Fundulus heteroclitus (Mummichog): il pesce che resiste all’inquinamento

L’essere umano sta gravando su tutto l’ecosistema mondiale e sta portando all’estinzione moltissime specie animali e vegetali. Siamo colpevoli direttamente cacciando e pescando indiscriminatamente, e indirettamente con l’inquinamento di aria, acqua e terreno.

Se la nostra generazione riuscirà in qualche modo a sopravvivere, come faranno i nostri figli e i nostri nipoti? Cosa mangeranno? E come resisteranno ai tassi di inquinamento sempre più alti?

Possiamo solo fare ipotesi, anche perché se alcuni gruppi si stanno muovendo per tutelare la fauna, la flora e l’ambiente, la stragrande maggioranza degli esseri umani volta lo sguardo e si disinteressa di questi gravissimi problemi. Gli ottimisti dicono che in futuro ci ciberemo di ratti, scarafaggi e altri insetti (che vivono in quantità ancora maggiori che l’essere umano) e che l’inquinamento si abbasserà con leggi future più ferree; i pessimisti stanno diventando in realtà fatalisti e pensano che la nostra specie crescerà a breve in quantità insostenibile per il pianeta e che siamo destinati ad estinguerci in brevissimo tempo.

Quasi tutti però sono d’accordo sul fatto che la fine dell’uomo non sarà la fine della vita sulla Terra perché molte specie riusciranno a sopravvivere adattandosi ai nostri disastri e lentamente sul nostro pianeta si ristabilirà un certo equilibrio.

Ne stermineremo ancora molte di specie prima di estinguerci, ma pare che alcune si stiano già premunendo adattandosi all’inquinamento che provochiamo: uno degli esempi più eclatanti è il “mummichog” un pesce di acqua salmastra che ha la capacità di evolversi rapidamente per vivere in acque fortemente inquinate e sopportare livelli di tossine talmente elevati da essere fatali per la maggior parte degli altri pesci e gli esseri umani.

Il nome scientifico è “Fundulus heteroclitus” ed è un pesce dell’ordine dei Cyprinodontiformes; vive solitamente nelle paludi salate, nelle insenature ed estuari di fiumi e lungo la costa atlantica del Nord America. Anche in Europa sono presenti diverse colonie, soprattutto in Portogallo e in Spagna.

Questo pesce ha capacità davvero sorprendenti e dire semplicemente che resiste a livelli di inquinamento letali per altre specie è riduttivo: il mummichog può sopravvivere tranquillamente in acque con tossicità 8.000 volte i livelli di tossicità letale per tutti gli altri pesci; è una delle pochissime specie che vivono nei corpi d’acqua fortemente inquinati da fanghi tossici di rifiuti industriali o contenenti diossine, metalli pesanti, idrocarburi e altri prodotti chimici aggressivi.

Questi pesci sono al centro di diversi studi, tra cui quelli di Andrew Whitehead, professore del dipartimento di tossicologia ambientale presso l’Università della California. Il suo team di ricerca ha effettuato un’analisi genetica su circa 400 mummichog e ha scoperto che questi pesci hanno un livello decisamente più elevato di variazione genetica rispetto a qualsiasi altro vertebrato, compresi gli esseri umani. Questa diversità permette loro di evolversi molto più velocemente di altri pesci e di adattarsi rapidamente alle acque inquinate.

Il tracciamento del genoma ha mostrato che avvengono delle mutazioni quando questi pesci raggiungono zone fortemente inquinate: semplificando si può dire che il corpo di questi pesci causa una reazione molecolare per proteggere gli organi vitali dai danni cellulari causati dalle tossine.

Dal momento che non sono un pesce commerciale si sono sviluppati in oltre 1.200 specie diverse e in questi anni stanno colonizzando molte zone che altrimenti sarebbero prive di vita,

Purtroppo il fatto che in queste popolazioni di pesci si sia evoluta un’elevata tolleranza all’inquinamento non significa che la stessa cosa la possano fare altre specie. La maggior parte delle specie animali e vegetali non può adattarsi a questi rapidi cambiamenti perché non hanno elevati livelli di variazione genetica che consentono loro di evolversi rapidamente.

A noi umani converrebbe ripulire le acque, smettere di inquinare e evitare di produrre così tanti danni all’ambiente, sempre nella speranza che non sai già troppo tardi per poter ridurre gli effetti su noi stessi e sopravvivere.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere