009 da parte della Australian Securities and Investment Commission e venne accusato di frode e inganno.
Nel 2010, vista la mal parata, fuggì a Manila prima che il processo a suo carico finisse. Lì in breve tempo trovò un altro modo semplice per fare soldi: fondò la compagnia NLF e iniziò un business lucrativo con video live-streaming di “pay per view”.
Anche della NLF si sa davvero poco e gli unici due membri che vennero arrestati furono Scully e la sua fidanzata filippina Carmen Ann Alvarez, che nel filmato Daisy’s Destruction aveva solo 17 anni.
Scully scelse di girare video amatoriali con bambini di strada in seguito alle richieste di persone di tutto il mondo, che erano disposti a spendere enormi quantità di denaro per vedere video di live-streaming di bambini torturati e abusati sessualmente.
Carmen Ann Alvarez, dapprima vittima delle violenze del mostro, si legò incredibilmente a lui e divenne sua complice e protagonista dei video che l’uomo vendeva.
Quello che non sapeva Scully è che non solo la polizia australiana era sulle sue tracce, ma anche le autorità filippine avevano iniziato da qualche tempo ad avere sospetti sui suoi traffici e sulla sua vita piena di eccessi. Non c’erano però prove a suo sfavore, se non un movimentato flusso di denaro proveniente da tutto il mondo.
A far finire Scully dietro le sbarre una volta per tutte fu il caso, o forme meglio dire l’imprudenza dell’uomo: Scully e la sua complice cambiarono casa ma non si liberarono dei resti seppelliti di una ragazzina adolescente nel giardino.
I poliziotti misero a soqquadro la casa, ma non trovarono nulla di sospetto e allora tennero sott’occhio la coppia temendo che trafficassero della droga. Dopo aver tenuto l’australiano sotto sorveglianza per alcuni giorni, piombarono in casa sua e trovarono tutte la prove necessarie ad arrestarlo.
Sul pc di Scully c’erano decine di video tremendi, ma due in particolare servirono ad accusare la coppia di omicidio: uno era appunto Daisy’s Destruction in cui si riuscì ad identificare Carmen Ann Alvarez come autrice del crimine; l’altro era un video senza titolo, con solo alcune cifre identificative. Nel video Carmen Ann Alvarez torturava in maniera orrenda un’altra bambina di soli 5 anni chiamata Quinie, che venne poi costretta a scavare una fossa e a compiere atti osceni anche con Scully.
Nel Febbraio 2015 Scully venne arrestato nella sua casa a Malaybalay City. Inizialmente Scully venne accusato di aver diffuso ed alimentato un mercato globale di video di pedofilia con bambini maltrattati e torturati sessualmente, ma ad incastrarlo una volta per tutte fu proprio la 17enne Carmen Ann Alvarez, che in cambio di uno sconto della pena, portò gli inquirenti al vecchio appartamento dell’uomo dove aveva sepolto una bambina di soli 10 anni assieme alla sua complice.
Nelle Filippine non vige più la pena di morte dal 2006, ma lo stesso giudice al processo di Scully ha affermato che se avesse potuto l’avrebbe reintrodotta eccezionalmente per quest’essere abominevole. Scully si è difeso dichiarando che i suoi crimini dovrebbero essere studiati da uno psichiatra, facendo intendere di essere malato e sperando in una pena meno dura di quello che meriterebbe.
Attualmente Scully è imprigionato a vita, ma il suo avvocato difensore ha annunciato di voler ricorrere in appello affermando che i suoi crimini sono molto meno gravi di quanto sembrano.
Il caso Scully, quindi, non è ancora arrivato al termine e la cosa più raccapricciante è che migliaia di persone sul web si affannano e chiedono insistentemente di poter vedere il video Daisy’s Destruction e tutti gli altri girati da Scully.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere