Zeroids: gli ufo organici

Nel suo lungo cammino evolutivo l’uomo ha sviluppato una fervida fantasia e ha sempre descritto i luoghi difficili da raggiungere come popolati da incredibili creature. Ancora oggi si crede che negli abissi vivano mostri giganti, che sulle cime di alcuni monti si possa parlare con gli dei, che sotto terra ci siano popoli ancestrali…

Sicuramente un luogo misterioso e al centro di molte credenze è il cielo: noi oggi abbiamo bucato la volta celeste per concentrarci sull’osservare più lontano, ai confini dell’universo, ma ancora non abbiamo ben chiaro chi o cosa abiti i piani alti della nostra atmosfera.
Di certo oggi non crediamo più alle favole del popolo che vive sopra le nuvole, però molte religioni identificano il paradiso sopra le nuvole, molte credenze nordiche vogliono che vi siano fate eteree nell’atmosfera più alta, molti credono che tra i banchi di nubi si nascondano misteriose astronavi extraterrestri… E che dire delle città che appaiono in Cina nel cielo?
Ma parliamo di UFO… Cosa sono gli UFO? Non sono, come pensiamo, astronavi aliene, ma oggetti di cui non riusciamo a comprenderne la natura (oggetti volanti non identificati, appunto). Sinceramente non so se esistano astronavi da altri mondi nei nostri cieli, ma so per certo che gli UFO, nel senso letterale della parola, esistono; questo perchè nonostante negli ultimi anni stiamo volgendo una maggiore attenzione ala composizione dei vari strati della nostra atmosfera, ancora non conosciamo tutto quello che ci vive al loro interno.
A prima lettura questa ultima frase può sembrare insensata, ma la verità è che gli organismi viventi non vivono solo a livello del suolo o sott’acqua, ma anche in cielo, sia in modo stabile sia spostandosi attraverso le correnti. Alcuni li conosciamo benissimo: ragni e insetti che si fanno trascinare dalle correnti; batteri e microrganismi che rimangono in sospensione dopo tempeste o forti venti; spore, larve e uova di insetti trovate addirittura ai limiti della nostra atmosfera; altri invece sono ancora in fase di identificazione e c’è chi afferma che si tratta di esseri viventi anche di grandi dimensioni.
Oggi si usa chiamare queste forme di vita ancora sconosciute “Zeroids”, un termine dato dall’ufologo Dr. Franklin Ruehl a misteriose creature avvistate negli strati più esterni della nostra atmosfera e che molti astronauti affermano di aver visto nelle varie missioni anche nello spazio esterno. In realtà hanno anche un nome scientifico: EBANI, cioè Entità Biologica Aerea Non Identificata.
Gli Zeroids sono ipotetiche creature (perché sono stati studiati solo tramite strumenti ottici finora) che secondo i più fervidi sognatori potrebbero abitare addirittura i remoti recessi dello spazio interstellare. Queste creature riuscirebbero a sopravvivere a temperatura e pressione atmosferica quasi pari a zero, il che fa scuotere il capo agli scettici poiché certe condizioni non permetterebbero al vita così come la conosciamo. Ma a sostegno dei biologi che avvallano la loro esistenza intervengono recenti scoperte davvero sorprendenti, come gli organismi estremofili (per lo più batteri in grado di vivere in condizioni estreme) e i famosi tardigradi, capaci perfino di sopravvivere alcuni giorni nel vuoto cosmico.
Vitalii Iosifovich Goldanskii, professore l’Accademia delle Scienza della Russia, sin dal 1997 sostiene la possibilità che apprezzabili quantità di materiale prebiotico possano accumularsi ai bordi delle nebulose o nelle gigantesche nubi di gas che stazionano nell’universo. Secondo il suo pensiero con il passare del tempo quel materiale, per le stesse leggi che hanno consentito la nascita della vita sul nostro pianeta, potrebbe essersi evoluto in qualche forma di vita, adattandosi a condizioni di vita estreme come quelle dell’universo. A sostegno della sua teoria grazie ai telescopi e a diverse missioni della stazione internazionale sappiamo che esistono composti organici nello spazio (formaldeidi, acido cianidrico e addirittura la cellulosa) e che questi sono presenti anche in altri sistemi stellari. In poche parole la teoria porta alla conclusione che là fuori, nello spazio profondo, ci sarebbe un’abbondanza di elementi organici tali da consentire l’evoluzione della vita anche nella forma di Zeroids. Considerando che il nostro universo ha un’età di quasi 14 miliardi di anni si può addirittura pensare che gli Zeroids siano state le prime forme di vita apparse nel cosmo e che nel tempo, attraverso diversi stadi evolutivi, si siano sviluppati in unità biologiche microscopiche e che abbiano colonizzato perfino il nostro pianeta dando inizio alla vita così come la conosciamo.
Sì, ma tutto questo cosa centro con gli UFO che vediamo nei nostri cieli?
Torniamo al nostro ufologo Franklin Ruehl. Ruehl in un articolo pubblicato sul The Huffington Post nel 2012 ipotizza che gli Zeroids possano essere migrati in tutti i settori dello spazio e che probabilmente siano dotati di una forma di intelligenza primitiva che oggi li porterebbe a stazionare nei nostri cieli dove troverebbero il loro nutrimento. Questi esseri, che possono vivere come piccoli esseri singoli o enormi colonie anche di 20 m, vagherebbero nello spazio alla ricerca di cibo e brucherebbero l’atmosfera dei pianeti, compresa la nostra. Spingendosi oltre ipotizza che potrebbero aver sviluppato una sorta di scudo protettivo naturale che permette loro di attraversare tranquillamente la nostra atmosfera in cerca di cibo e che alcuni di essi, scendo ad una quota visibile ad occhio nudo, sarebbero alcuni di quelli che noi chiamiamo UFO!
La maggior parte degli avvistamenti di queste enigmatiche forme viene effettuata in Messico, (grazie all’attivissimo gruppo di ricercatori chiamati “Vigilantes”), ma sono molti gli avvistamenti anche in Canada, Regno Unito e USA. Avvistamenti di Zeroids sono stati effettuati anche da satelliti e stazioni orbitanti intorno alla Terra, che li hanno descritti come misteriose sfere di luce o oggetti sigariformi che sembrano provenire dallo spazio esterno.
Sui Zeroids oggi non si praticamente nulla, ma quelli che spesso stazionano nei nostri cieli danno l’impressione agli studiosi di essere “vivi” perchè in molti casi risultano pulsare o ondeggiare in modo anomalo.
Che davvero siano i tanto ricercati extraterrestri che affanniamo a cercare sui vari pianeti extrasolari?

FONTE: Misteri dal Mondo – Credere Per Vedere