Robert Ben Rhoades, il camionista killer

Fin dove più giungere la cattiveria umana? Inizio a pensare che non ci sia un limite, ma che anzi, alcuni facciano di tutto per superare i propri predecessori in atrocità e perversione.
Robert Ben Rhoades è nato il 22 Novembre 1945 a Council Bluffs, nello stato dello Iowa. Della sua vita si conosce poco, ma forse quel poco riesce ad illustrare come si sia formata la psiche di uno dei criminali più perversi della storia.
Fino all’età di 13 anni ad occuparsene fu esclusivamente la madre: il padre era oltreoceano per lavoro e tornava una, massimo due volte l’anno e solo per pochissimi giorni. A differenza di molti altri serial killer tutto sommato la sua vita era abbastanza agiata e la madre era una donna con al testa sule spalle che lavorava per permettergli gli studi al college.
Di Rhoades si sentì parlare solo nel 1963 ( aveva appena compiuto 18 anni), quando venne arrestato per la manomissione di un veicolo scolastico: prima di allora non aveva mai fatto nulla di grave e quell’episodio fu giudicato come una “ragazzata”, anche perchè il carcere avrebbe rovinato la sua ottima media del liceo. Si preferì quindi fargli passare solo una notte dietro le sbarre come punizione e poi rilasciarlo.
Dopo il college, nel 1964, volle subito entrare nel corpo dei Marines perchè, diceva, aveva bisogno di crescere in fretta per diventare un “vero uomo”. Si crede che a traviare Robert sia stato proprio quel padre che durante la sua infanzia era stato così assente nella sua vita: pochi mesi dopo il suo arruolamento Rhoades ebbe la notizia che il padre era stato arrestato per aver molestato una ragazza di 12 anni, e dopo solo alcuni giorni ricevette una lettera della madre in cui gli diceva che l’uomo si era suicidato in carcere.
In effetti la notizia dell’arresto del padre si sparse in tutti gli Stati uniti e gli stessi Marines non ci andarono affatto leggeri con Robert, che venne più volte schernito, preso in giro ed emarginato per una colpa che non aveva commesso. Riuscì a resistere nell’esercito per circa due anni, molto tempo dei quali li passò in isolamento e sotto punizioni varie per aggressione, risse, e condotta violenta; tra l’altro si dice che fu proprio nei Marines che subì il brutto incidente che mutò il suo aspetto in un’espressione distorta, con l’occhio destro quasi completamente cieco e la bocca piegata in una sogghigno permanente. Nel 1966, Rhoades venne congedato con disonore dai militari e una volta tornato a casa cercò di arrangiarsi facendo lavoretti vari. Un anno dopo venne arrestato di nuovo, questa volta per furto nel negozio in cui lavorava.
Tra il 1967 3 il 1975 si crede si sia dato una calmata: si è sposato tre volte e dal primo matrimonio ebbe anche un figlio. Non riuscendo a mantenere alcun lavoro per il suo temperamento violento e burbero, anche la sua vita famigliare ne risentì molto: iniziò a bere grandi dosi di alcool e tutti e tre i matrimoni finirono con il divorzio.
Nel 1975 riuscì a trovare il lavoro ideale: divenne camionista e così poteva girare gli interi Stati Uniti venendo pagato per viaggiare, cosa che lui sin da piccolo adorava; inoltre quello era un modo per tagliare tutti i legami con la madre ( che dopo il suo arresto lo cacciò di casa) e le mogli (che di tanto in tanto si presentavano da lui a battere cassa).
Si crede che dal 1975 al 1990 Robert Ben Rhoades abbia torturato, violentato e ucciso più di 50 donne, anche se al processo vennero confermate solo 3 vittime. Rhoades è diventato famoso, oltre che per la foto di cui vi parlerò tra poco, per il camion ha guidato per tanti anni. Non si sa dove prese i soldi ma lo comprò nonostante lavorasse per diverse compagnie di trasporti e convertì la cabina e parte del rimorchio in una camera di tortura personale.
Il primo crimine effettivamente riconducibile a Rhoades risale al novembre 1989, quando venne accusato da una donna ( che è rimasta anonima) di averla sequestrata e torturata nel suo camion, tenendola legata e imbavagliata per quasi due settimane. Rhoades venne arrestato, ma la vittima al processo ritrattò tutto e negò che fosse lui l’autore. Nel 2001 la stessa donna confessò che lo fece perchè temeva che la pena inflitta a Rhoades fosse troppo lieve e che lui sarebbe tornato nella zona in cui lei vive ad ucciderla.
Le prime vittime confermate di Rhoades furono Candace Walsh e suo marito Douglas Zyskowski. Era gennaio del 1990 e la coppia faceva autostop lungo una statale del Texas. Rhoades era in viaggio per un lungo tragitto che lo avrebbe portato in diversi stati e quel giorno diede loro un passaggio sul suo camion. Secondo la sua confessione lo stesso giorno uccise Zyskowski e scaricò il suo corpo in un campo abbandonato nei pressi di Houston , sempre in Texas; i resti vennero trovati pochi giorni dopo, ma rimasero non identificati fino al 1992.
Candace Walsh invece sopravvisse per più di una settimana. Durante tutto quel tempo Rhoades l’ammanettò nella cabina, la torturò e violentò più volte prima di ucciderla e fare a pezzi il suo corpo, che poi venne abbandonato a bordo strada nella contea di Millard, nello Utah. Anche dopo che il corpo della ragazza fu trovato non si riuscì ad identificarlo per ben 13 anni e i suoi resti vennero mantenuti nel seminterrato dell’ufficio dello sceriffo della contea di Millard in una cella frigorifera nell’attesa di risolvere il caso.
Rhoades però è divenuto famoso in tutto il mondo ( specialmente nel deep web) perchè scattava foto alle sue vittime prima di ucciderle, ed in particolare per una che vi riporto qui nell’articolo.
Meno di un mese dopo il duplice omicidio il camionista si imbattè in una coppia di adolescenti che facevano l’autostop: Regina Kay Walters, di soli 14 anni, e il suo fidanzato Ricky Lee Jones, di 18, erano scappati di casa decisi ad iniziare una vita assieme. Rhoades era di nuovo in Texas e in un autogrill vide la coppia di ragazzi che chiedeva un passaggio a chiunque si fermasse a fare benzina.
Così come accadde con Zyskowski, si crede che, dopo aver dato loro un passaggio, Rhoades uccise quasi immediatamente Jones e smaltì il suo corpo, mentre la ragazzina venne mantenuta viva per diverso tempo prima di disfarsene. Il corpo di Ricky Lee Jones venne trovato il 3 marzo 1991 a Lamar County, Mississippi: non è stato identificato fino a luglio del 2008 e, incredibilmente, il suo omicidio non venne collegato a Rhoades.
Dopo la fuga di casa dei due ragazzi entrambe le famiglie ne denunciarono la scomparsa e la prova che fosse stata uccisa da Rhoades si trovò nella sua casa in Illinois. Alle pareti erano state affisse decine di fitografie scattate dallo stesso Rhoades a donne ed adolescenti: molte volte erano nude e presentavano ferite, tagli e grandi lividi sul corpo. In base al grado di crescita dei capelli e i lividi sul corpo di Regina, le autorità arrivarono alla conclusione che la ragazzina rimase in vite almeno tre settimane rima di essere uccisa. Venne trovata pochi giorni dopo al sua morte in un fienile abbandonato in Illinois nel marzo del 1990.
Dalle descrizioni fatte del camionista di alcuni viaggiatori che videro in TV l’annuncio delle famiglie dei due ragazzi si riuscì a fare in identikit sommario del rapitore e sulle tracce di Rhoades si mise il detective Rick Barnhart. Le sue indagini scoprirono che l’uomo era nei pressi di molte persone viste per l’ultima volta prima di sparire per sempre, specialmente i coniugi Walsh-Zyskowski.
La mattina del 1° aprile 1990 in un parcheggio della Statale I-10 dell’Arizona, il poliziotto di pattuglia Mike Miller vide un camion con le luci di emergenza accese e, credendo avesse bisogno di aiuto, si fermò per controllare. Quando salì all’interno della cabina vide una donna nuda ammanettata che si dimenava urlando. Poco dopo giunse il conducente del camion, che era proprio Robert Ben Rhoades che era sceso ad espletare i bisogni, e lo arrestò con l’accusa di aggressione aggravata, violenza sessuale e detenzione illegale. Dopo ulteriori indagini il detective Rick Barnhart riuscì a collegare l’uomo al caso di Houston e a quello della piccola Regina.
Nel 1994 Robert Ben Rhoades venne condannato all’ergastolo senza condizionale per l’omicidio di primo grado di Regina Kay Walters e rinchiuso nel Menard Correctional Center di Chester, un istituto di igiene mentale dell’Illinois. Nel 2005 venne estradato in Utah per essere processato per la morte di Candace Walsh e Douglas Zyskowski. Qui accadde un altro colpo di scena a favore di Rhoades: le stesse famiglie delle vittime fecero richiesta al giudice di ritirare le accuse per non protrarre ulteriormente la libertà dell’uomo che in ogni caso era destinato al carcere a vita. Il caso dei due coniugi venne archiviato nel 2006 e Rhoades è stato restituito al carcere. Rhoades successivamente si è dichiarato colpevole di quel crimine così come di altri almeno 50 omicidi di donne a cui ha dato passaggio sulle strade degli Stati Uniti. Secondo un articolo di un giornale texano Rhoades nel 1989 si era posto come obiettivo quello di uccidere tre donne al mese.
E ora due parole sulla foto: quella che vi metto qui al fondo è al foto della ragazzina Regina Kay Walters che Rhoades le scattò prima di ucciderla a martellate e smembrare il corpo. Sulla foto si è detto molto e oggi, purtroppo, è quasi utilizzata come simbolo o “bandiera” di alcuni siti o “red room” del deep web. Sebbene a prima vista non ci sia nulla di disturbante, io credo che sia una delle più atroci mai scattate ad una persona perchè ritrae i suoi ultimi istanti di vita, in cui ( lo si vede chiaramente) è spaventata e purtroppo consapevole di cosa le sarebbe capitato da lì a poco.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere