alieno-del-bosco-di-sturnoL’alieno del bosco di Sturno

Per dare una maggiore idea del mistero che ha suscitato questa vicenda devo presentarvi questo caso di presunto incontro ravvicinato del 3° tipo partendo dalla fine della storia.
3 Settembre 1977. Il sindaco di Sturno, Alberto Forgione, convoca a se niente meno che le telecamere della RAI e confessa di essere uno degli autori di quello scherzo, così ben riuscito da aver fato credere a 7 ragazzi di aver assistito all’atterraggio di un UFO e di aver visto un alieno. Perfetto, caso chiuso!
Certo, quale sindaco non va nei boschi alle 2 di notte vestito con un tuta robotica per fare scherzi ai propri cittadini? Magari coadiuvato dall’intera giunta comunale impegnata a preparare effetti speciali di luce e segni di bruciature al suolo…
Eh sì, nessuno ci ha mai pensato, ma l’hobby principale dei sindaci è quello di spaventare la gente di notte. Che sbadati che siamo!
Ok, partendo da questa dichiarazione andiamo ai fatti che successero nei dintorni di Sturno, in provincia di Avellino.
Era da poco passata la mezzanotte del 31 agosto, quando due ragazzi, Michele Giovanniello e Rocco Cerullo, studenti all’Università di Napoli, stavano tornando a casa in macchina sulla strada provinciale collega Sturno a Frigento. In una zona periferica, con illuminazione scarsa e con folta vegetazione, notarono in lontananza una strana luce abbagliante, simile ad un faro a lungo raggio.
Diedero poco peso alla cosa, ma la loro curiosità li spinse a seguire con lo sguardo quella fonte luminosa davanti a loro. Poco meno di un chilometro più avanti si accorsero che quella strana luce di tonalità tra il giallo e il rosso partiva da un punto imprecisato di un piccolo bosco su un lato della strada che stavano percorrendo.
I due studenti incuriositi si fermarono e decisero di controllare di cosa si trattasse così, dopo aver parcheggiato l’auto a bordo strada, iniziarono ad avvicinarsi alla boscaglia tagliando in mezzo ad un campo. Man mano che avanzavano nel bosco iniziarono a vedere una serie di luci multicolori. Giunti nei pressi di una piccola radura videro una figura umanoide che, notandoli, venne loro incontro.
Spaventati a morte i due ragazzi tornano subito alla macchina e andarono a Sturno dove convinsero alcuni loro amici, fra cui il 24enne Antonio Pascucci, a tornare sul posto per osservare quell’inquietante fenomeno. Tornati nuovamente sulla statale nel punto in cui si erano fermati si accorsero subito che erano ancora presenti le luci colorate ed entrando nel bosco videro in lontananza nuovamente la figura umanoide.
Il gruppo tornò quindi nuovamente in paese per chiedere rinforzi e convinsero altri due conoscenti a seguirli. Erano circa le 2 quando il gruppo, composto da sette persone, tornò ancora una volta al bosco. La fonte luminosa era ancora presente così si arrampicarono su un pendio cercando di raggiungerla da un altra parte in modo da evitare quell’essere che li spaventava.
Giunti in cima al pendio però rividero la figura ad una ventina di metri, ferma immobile nella radura. Ora potevano osservarla meglio perchè era molto più vicina: aveva un aspetto robotico, era alta circa 2 metri e indossava una tuta argentea. Dagli occhi emetteva fasci di luce color arancio e non aveva il collo, o almeno i ragazzi non lo videro perchè l’essere portava una specie di casco che lo copriva interamente.
Alcuni dei testimoni più coraggiosi si soffermarono a osservare qualche dettaglio in più e notarono un bracciale con una specie di piccola scatola nera sull’avambraccio destro e una cintura metallica all’altezza dei fianchi. Pochi secondi dopo il loro arrivo l’essere si accorse di loro e avanzò in direzione del gruppo: due di loro, terrorizzati, scapparono verso la macchina, mentre gli altri dissero che “qualcosa” li trattenne dal farlo. L’essere iniziò ad emettere uno cicalino e alzò il braccio sinistro ad indicare il cielo.
I ragazzi fuggirono in preda al panico e decisero di andare ad avvisare i carabinieri. Giunti sul posto per un’ispezione rinvennero tre buchi rotondi del diametro di 35 cm disposti ai vertici di un triangolo i cui lati superavano i 4 m. L’esame dei buchi effettuato da un’ingegnere rilevò che i buchi sono stati fatti con una pressione di almeno 40 tonnellate per ciascuno di essi.
Alcuni residenti del luogo raccontarono di aver visto nella notte un UFO sfrecciare sopra le colline: il velivolo sembrava essere circolare, circondato da oblò illuminati e sormontato da una cupola che sembrava avere delle luci rotanti.
Due dei ragazzi che assistettero all’incontro ravvicinato vennero poi sottoposti a ipnosi regressiva dal Professor Franco Granone, docente di malattie nervose e mentali e di psicologia all’Università di Torino.
Sotto ipnosi profonda riferirono la stessa versione raccontata dagli altri amici, senza nessuna contraddizione. Il Professor Granone ha tenuto a precisare però che l’ipnosi non ha carattere probatorio e che l’esperienza raccontata può essere frutto di un’allucinazione.
Cosa successe veramente a Sturno? Un incontro ravvicinato? Un’allucinazione collettiva? O, come dice il sindaco, uno scherzo fatto un bosco sperduto sapendo che sarebbero giunti dei ragazzi creduloni in piena notte a cascarci?

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere