I fulmini del Catatumbo

Nonostante la sua immensa prepotenza c’è una cosa che l’uomo non è ancora riuscito ma dominare e probabilmente non ci riuscirà mai: la natura. Ci sta provando da tempo con esperimenti di ogni tipo e in parte oggi riesce a condizionare alcuni fenomeni naturali, specialmente quelli atmosferici, ma non ha mai il completo controllo della situazione e spesso paga le conseguenze di della sua intromissione nei normali cicli naturali.
Eppure, anche senza l’opera dell’uomo, a volte la natura ci pone di fronte a fenomeni decisamente anomali. Uno di questi è per molti uno spettacolo affascinante e terrificante alo stesso tempo e a migliaia i turisti ogni anno si precipitano ad osservarlo: si tratta delle tempesta di fulmini “eterna” del Catatumbo.
Il fenomeno dei fulmini del Catatumbo è un evento davvero unico e avviene alla foce del fiume Catatumbo, in Venezuela, dove le acque del fiume giungono nelle paludi del lago Maracaibo; proprio su queste paludi sosta un temporale quasi costante che per quasi metà giornata genera in continuazione fulmini su una volta di oltre 5 km.
Tradotto in uno scenario più semplice significa che per almeno 10 ore al giorno, per più di 160 giorni all’anno e sempre sullo stesso punto vengono generati oltre 280 fulmini ogni ora e questo da moltissimi secoli. I fulmini sono intensissimi ( hanno un’intensità media di 400.000 A) e sono visibili a oltre 300 km di distanza.
Una delle stranezze di questa tempesta di fulmini è che inizia sempre allo stesso orario e sempre sopra la stessa località, come se su di essa sia stata lanciata una tremenda maledizione.
Si hanno notizie dei fulmini del Catatumbo sin dal 1595 quando il corsaro inglese Francis Drake, tentò un attacco a sorpresa alla città di Maracaibo, ma fu costretto fuggire in fretta e furia a causa dei continui bagliori della tempesta che illuminavano la nave già da molto lontano. Durante la guerra d’indipendenza i fulmini furono anche di aiuto all’ammiraglio Padilla della Marina Militare che riuscì a fermare le navi spagnole nella battaglia del 24 luglio 1823.
Oggi la tempesta di fulmini scarica una media di 40.000 saette ogni notte e ovviamente il fenomeno ha portato molti studiosi a cercarne un valido motivo. Le ricerche condotte negli anni ’70 da Nelson Falcón hanno portato all’ipotesi che il metano prodotto dalla decomposizione del materiale organico della palude sarebbe la causa principale dall’enorme quantità di fulmini osservata a Catatumbo: il metano all’interno delle nubi alimenterebbe una reazione all’interno delle nubi e darebbe origine alla lunga sequenza di fulmini.
A questa ipotersi si associa anche la particolare conformazione della zona: il vento caldo che giunge dall’oceano passa in un uno stretto corridoio di monti che circondano le paludi e si scontra con la massa d’aria delle Ande; qui le correnti generano cariche elettriche che si scaricano al suolo con gli spettacolari filmini. Le paludi del lago Maracaibo, infatti, sono circondate su due lati dalla catena andina che l’ raggiunge i 3.750 m di altezza e sul terzo lato dalla Cordillera de Mérida, alta 4.981 m.
Il fenomeno, già sorprendente di suo, divenne incredibile quando improvvisamente cessò una notte di gennaio del 2010 per riprendere solo nell’aprile successivo. Pare che a causare la scomparsa temporanea sia stata causata da una grave siccità che ha colpito il Venezuela: il livello dei fiumi si è progressivamente abbassato, causando la mancanza dei fattori ambientali che darebbero luogo alla tempesta.
La volta precedente fu nel 1906, quando uno terremoto sottomarino di magnitudo 8.8 causò uno tsunami devastante che mutarono per oltre tre settimane l’ambiente del Catatumbo. Dopo circa un mese però i fulmini fecero nuovamente ritorno su tutta la zona.
Ogni anno migliaia di turisti raggiungono il Catatumbo par ammirare la spettacolare tempesta di fulmini; un fenomeno che ancora non è stato spiegato con chiarezza, ma che si teme possa un giorno svanire del tutto