La scogliera dove nascono uova di pietra

Si è soliti pensare che il futuro sia qualcosa di cui si possa fare solo congetture e che non si possa sapere in anticipo nulla; la verità e che nemmeno il passato è così semplice da ricostruire e più gli eventi sono remoti più perdiamo informazioni su di essi. Immaginate sapere cosa è successo 500 milioni di anni fa!

Oggi archeologi, geologi, paleontologi e molti altri studiosi cercano di completare il puzzle della nostra storia, ma là dove mancano i “pezzi” devono per forza di cose fare supposizioni, che seppure razionali non sono per forza la verità.

Questo è un caso di geologia molto discusso perché sembra mischiare scienza e fantascienza: esiste una parete rocciosa che libera rocce ovali e perfettamente lisce a distanze di tempo che sembrano prefissate, delle uova di pietra perfettamente formate, come se appena “deposte”.

Tutto succede nel villaggio di Gulu Zhai, nella provincia cinese di Guizhou, dove il popolo Shui vive da oltre 1.000 anni; qui c’è una montagna il cui versante forma una specie di scogliera che viene chiamata “Chan Da Ya” (ovvero “scogliera delle uova”) e su di essa sono visibili decine di pietre lisce e rotonde quasi tutte della stessa grandezza (pesano fino a 300 kg e hanno un diametro che varia da 30 a 60 cm).

Secondo i locali la scogliera del Monte Gandeng rilascia le pietre ogni 30 anni circa e ne risultano massi a forma di uovo compatti e lisci. L’area in cui avviene questo fenomeno non è molto grande: misura circa 20 m di lunghezza per 6 di altezza e questo infittisce il mistero poiché da nessun’altra parte della montagna avviene una cosa simile.

Sebbene sia scientificamente impossibile, la gente afferma che le uova di pietra crescano sulla faccia della scogliera e poi cadano a terra per essere raccolte dagli abitanti del villaggio; oggi si tende a pensare che queste strane rocce ovali siano incluse nella scogliera e che l’erosione dei venti e delle piogge lentamente le facciano affiorare in superficie fino a quando si distaccano dal costone di roccia.

Il villaggio oggi conta circa 130 famiglie e ognuna fino a qualche anno fa aveva almeno un uovo di roccia in casa. La gente crede che questi massi portino fortuna e che le donne sfregando il ventre su di esse abbiano maggiori possibilità di restare incinte. Ancora oggi è usanza per le coppie appena sposate strusciarsi su queste pietre nella speranza di avere presto un figlio.

L’interesse dei geologi è nato agli inizi di questo millennio e nel 2005 uno studio ha riportato ciò che vi sto scrivendo io ora: la superficie rocciosa dell’intera montagna è irregolare e costituita da materiale molto duro, in prevalenza granito; nella fascia dove appaiono queste uova invece la roccia è prevalentemente calcarea, quindi più suscettibile all’erosione, e al suo interno sono occluse migliaia di queste rocce a forma di uovo. Sulla superficie affiorano circa una cinquantina di queste rocce e gli elementi continuano a “mangiare” la scogliera fino a far cadere le uova di roccia, che sono al contrario di un materiale più duro e resistente.

Al contrario di quanto si possa pensare non si tratta di uova di dinosauro fossilizzate, ma proprio di rocce dure immerse in una matrice calcarea risalente al Cambriano (circa 500 milioni di anni fa): quello che non riescono a spiegarsi i geologi è proprio il fatto che questi massi siano tutti rotondi o ovali, che abbiano tutti circa le stesse dimensioni e che sembrano inseriti nella roccia a distanze regolari in modo da essere rilasciate grazie all’erosione ogni circa 30 anni.

Da 2005 in avanti il piccolo villaggio di Gulu Zhai viene periodicamente invaso da giornalisti e turisti e la scogliera Chan Da Ya è diventata così popolare che la maggior parte delle uova sono state vendute dai locali. Oggi ci sono circa 70 uova nelle case degli abitanti e tutti stanno attendendo che le altre scendano a terra in maniera naturale. Purtroppo la criminalità ha fiutato l’affare e negli ultimi anni ci sono stati diversi furti dalla roccia madre da parte dei cacciatori di tesori, che ne hanno scalfito la superficie.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere