C’è vita dentro i cristalli ?

Siamo soli nell’universo? È una domanda molto semplice che ci poniamo da millenni, ma a cui ancora non sappiamo dare una risposta. Ma in fondo che ci interessa? Con la tecnologia attuale non riusciamo nemmeno ad andare sul pianeta più vicino di persona, quindi perché porsi un quesito che riguarda miliardi di miliardi di stelle?

Forse un secolo fa il motivo era la curiosità, ma negli ultimi decenni probabilmente il vero motivo è che l’uomo si sta rendendo di essere un virus per il pianeta Terra e che sta annientando sé stesso e tutte le altre specie riproducendosi a dismisura ed esaurendo le risorse; in pratica l’affannosa ricerca di pianeti abitabili o di vita nell’universo è il tentativo di convincersi che sia possibile salvarci dal nostro stesso operato fuggendo su un altro pianeta e iniziando tutto da capo, anche a costo di modificare la nostra stessa biologia e adattarci a situazioni ora come ora invivibili.

Questo giustificherebbe anche la ricerca e lo studio degli organismi detti “estremofili”, cioè capaci di vivere in condizioni letali per altre forme di vita e probabilmente capaci di sopravvivere ai danni causati dall’essere umano.

Nella riunione di Boston del 2017 dell’Associazione americana per il Progresso della Scienza i ricercatori hanno presentato il loro recente studio di alcuni microbi presenti in una miniera non lontano da Chihuahua, in Messico. Questi organismi attualmente sono in attesa di classificazione perché il loro comportamento è unico al mondo e pare che abbiano un’età variabile tra i 10.000 ei 50.000 anni.

Ma cosa hanno di così particolare questi microbi? In pratica sopravvivono dentro i cristalli di gesso della miniera e a temperature tra 45 ° e 65 °C. I ricercatori affermano che non somigliano a nessuna forma di vita conosciuta sulla Terra e potrebbero rappresentare una nuova classe di organismi.

Questi organismi sono stati trovati avvolti in piccole tasche di liquido all’interno di cristalli che si sviluppano profondamente all’interno della miniera di Naica e resistono a condizioni considerate impossibili per qualsiasi forma di vita terrestre, dove l’alta acidità, il calore e la mancanza di luce obbligano gli speleologi e gli studiosi ad indossare protezioni e a lasciare il luogo dopo pochi minuti.

Inseriti tra gli estremofili, questi organismi hanno un’importanza che nemmeno immaginiamo per gli scienziati: se delle forme di vita, seppure molto semplici, riescono a sopravvivere all’interno di cristalli o pietre forse stiamo sbagliando nel cercare gli alieni solo su pianeti della fascia abitabile dei sistemi stellari.

Mi spiego meglio: fino ad ora ci siamo convinti che la vita possa esistere solo in presenza di acqua e in condizioni vivibili per l’essere umano, ma forse è il caso di pensare oltre e immaginare anche creature meglio adattate alle condizioni estreme di alcuni esopianeti o degli asteroidi.

Secondo Penelope Boston, direttore dell’Istituto di Microbiologia di NASA, la scoperta di questi organismi dà nuova speranza alla ricerca della vita al di fuori della Terra: abbiamo già scoperto che la materia organica è molto presente nell’universo, anche se si tratta di semplici amminoacidi, ma se finora abbiamo pensato che la presenza fosse “inutile” nei pressi di pianeti non abitabili per l’uomo, ora si tende a credere che possa svilupparsi la vita sulla loro superficie e in profondità anche di pianeti estremi.

Un esempio di quanto sia facile trovare la materia organica è la recente notizia secondo cui la NASA ha trovato materia organica sul pianeta nano Ceres. Quindi non occorrerebbe andare a spiare su altre galassia in cerca di ET perché gli alieni sarebbero più vicini a noi di quanto pensiamo, anche se in forma primitiva. Ragionando in grande il discorso si estende all’evoluzione: se esistono microorganismi capaci di adattarsi a situazioni estreme, può anche darsi che quei microorganismi in molte altre parti dell’immenso universo si siano evoluti in altri più complessi, dando il via a tutto quel processo che su un pianeta piccolo come la Terra ha portato allo sviluppo di creature intelligenti.

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere