torture manicomi9 Brutali torture nei vecchi manicomi

Le notizie di abusi sui pazienti ricoverati nei manicomi, nel periodo che va dal 1800 ai primi del 1900, provocherebbero il vomito anche alle persone più forti.
I pazienti erano, spesso, tenuti in condizioni orrende e, in alcuni casi, trattati peggio di poveri animali da macello.
E ancor peggio, i manicomi hanno sempre lottato per respingere le accuse, sostenendo che fossero tutte false e che non c’era da credere ai pazienti poichè erano “pazzi”.
I giornali dell’epoca, hanno deciso di schierarsi dalla parte degli ospedali, affermando che le accuse mosse verso gli stessi, erano solo calunnie.
Chiaramente, le istituzioni hanno voluto uscirne pulite, ma lo hanno fatto in nome delle sofferenze inferte ai poveri pazienti di queste strutture.
9. LE GABBIE DI LEGNO

LE GABBIE DI LEGNOImmaginate di essere povero e di venire etichettato come pazzo nel 1800. Quante possibilità si avevano di essere trattato con dignità e di essere aiutato? Praticamente, nessuna.
Nel 1874, The Carbon Advocate, un giornale pubblicato in Pennsylvania, ha riferito che dei poveri pazzi sono stati gravemente maltrattati in alcuni manicomi della contea. Le strutture erano prive di bagni, e i pazienti erano rinchiusi in gabbie di legno. Si raccontava di un povero agricoltore vestito di stracci e descritto da molti come un uomo tranquillo che, suo malgrado, ha trascorso 18 mesi in un ospedale psichiatrico, rinchiuso in una gabbia, con della paglia sparsa sul pavimento che, probabilmente, fungeva da giaciglio.
Altri pazienti avevano pochi o, addirittura, nessun vestito addosso, e la maggior parte di essi, era troppo debole per muoversi, dal momento che vivevano accovacciati dentro una gabbia per molto tempo.
Nell’articolo, si parlava, inoltre,di una ragazza sui vent’anni, che ha trascorso in una gabbia sei anni della sua vita. La giovane, pare avesse indosso solo un pezzo di stoffa di un materasso ed era così debole che non riusciva a muovere nessuna parte del corpo.

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