homo-optimusEvoluzione umana: L’homo optimus

Cosa è l’essere umano? Un animale?
La scienza dice di sì, ma un animale molto particolare che nella sua evoluzione ha intrapreso una serie di migliorie e adattamenti da farlo distinguere da tutti gli altri esseri viventi e da porlo in cima alla catena alimentare. Oggi, sempre secondo le scienza, l’uomo moderno è chiamato “Homo sapiens” ed è un primate della famiglia degli ominidi, unica specie vivente del genere Homo.
Due domande sorgono spontanee e se le pongono tutti gli antropologi:
1. Perchè non esiste nessun altro Homo? ( per ogni ordine vivente ci sono diverse specie viventi, tranne che per l’uomo)
2. Perchè è così diverso da ogni altro essere vivente terrestre?
Qui devo purtroppo andare oltre perchè queste due domande hanno portato a secoli di disquisizioni e ancora oggi si scrivono interi tomi a riguardo. Brevemente possiamo dire ( mantenendo sempre un approccio scientifico) che si tende a credere che gli esseri umani sono il risultato di un ramo evolutivo “anomalo” e unico nel suo genere, che ha permesso ad un primate un lento e progressivo sviluppo fatto di mutazioni sia fisiche che psicologiche.
Un definizione che non è affatto chiara, ma che molti antropologi usano per definire il “progresso”. Nel corso della storia l’uomo si è continuamente sviluppato, portando avanti una complessità sempre crescente, con l’aumentare delle conoscenze, delle varie culture e delle popolazioni.
Gli esseri umani possiedono coscienza di sé e la capacità di creare e immaginare al di là di ogni esperienza. Il perchè di questa caratteristica che ci resi razza dominante non si consoce, ma oggi si tende a pensare che la mente non è altro che un insieme di dati e agisce come un computer con diversi “programmi” che lavorano in parallelo. Ecco il nocciolo della questione: ciò che ci differenzia da ogni altra specie vivente è il nostro cervello, di cui conosciamo davvero poco.
L’analogia tra cervello umano e computer è ciò che sta spingendo gli scienziati a sviluppare la famosa “intelligenza artificiale”, cioè un tentativo di creare un processore in grado di replicare il nostro cervello, non solo nel processare le scelte, ma prendere coscienza di se e operare delle scelte proprie.
Negli ultimi anni sono uscite moltissime pellicole futuristiche in cui nel futuro l’uomo verrà eliminato e sostituito dai robot, ma personalmente credo che questo non possa avvenire: l’essere umano non accetta di essere “secondo in classifica” e se un giorno dovesse davvero riuscire a creare una tale macchina la neutralizzerebbe in tempo da riprendere il controllo del mondo.
Credo quindi che lo studio sull’ intelligenza artificiale sia solo un diversivo rispetto a ciò che veramente stiamo cercando di ottenere sin dalla nostra comparsa sulla Terra: l’immortalità. I computer c’entrano ancora, ma in modo diverso: a differenza nostra è virtualmente immortale e i suoi dati ( che potremmo paragonare alle esperienze e ai ricordi del nostro cervello) possono essere spostati da una macchina all’altra senza essere persi. L’uomo invidia i computer per il fatto che il loro corpo materiale ( hardware) può andare distrutto e “morire”, ma la sua memoria e le sue operazioni ( software) possono essere recuperate e impiantate in un altro soggetto tutte le volte che si vuole, rendendolo in pratica immortale.
La differenza tra noi e le macchine è che l’uomo non riesce ancora a sostituire tutte le parti del suo corpo e soprattutto il non può riparare il suo corpo in maniera così semplice come si fa per un computer. Il corpo umano è debole, ha una memoria limitata, è soggetto a costante deterioramento, a malattie e sopratutto all’azione del tempo che conduce chiunque all’inevitabile “perdita di dati” e allo “shutdown” ( morte).
Quindi, escludendo una futuristica rivoluzione delle macchine che prendano il controllo del pianeta, credo che la prossima tappa evolutiva dell’uomo sia una sorta di ibridazione uomo-macchina, in cui l’uomo si avvarrà dei computer per sostituire o integrare parte di se stesso.
Quando avverrà questo salto evolutivo?
Personalmente credo che nonostante lo sviluppo della tecnologia oggi sia sempre più rapida, ci vorrà ancora un bel po’ di tempo prima che l’uomo diventi un cyborg, ma i “futurologi” stimano che il nostro cambiamento inizierà già a partire dalla metà di questo secolo e che l’Homo sapiens si evolverà in una nuova specie chiamata“Homo optimus”, la perfetta combinazione di uomo e macchina.
Secondo lo studioso Ian Pearson il processo è già iniziato da qualche anno con la connessione ( per ora solo psicologica) alla rete internet.
Pearson ritiene che dal 2050 gli esseri umani “vivranno” connessi fisicamente alle reti di informazione, dove i nostri animali domestici potranno parlare con noi e dove le nostre esperienze saranno frutto di interazioni filosofiche e tecnologiche con il mondo virtuale che scaricherà nel nostro cervello tutte le informazioni necessari al nostro sviluppo psicologico, alla nostra istruzione e ci permetterà uno sviluppo esponenziale della nostra conoscenza.
L’ausilio delle macchine impiantate nel nostro corpo farà della gente degli esseri più evoluti , che non saranno più “umani”, ma qualcosa di più.
Secondo le stime del futurista entro il 2050 ci si potrà collegare direttamente ad altri dispositivi tecnologici attraverso una “pelle elettronica”, così come i dispositivi e gli impianti che ci aiuteranno a migliorare la nostra vita quotidiana.
La nanotecnologia sarà in grado di monitorare e riparare i nostri corpi dall’interno, fornendo la possibilità di sostituire automaticamente le parti danneggiate o a rischio .
In un futuro più lontano Pearson prevede anche che si potrà scaricare la memoria del nostro cervello al computer per poi caricarla su altri organi meccanici. Questa sarà la creazione di un nuova razza di androidi e molte altre specie di umani ibridi con le macchine.
Per fortuna possiamo dire che sia le mie che quelle di Pearson sono teorie evolutive basate su congetture e che ad oggi non è ancora pensabile un tale cambiamento per via di moltissime problematiche che si trascina dietro l’essere umano, come quelle religiose, sociali, politiche, razziali e morali.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere