#2 La faccia delle streghe

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Ma chi erano le streghe? Anche se esiste una letteratura che ne fa delle vere e proprie eroine, consapevoli dei loro diritti e in opposizione ad una cultura religiosa che le voleva sottomesse, in realtà non avevano nella di così epico. In generale erano donne del popolo, in alcuni casi ex prostitute, donne marginali che lavoravano nella marginalità. Non adoravano il Satana com loro dio: ricorrevano piuttosto al demonio per ottenere vantaggi, dare forza ai loro incantesimi.

Lavoravano nell’illegalità, per ottenere aborti, filtri d’amore, malocchi. O ancora donne che assistevano ai parti, levatrici che conoscevano i poteri curativi delle erbe, per tradizione millenaria. Ma non solo: “Tanti processi furono condotti contro donne giovanissime o molto anziane”, sostiene lo scrittore Valerio Evangelisti. Delle prime si temevano l’avvenenza e le forme provocanti e tentatrici, delle altre la decadenza, il declino sessuale. Senza contare il “Malleus maleficarum”, che chiamava le donne “femine”, da fe-minus. Un modo come un altro per dimostrare che le donne avevano meno fede degli uomini. Ed erano, per natura, portate alla lascività, alle pratiche occulte vietate e alla terribile magia nera.

Il “Malleus maleficarum”, detto anche “Martello delle streghe“, fu pubblicato su mandato specifico del Papa Innocenzo VIII nel 1486 da Kramer e Sprenger, due Inquisitori domenicani dell’Alsazia. Kramer e Sprenger descrissero attentamente il modo di vivere delle streghe, tratto dalle tradizioni popolari e dalle confessioni rese sotto tortura. Quanto scritto nel “Malleus maleficarum” convinse la gente comune dell’esistenza di un vero pericolo. E così, attraverso la stampa, i libri, i sermoni, le caratteristiche della strega furono descritte al mondo in modo inequivocabile. E fu caccia aperta.